Il comune di Modica ha per anni ha conferito i propri rifiuti solidi nella discarica San Biagio del Comune di Scicli.

Per tale servizio ha accumulato un cospicuo debito del cui ammontare si è persa memoria.

E’ Ivana Castello, consigliere comunale, a presentare una interrogazione sul debito che Modica ha con Scicli.

Il 31 agosto 2015, Scicli e Modica si sono accordate ed hanno definito un debito di 5.656.000,00 euro.

Tre giorni dopo, il 3 settembre, è stata sottoscritta una transazione e si è concordato che l’importo fosse pagato in sette rate così come riportato alla tabella che segue.

 

Pagamenti concordati con la transazione del 3 settembre 2015

Rata Scadenza del pagamento Importo da pagare (euro)
Prima 3 ottobre 2015 1.200.000,00
Seconda 30.6.2016     800.000,00
Terza 30.6.2017     800.000,00
Quarta 30.6.2018     709.000,00
Quinta 30.6.2019     709.000,00
Sesta 30.6.2020     709.000,00
Settima 30.6.2021     709.000,00
Totale  5.636.000,00
Fonte: Atto di transazione tra i Comuni di Scicli e Modica, in data 3 settembre 2015, pagg. 3-4




Nell’interrogazione, la Castello scrive ancora: “Oltre alla rateizzazione della sorte capitale è stata concordata, a carico del Comune di Modica, una quota degli interessi, da calcolare moltiplicando l’importo di ciascuna rata per il tasso legale corrente al momento del pagamento e per il tempo intercorso tra la transazione, il 3 settembre 2015, e la scadenza della rata medesima. In breve il Comune creditore ha rinunciato a tutti gli interessi pregressi ed ha accettato che decorressero dalla data di sottoscrizione della transazione.

La prima rata di 1.200.000,00 euro è stata liquidata con determina n. 2475 dell’1 ottobre 2015 e pagata due giorni dopo, entro i termini concordati; adempite risultano anche la seconda e la terza rata. La quarta, scaduta il 30 giugno 2018, è rimasta impagata. Il Comune di Scicli, ovviamente, ha trasmesso una lettera (prot. n. 25059 dell’8 agosto 2018) con cui le ha ricordato di non avere ancora ricevuto:

– gli interessi maturati sulla rata di 800.000,00 euro, scaduta il 30 giugno 2017;

– la rata di 709.000,00 euro, scaduta il 30 giugno 2018, coi relativi interessi.

Le ha ricordato, altresì, che il Comune di Modica ha sottoscritto una clausola di risoluzione espressa dell’atto transattivo che, per completezza, le riporta testualmente e che io, sempre per completezza, riporto per i cittadini:

4)Condizioni risolutive espresse

Convengono espressamente le Parti (il Comune di Scicli e quello di Modica, ndr) che la presente transazione è sottoposta alle seguenti condizioni risolutive qui espressamente convenute:

  1. a) Il mancato pagamento nei termini pattuiti anche di un singolo rateo comporterà l’immediata risoluzione del presente accordo transattivo;
  2. b) Pari risoluzione si avrà in caso di una eventuale dichiarazione dello stato di dissesto a carico del Comune di Modica;
  3. c) In ogni caso di risoluzione della presente transazione il complessivo debito del Comune di Modica nei confronti del Comune di Scicli, come sopra concordemente determinato nel suo ammontare in sorte capitale, tornerà ad essere quantificato e dovuto secondo i normali criteri di computo della sorte capitale e di tutti gli interessi di legge maturati e maturandi.» (Atto di transazione, pagg. 4-5)

La conclusione della lettera è che «preso atto del mancato pagamento nei termini pattuiti (…) dichiara (…) la risoluzione immediata» dell’atto transattivo «fermo restando, comunque, ogni valutazione in ordine ad azioni di risarcimento per inadempimento ex art. 1218 c.c., qualora entro il 31 agosto p.v. non vengano introitate le somme.»

Il sindaco di Scicli, dunque, ha risolto, con effetto immediato, formalmente e sostanzialmente, l’atto transattivo e il rapporto giuridico instaurato.

