“In una brumosa sera d’autunno al Comune di Modica accade quello che mai ti saresti aspettato: da una società partecipata, finanziariamente un po’ malconcia, nascono due società nuove di zecca pronte a dispensare servizi pubblici con efficienza ed efficacia degne dei migliori paesi nordici.”  Si apre così un lungo comunicato stampa a firma del PD di Modica. Ecco qui di seguito la restante parte del documento:




“Infatti, nella seduta del 31.10.19 il Consiglio Comunale ha deliberato la trasformazione e riorganizzazione della Servizi per Modica s.r.l. in due società partecipate ossia la “Modica Acque e depurazione s.r.l.” e la “Società Consortile Modica Servizi a r.l.”

In estrema sintesi, la prima si occuperà, tra le altre cose, della gestione del depuratore, rete fognaria e rete idrica, mentre la seconda dei trasporti scuolabus, servizi di pulizia custodia e portierato degli immobili e spazi comunali.

Da questa riorganizzazione ne deriva, secondo le intenzioni dei proponenti e di coloro che hanno  approvato la delibera, un generale risparmio di spesa e nel contempo una maggiore efficienza nei servizi resi. A ciò aggiungasi, importantissimo, la salvaguardia di 84 posti di lavoro altrimenti a rischio.

Ci riserviamo le dettagliate considerazioni su quanto deliberato nei prossimi giorni perché non è possibile che di una operazione tanto delicata sotto il profilo economico, giuridico e sindacale sia data notizia ai consiglieri di opposizione solamente 24 ore prima del Consiglio comunale senza quindi dar loro la possibilità di approfondire gli argomenti come meritano.

Pare che l’attuale maggioranza veda il Consiglio Comunale, e i dibattiti che si svolgono al suo interno, come un’inevitabile formalità cui sottoporsi per obbligo di legge ma della quale se ne farebbe volentieri a meno perché in capo a chi amministra le idee sono chiare e non c’è bisogno di confronto o ulteriori discussioni.

Da qui discende la prassi di mettere i consiglieri nelle condizioni di conoscere gli atti all’ultimo momento utile, o, come ha denunciato giorni fa la nostra capogruppo Dr.ssa Ivana Castello, di non tenere in alcuna considerazione il fatto che sia stato negato alla stessa l’accesso ad atti amministrativi utili per i dovuti approfondimenti di quanto portato all’attenzione del Consiglio.

Riteniamo opportuno ricordare che i componenti del Consiglio sono stati eletti per tutelare gli interessi della Città e ciò può avvenire solo attraverso un confronto e un adeguato approfondimento dei temi discussi mettendo tutti nelle condizioni di poterlo fare. Trincerarsi dietro il formale rispetto delle norme per i tempi di trasmissione degli atti e valersi sistematicamente della forza dei numeri può forse giovare a una parte politica ma non certamente ai cittadini.




Anche in questo caso, in 24 ore si è deciso l’assetto di due società partecipate, il destino di 84 lavoratori e le relative variazioni nel bilancio comunale opponendosi alla richiesta delle opposizioni di rinviare il punto per adeguati approfondimenti. Un “vuolsi così dove si puote ciò che si vuole” in salsa abbatiana.

In questo momento, quindi, su quanto deliberato ci limitiamo solo ad osservare che il parere favorevole del collegio dei Revisori dei Conti è fortemente condizionato da quanto decideranno sia la Corte dei Conti sia l’Anac cui la delibera sarà inviata, e da cui dipende la sua operatività, e che quindi sarebbe stato opportuno un parere preventivo di detti enti.

A ciò aggiungiamo tutto ciò che riguarderà i lavoratori date le necessarie modifiche dei contratti di lavoro e le dovute consultazioni con le rappresentanze sindacali.

Una volta per questo tipo di operazioni si provvedeva col metodo della concertazione sì da arrivare a un risultato condiviso:  come già detto, adesso prima si decide e poi si discute.

E ciò col rischio che le organizzazioni sindacali non concordino sulle proposte dei nuovi contratti di lavoro da applicare.

Ancora, ci permettiamo di fare presente alla cittadinanza che, grazie a questo gioco di prestigio della giunta Abbate, le bollette idriche aumenteranno perché saranno queste a mantenere una delle nuove partecipate.

Come da delibera del Consiglio:“il budget previsto per i servizi della costituenda società “Modica Acque e Depurazione s.r.l., allegato C, pari ad euro 1.200.000,00, concorrerà interamente alle determinazione delle tariffe del canone idrico che oggi concorre soltanto per un importo di euro 410.000,00 circa, senza gravare sui fondi comunali considerato l’obbligo….della copertura al 100% dei costi.”

Ne consegue, ancora, che non essendo mai coperta al 100% la riscossione delle bollette, i mancati introiti si tradurranno o in minori/peggiori servizi o in ritardi nel pagamento degli stipendi esattamente come accade oggi con la Tari e gli stipendi degli operatori ecologici.”