Tre anni fa in un tragico incidente stradale sulla  sp 66, a Marina di Modica perdeva la vita l’imprenditore 50enne, Alberto Vicari mentre viaggiava a bordo della sua moto che ha impattato con un’autovettura Mitsubishi condotta da un 50enne  sciclitano, di Sampieri. Purtropo lo scontro tra i due mezzi non ha lasciato scampo al modicano, morto sul colpo.

I due mezzi sono stati subito sequestrati. Il conducente dell’auto si era rifiutato di sottoporsi all’alcoltest, denunciato nella stessa giornata per omicidio stradale, su disposizione del magistrato di turno, Marco Rota, la Polizia Locale di Modica lo aveva trasportato coattivamente all’Ospedale Maggiore dove erano stati effettuati i dovuti esami tossicologici, che risultavano essere positivi.

Toccanti le parole della mamma di Alberto: “Mio figlio è stato ucciso in una bella e calda giornata di agosto,appena uscito di casa, dopo aver baciato e salutato i suoi cari: la sua adorata bimba di appena un anno, la sua compagna, per dirigersi al lavoro con la sua inseparabile moto. Avrebbe potuto essere al mare con i suoi, ma il dovere lo chiamava e sperava e prometteva di andarci al suo ritorno. Ma non c’è stato più rientro, non ha più varcato la soglia della sua casa. Non sapeva che quello era l’ultimo saluto e l’ultimo abbraccio. Non ce ne sarebbero stati altri,mai più. Un folle, alla guida di un’autovettura Mitsubishi, sotto effetto di droghe, a folle velocità e mentre parlava e inviava messaggi al telefono invadeva la corsia opposta e, come un proiettile, investiva in pieno Alberto determinandone la morte immediata. Tutto finiva così, sull’asfalto, sotto gli occhi attoniti di tutti coloro che in quel momento si trovavano a transitare di li, senza il calore di una carezza, senza un abbraccio, senza una possibilità di soccorso. Per lui non c’è stato più nulla da fare. Finiva nel sangue e nella solitudine di affetti la sua vita. E lui l’assassino? Tentava la fuga, comunque non riuscita, si rifiutava di sottoporsi ai controlli che poi confermavano l’essere sotto effetto di droga! Lui, l’assassino, continua a vivere come sempre. Lui ancora in giro, vive, respira, gode dei suoi affetti, lavora. Tutto come prima, tutto come se nulla fosse successo. E mio figlio? Mio figlio marcisce sotto terra, non è più con noi! Aveva la vita davanti. Aveva desideri, sogni, speranze, progetti. Aveva il sogno di vedere crescere la sua bambina, di assaporarne i primi passi, le prime paroline, di viverne tutte le tappe della crescita. E invece tutto sfumato in un attimo!

Oggi, a tre anni dalla scomparsa di Alberto, Antonino Giurdanella pubblica un video “Per non dimenticare Alberto”. 

Vogliamo condividere il video e il messaggio che lo stesso vuole lanciare: non guidare ad alta velocità, non mettersi al volante sotto effetto di droga o alcol; quando siamo alla guida dobbiamo bisogna essere concentrati!

11 agosto 2020…Ad Alberto Vicari

In queste immagini ho cercato di racchiudere i sorrisi, i sogni, le speranze, i progetti, le attese, gli affetti, le lacrime di una vita spezzata tragicamente  in una calda giornata d’estate e per raccontare un dolore che non trova riscontro in parole che possano rappresentarlo. Tre anni fa  fa,non si è spezzata soltanto  una vita, ma tante vite ,…la vita di  una mamma, di una sorella, di un fratello, di una compagna, ma sopratutto di Una Figlia. In memoria di Alberto Vicari,un ragazzo, un amico, un imprenditore che aveva fatto conoscere al mondo intero dei prodotti di eccellenza, un uomo che aveva messo in primo piano, i valori dell’amicizia, della stima e dell’amore verso il prossimo, …………..Ad Alberto Vicari a tre anni dalla tragica scomparsa, per colpa di un incidente che si poteva evitare, se non ci fosse chi sulle strade viaggia, con disattenzione, o forse per cose ancora  più gravi.

Tre anni che hanno segnato il punto di non ritorno, per una mamma, per una sorella, per il fratello, per la sua compagna, e sopratutto per la piccola Andrea, che spesso si domanda….Dove è il mio Papà?.