La sua personale reazione, ovviamente, è stata tranquilla e un po’ bugiardella. Intanto, preso dal panico, ha risposto immediatamente… quasi immediatamente… Dopo 15 giorni. Vi si legge:

«Con riferimento a Vs. nota protocollo n. 25059 dell’8 agosto 2018, acquisita via pec in data 13/8/2018, (…) si rappresenta che il ritardo nel pagamento del rateo 2018 è stato determinato dalla carenza della necessaria liquidità, non preventivata ma subita anche a ragione dei noti ritardi dei trasferimenti erariali e regionali.»

Questa è la parte bugiardella, poiché sa bene che il mancato pagamento non può essere ascritto allo Stato o alla Regione per il ritardo nei trasferimenti. Lo Stato e la Regione trasmettono le somme dovute se e solo se, com’è prescritto con la normativa vigente, è stato approvato il consuntivo dell’anno precedente all’esercizio in corso. L’esercizio in corso è il 2018; l’esercizio precedente è il 2017: lei ha già provveduto all’esame con approvazione del consuntivo 2017? Non l’ha portato nemmeno in qualche stanza attigua all’aula consiliare. Mi dirà che il relativo esame è stato fissato per la fine di novembre. Vero, ma non è, ancora oggi, stato approvato, per cui la colpa del ritardo non va ascritta allo Stato che non avrebbe dato luogo ai trasferimenti. Se lei si fosse attivata per l’approvazione, è sicuro che i trasferimenti li avrebbe già spesi. Può dirmi, questo è il primo quesito, quali ragioni l’hanno indotta a ritardarne l’approvazione? Qui se c’è qualcuno che ha deciso il ritardo, questo è lei; e se c’è qualcuno che il ritardo lo subisce, questo è lo Stato (o la Regione). Il resto sono chiacchiere. Assicura poi, torno a leggere la sua lettera:

« che i flussi finanziari propri dell’Ente, garantiranno la possibilità di effettuare un primo pagamento parziale della rata già a partire dalla prossima settimana con un saldo della stessa che sarà effettuato comunque entro l’anno 2018, cui appartiene il rateo.»

Ed ecco una ulteriore domanda: il pagamento parziale che ha promesso di effettuare «già a partire dalla prossima settimana», -dal 30 agosto, data in cui ha inviato la lettera, sono trascorse una diecina di settimane- l’ha effettuato? Ed, infine: è sempre convinto di poter pagare la rata entro la fine dell’anno? Con quali somme? Che significa la esibita specificazione che «il rateo» non pagato appartiene al 2018? Vuol dire, tra detto e non detto, che il ritardo non è così grave, se si considera che il 2018 non è ancora scaduto? Se così fosse avrebbe dovuto porre il problema già al momento della transazione. La parola, quando è data, non si cambia. Ne va della credibilità del Comune che si rappresenta. La troppa leggerezza con cui si sottoscrivono gli impegni è un brutto, bruttissimo, esempio, per i cittadini.

«Si confida» conclude «sulla sensibilità e collaborazione istituzionale che caratterizza i nostri Enti, proficue in tante altre vicende amministrative (…)

Sarà naturalmente nostra cura notiziarvi immediatamente sugli adempimenti posti in essere sui pagamenti dovuti. Distinti saluti.»

Qual è, mi domando, il senso di una siffatta lettera? Sintetizziamo il fatto per capire meglio.

Versiamo la nostra immondizia nella discarica San Biagio del comune di Scicli e non paghiamo. Quando dobbiamo pagare scopriamo che il conto addotto dal creditore non coincide con la cifra che noi riteniamo di dover pagare. Si concorda un totale e transeat. Si sottoscrive, dopo anni di mancati pagamenti, una transazione e si definiscono il totale dovuto e la sua rateizzazione. Paghiamo la maggior parte del debito ma, ad un certo momento, non troviamo i soldi per il resto. E anche qui, misericordiosamente, evito ogni commento. Quando, però, risponde alla lettera con cui le è stata comunicata la risoluzione della transazione, afferma che pagherà quanto di dovere. D’accordo, le dico io ma, mi domando e le domando, a risoluzione dichiarata si è premurata, almeno, di sentire il Creditore per sapere se anche lui è d’accordo? Potrebbe dirmi che sicuramente sarà d’accordo; intanto, però, lei tiene in archivio una lettera con cui le si comunica, da alcuni mesi ormai, che la transazione sottoscritta per la discarica di San Biagio è carta straccia. Può chiarirmi un ultimo quesito? Avete già sottoscritto una nuova transazione o, in atto, tutto funziona sulla parola sua o su due parole, una delle quali si è già manifestata traballante?”