Lungo e ricco di dibattito il consiglio comunale che ha affrontato, deliberando sempre a maggioranza, gli otto punti posti all’ordine del giorno in sei ore di lavori.

Ecco qui di seguito il racconto dettagliato della seduta, così come inviato dall’Ufficio Stampa del Comune di Modica.




Approvati i verbali delle sedute precedenti, ritirato il punto sulla surroga della consigliera Ivana Castello dalla quarta commissione consiliare; rieletto Filippo Agosta quale componente della quinta commissione consiliare. Riconosciuto un debito fuori bilancio, l’intervento sull’imposta di soggiorno attesa l’emergenza Covid – 19 e due ordini del giorno: sul settore Ho.re.ca e sugli interventi da fare al “Maggiore” di Modica dopo la fase di Covid Hospital. Modificato infine l’art. 14 del regolamento per la concessione, la cessione e la gestione delle aree per insediamenti produttivi artigianali di c.da Michelica.

Presenti diciotto consiglieri, i lavori d’aula si aprono con il punto relativo all’approvazione dei verbali delle sedute precedenti.

Si tratta di delibere adottate dal civico consesso dal 13 gennaio al 10 giugno 2020 (sono in tutto 23 gli atti deliberativi). Nei mesi di marzo e aprile non si sono svolte sedute del consiglio comunale per l’emergenza Covid -19.

I verbali vengono approvati a maggioranza con quattordici voti favorevoli e quattro astenuti.

Si passa al punto relativo alla surroga dalla quarta commissione ovvero quella della consigliera Ivana Castello.

La consigliera Castello in riferimento alla querelle con la consigliera Ingarao avvenuta nell’ultima seduta afferma di non aver detto cose false; ribadisce alla collega che  è stata lei a dire cose non vere in ordine alla sua presenza al momento della votazione della surroga della quarta commissione. E ciò dopo avere ascoltato la registrazione della seduta. Poi sulla scorta di una nota redatta del segretario generale con la quale, nei fatti,  risulta eletta nella quarta commissione (le dimissioni rese in aula dopo l’elezione non sono quindi state validate) visto che per dimettersi deve presentare una dichiarazione specifica al protocollo, ovvero a delibera di elezione avvenuta e certificata con l’atto.

Il segretario ribadisce che purtroppo si è abbandonato l’uso, da ripristinare, di presentare per iscritto al protocollo le dimissioni dalle commissioni che è regolato, in assenza di norma, per analogia sulla regola che prevede le dimissioni da consigliere comunale.

Sarebbe più che opportuno in ordine all’efficacia delle dimissioni che sono tali quando è adottato l’atto (votazione della proposta deliberativa che produce i propri effetti) e non prima di tale votazione. Quindi suggerisce di tornare alla vecchia procedura. Basta inviare una pec di dimissioni al protocollo in tempi reali.

La consigliera Castello valuta che la risposta non la convince. Rimane un problema: si è approvata una delibera  che la consigliera Castello, non avendo presentato le dimissioni, secondo quanto sostiene il segretario generale, si trova componente della quarta commissione eletta nello scorso consiglio. Se così è perché è stato posto allora all’ordine del giorno il punto relativo alla surroga della consigliera Castello dalla quarta commissione, atteso che non c’era questa necessità?

Il consigliere Filippo Agosta condivide la posizione della Castello ma per superare il problema bisognerebbe mettere mano al regolamento.

Il consigliere Tato Cavallino valuta che il segretario generale deve rispondere secondo norme precise e non sulla scorta di analogie e valutazioni. Poi se dimissioni non ci sono perché in aula arriva l’ordine del giorno con le surroghe? Bisogna capire se i punti devono essere votati o meno.

La consigliera Lucia Ingarao e a nome della maggioranza chiede e ottenuto cinque minuti di sospensione.

Alla ripresa dei lavori sono presenti venti consiglieri.

La consigliera Lucia Ingarao a nome della maggioranza  chiede il ritiro del punto relativo alla surroga della consigliera Castello dalla quarta commissione.

La consigliera Castello prende atto della decisione e invoca comunque certezze nel procedimento delle dimissioni dei consigliere dalle commissioni e non sulla base di valutazioni o prassi.

Il consigliere Mommo Carpentieri propone il voto sul ritiro del punto all’ordine del giorno che viene approvato a maggioranza con quattordici voti favorevoli e sette astenuti.

Il consiglio affronta anche la surroga del consigliere dimissionario la quinta commissione, Filippo Agosta.

Votanti quindici consiglieri. Ottengono voti: Filippo Agosta sei voti, Marcello Medica due voti, Piero Covato un voto, cinque le schede bianche e una  nulla. L’opposizione non partecipa al voto.

Filippo Agosta è eletto a componente della quinta commissione consiliare.

La delibera di surroga è approvata con sedici voti  favorevoli.

È votata l’immediata esecuzione dell’atto con sedici voti favorevoli.

Si passa al riconoscimento di un debito fuori bilancio relativo ai lavori di sistemazione ed allargamento di Via Loreto – ditta Emanuele Bonomo e Rosaria Bonomo su insiste una sentenza del TAR di Catania. La proposta è illustrata dall’assessore al bilancio, Annamaria Aiello.

L’importo da riconoscere è di € 26.313,01 quale debito fuori bilancio su un totale di € 46.215,89, di cui € 19.902,88 sono stati già riconosciuti con delibera del consiglio comunale n° 139 del 14 novembre 2017.

La consigliera Castello non ha trovato la sentenza tra le carte e non comprende l’origine del debito e intende capire perché il debito fuori bilancio si sta riconoscendo adesso.

Si apre un dibattito con l’assessore al bilancio Aiello nel mentre l’ing. Puccio Patti, ingegnere capo dell’ente fa la cronistoria della delibera e delle disposizioni imposte dal TAR sino alla decisione del riconoscimento dei debito fuori bilancio e atteso che l’intervento del Commissario ad acta ha in qualche modo fatto valere le sue decisioni sull’argomento

La consigliera Castello annuncia un voto di astensione in quanto le risposte dell’assessore non sono valutate soddisfacenti

La delibera è approvata a maggioranza con sedici voti favorevoli e sei astenuti.

Il consiglio comunale affronta l’argomento concernente, gli interventi sull’imposta di soggiorno alla luce dell’emergenza Covid -19.

Il punto viene illustrato dall’assessore al Turismo, Maria Monisteri.

La Giunta municipale con proprio atto (n° 66 del 15 aprile u.s.)aveva approvato la proposta di deliberazione che è adesso nelle valutazioni del civico consesso secondo queste modalità di intervento: di sospendere l’applicazione dell’imposta di soggiorno per il periodo dal quarto al settimo giorno consecutivo di soggiorno sino al 31 dicembre 2020; di differire al 30 settembre 2020 gli adempimenti relativi all’imposta di soggiorno, come dagli artt.7,comma 6 e 8 comma 2 del regolamento relativo al primo e secondo semestre 2020; di confermare per il resto i contenuti del vigente regolamento che disciplina l’imposta di soggiorno. La decisione sulla scorta di calcoli di previsione, basati sull’esperienza, è favorevole per il territorio.

L’eventuale minore gettito dell’imposta per l’anno in corso, allo stato non stimabile, sarà comunque compensato dalle relative minori spese cui tale imposta è vincolata e destinata per lo stesso anno in corso fermo restando la verifica degli equilibri di bilancio e gli eventuali interventi correttivi che si renderanno necessari.

Il parere del collegio dei Revisori dei Conti alla proposta è positivo; quello della Commissione bilancio è favorevole con voto assunto a maggioranza dei votanti.

Il consigliere Filippo Aosta chiede e ottiene una sospensione di cinque minuti dei lavori per un raccordo della minoranza sull’argomento.

Alla ripresa sono presenti ventitré consiglieri e interviene il consigliere Tato Cavallino e annuncia un emendamento dell’opposizione;  valuta la delibera illustrata estemporanea. Nell’atto di giunta non c’è alcun riferimento agli incontri con le associazioni di categoria cui ha fatto riferimento l’assessore Monisteri.

Non c’è alcuna attenzione al ristoro delle imprese di ricettività. Necessario aver una linea guida del settore e non interventi fatti in questo modo.

Il consigliere Filippo Agosta illustra l’emendamento dell’opposizione che tiene conto della perdita subita dall’area del turismo che non riuscirà a compensare. È il settore economico più colpito e per lungo tempo.

L’emendamento presentato prevede la sospensione sino al 31 dicembre 2020 della tassa di soggiorno e verificare se c’è la possibilità di intervenire su altri aspetti.

Il consigliere Marcello Medica valuta soddisfacente l’emendamento presentato che giudica come un’azione positiva rilevando la bontà del bonus vacanze messo in campo dal Governo nazionale.

Il sindaco  osserva che il provvedimento assunto è stato fatto in modo autonomo senza alcun riferimento dello Stato e della Regione. Questo per dire che non si potrà escludere la tassa di soggiorno per l’anno in corso perché questo significa non potere dare sostegno alle iniziative a favore del turismo. A Modica si è deciso di esentare la tassa di soggiorno dal quarto giorno in poi perché la sosta è di tre giorni e mezzo secondo uno studio statistico siciliana.

Il problema è di incentivare l’arrivo del turismo. L’ente ha assunto notevoli provvedimenti a favore delle aziende della ricettività che chiedono anche l’organizzazione degli eventi in città che vanno a loro sostegno. Non si possono azzerare gli introiti della tassa di soggiorno per tutto il 2020. La tassa di soggiorno è un incentivo per chi viene a Modica e non per le imprese che traggono vantaggio indiretto dai provvedimenti che sono stati assunti. I provvedimenti assunti sono stati concertati con la CNA  la Confesercenti. Insomma le entrate sono utili ad aiutare le imprese di ricettività. Si è aderito al progetto Sicilia Bond per sostenere le imprese extralberghiere. Senza alcuna polemica l’emendamento penalizza le imprese invece di favorirle.

L’Assessore Monisteri precisa al consigliere Cavallino che quanto deciso è il frutto di confronti fatti a più livelli: dalle categorie interessate, con gli amministratori di altri comuni a forte valenze turistica e con la città. Sul confronto con i consiglieri mai nessuno degli stessi lo ha mai chiesto, eppure sottolinea che lavora tutto il giorno per l’ente. D’accordo con la tesi del sindaco di determinare nuovi incentivi per investire sul territorio per ripartire con il settore turistico.

Il consigliere Tato Cavallino precisa che ha rilevato il mancato confronto non con i consiglieri ma con il consiglio comunale. L’assessore Monisteri sottolinea non è stata in commissione ad illustrare e a discutere il contenuto della delibera. Quando poi si fanno gli incontri con le categorie si redigono i verbali che però non ci sono.

Il consigliere Mommo Carpentieri negli interventi resi dal sindaco e dall’assessore non ha sentito riferimenti al Consorzio turistico e intende capire se è stato coinvolto in questa vicenda attesto che è costituito dagli attori principali della realtà alberghiera della città.

Le piccole e medie imprese del settore turistico hanno necessità della riduzione della tassa di soggiorno che va pagata e non venga versata dall’albergatore per tutto il 2020.

La PO giudica che non versare la tassa di soggiorno da parte delle imprese è un fatto grave perché è un danno all’erario. Cosa diversa se non si applica. Questa è una scelta politica. Bisogna verificare se il mancato introito può creare problemi all’equilibrio di bilancio. Nessun provvedimento da parte dello Stato è previsto, contrariamente ad altri settori, su questo comparto in mancanza di pagamento della tassa di soggiorno.

Ci si trova di fronte, rispetto all’emendamento, alla necessità di avere un nuovo parere dei revisori dei conti

visto che si azzerano le entrate della tassa di soggiorno.

Il segretario generale precisa poi che, a norma del regolamento, si tratta di un emendamento sostanziale sul quale in tempo reale non può quantificare la consistenza economica dell’emendamento.

La consigliera Ivana Castello afferma che si è parlato di pregiudicare l’equilibri di bilancio per una tassa non versata nei sei mesi previsti. Chiede all’assessore Aiello quanto potrebbe esser la perdita e quanti sono le risorse sinora incassate per capire quanto è questo danno che subirà l’ente, e quali iniziative si intendono assumere. Capire quanto è il gettito previsto e quello sinora introitato.

La consigliere Rita Floridia si dichiara d’accordo per un nuovo parere dei revisori rispetto all’emendamento presentato.

Il sindaco replica all’assessore Carpentieri che aveva chiesto del coinvolgimento del Consorzio turistico in questa vicenda. Andare a stabilire quanto è l’incidenza sull’introito diventa una soluzione por incentivare la permanenza in città dal quarto giorno in poi dei turisti. Il mancato introito lo sapremo nei prossimi mesi che sono quelli fruttuosi e quindi non possiamo stabilire quanto incide. Ciò è stata stabilito con la CNA e confcommercio e non con altri. Per quanto riguarda il Consorzio turistico si sono registrate interlocuzioni varie e soggettive.

Poi i versamenti delle imprese vanno fatti il 30 settembre prossimo. Non si può rischiare, diversamente si tratterebbe di un’appropriazione indebita.

Il consigliere Mommo Carpentieri valuta che il sindaco lo ha convinto con il suo intervento; stigmatizza l’atteggiamento dell’assessore al turismo che non ha inteso rispondere alla sua domanda.

Il consigliere Filippo Agosta valuta che le azioni di promozione,  rispetto al fatto che le persone non si muovono, non sono un investimento. Quindi non condivide l’opinione del sindaco. Reclama il fatto che l’emendamento stasera o in altra data possa essere discusso in aula.

La consigliera Ivana Castello valuta che l’emendamento è ammissibile. Ripropone gli stessi quesiti già fatti all’Assessore Aiello.

L’Assessore Aiello riferisce che non credeva di affrontare nel particolare questo aspetto della questione e valuta che la proposta di delibera fa riferimento a due capitoli specifici del documento contabile e quindi il tutto sarà oggetto di discussione  quando si affronterà il bilancio di previsione il cui termine di adozione è del 31 luglio. Per quanto riguarda quello che è incassato da gennaio ad oggi è vincolato come gettito dell’imposta di soggiorno.

Il consigliere Tato Cavallino sulla scorta delle discussioni fatte propone il rinvio del punto e comunque si potrebbe pensare di slittare il versamento della tassa di soggiorno a dicembre.

L’emendamento secondo il segretario generale non è ricevibile a termine di regolamento.

La proposta di rinvio del punto messa ai voti non passa a maggioranza con 14 contrari e sei contrari.

La delibera sugli interventi sull’imposta di soggiorno viene approvata a maggioranza con quindi voti e quattro astenuti.

L’immediata esecutività della delibera viene votata a maggioranza quindici favorevoli e tre astenuti.

Si passa ad affrontare l’ordine del giorno, proponente il consigliere Marcello Medica che lo illustra, avente per oggetto pesanti problematiche che affliggono gli operatori degli Hotel, caffè e ristoranti e catering.

Il documento fa presente la grave emergenza affrontata da queste attività e malgrado gli interventi di Stato e Regione e delle istituzioni locali a sostegno del settore, rimangono ancora aperte molte criticità ( difficoltà di accesso al credito, richieste di ordine sanitario e di salute pubblica sinora inevase) che rendono problematico l’avvio delle attività che si rende necessario per mantenerle in vita e salvaguardare l’occupazione.

L’ordine del giorno intende impegnare il presidente del consiglio comunale a farsi promotore della volontà del civico consesso, diretto a sostenere gli operatori economici del settore per garantirne la sopravivenza e ad inoltrare il documento al Ministero dello Sviluppo Economico, al Ministero dell’Economia e Finanza, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, ai sindaci dell’ex provincia regionale di Ragusa, a tutta la deputazione nazionale e regionale iblea.

Il consigliere Antonio Di Rosa illustra un emendamento che propone di inviare il documento al presidente del consiglio dei ministri, al presidente della Regione,  al commissario del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa.

Il consigliere Giorgio Civello sostiene che è povero di contenuti l’ordine del giorno in quanto il Governo nazionale ha solo fatto rumore. Gli interventi sono stati fatti concretamente dal Comune e a più riprese. Non condivide quanto fatto dal governo nazionale che non ascolta né l’opposizione né parte della sua maggioranza.

Come si possa credere che il governo potrebbe dare credito ad un ordine del giorno del consiglio comunale di Modica. Poi suggerisce al consigliere Medica di intervenire presso i suoi referenti nazionali perché possano dare concreti sostegni alle categorie oggetto dell’ordine del giorno.

Il consigliere Tato Cavallino condivide quasi in titolo l’intervento del consigliere Civello. L’ordine del giorno dimostra il fallimento del Governo nazionale in ordine ai problemi citati nel documento del consigliere Medica. Giudica pleonastico l’ordine del giorno e invita il consigliere Medica a far n modo che ci si interessi del territorio che sono legati alla prime necessità dei cittadini in difficoltà. Nonostante voterà favorevolmente il documento.

La consigliera Lucia Ingarao annuncia il voto favorevole all’ordine del giorno.

Il consigliere Giovanni Spadaro dichiara che nessuno era preparato alla pandemia e qualcosa comunque il governo nazionale ha fatto. Ha trasferito 460mila euro al Comune di Modica per spese di prima necessità per le persone in difficoltà. Si chiede quali aiuti la Regione Sicilia ha dato ai Comuni se non programmi?

Esprime il voto favorevole al documento.

Il consigliere Marcello Medica si dichiara orgoglioso della sua appartenenza politica e cita una serie di provvedimenti fatti dal Governo nazionale nei confronti della collettività in occasione dell’emergenza Covid.

Viene votato l’emendamento illustrato dal consigliere Antonio Di Rosa che viene accolto con 17 voti favorevoli e un astenuto.

L’Ordine del giorno viene approvato con 17 voti favorevoli e un voto contrario.

Si passa alla discussione di un altro ODG, urgente, a firma dei consiglieri di maggioranza e illustrato dal consigliere Giorgio Civello con il quale si impegna il direttore generale dell’ASP 7 di Ragusa e l’Assessore regionale alla sanità a predisporre progetti di riqualificazione per gli ospedali di Modica e Scicli in linea con gli indirizzi ministeriali attuali e riguardanti le emergenze epidemiche; di reperire le risorse economiche, affinché gli ospedali possano esercitare contemporaneamente attività di routine con attività di emergenza epidemica, senza penalizzare l’offerta sanitaria.

Nella premessa il documento fa riferimento alla previsione di una possibile ripresa dei contagi da Covid -19 nel prossimo autunno ed essendo il “Maggiore” di Modica, individuato come ospedale pilota per l’emergenza Covid, sarebbe necessario una revisione delle rete ospedaliera regionale sulla scorta anche delle notevoli risorse finanziarie in dotazione e atteso che le linee di indirizzo ministeriale richiedono di potenziare strutturalmente la rete ospedaliera e in particolare migliorare la capacità da parte degli ospedali e di fronteggiare adeguatamente le emergenze epidemiche e nel contempo continuare l’assistenza alle altre tipologie senza alcuna interruzione.

I firmatati l’odg valutano peraltro curiosa la proposta regionale di attivare una quarta rianimazione ASP, peraltro problematica da realizzare a motivo della grave carenza di personale che con difficoltà riesce a garantire la gestione delle tre rianimazioni attualmente operanti in provincia e tenuto anche conto che l’indirizzo ministeriale prevede che i “posti letto di terapia intensiva devono essere implementato in ospedali che già dispongono di posti letto di terapia intensiva e attività chirurgica al fine di garantire la presenza di personale già formato”.

Il sindaco sulla materia ribadisce il ruolo svolto dal “Maggiore” di Modica come Covid Hospital e di cui bisogna andare orgogliosi e questo grazie agli interventi che sono stati fatti al pronto soccorso e a tutto il resto dei reparti.

Modica ha fatto la propria parte. Gli interventi previsti dal Governo nazionale e dalla comunità europea non prevedono l’esistenza di ospedali Covid. Al Paternò Arezzo non ci sono strutture idonee a fronteggiare un’emergenza di questo tipo. Fare un’altra rianimazione è poco probabile; ogni ospedale della Sicilia deve essere invece in condizione di poter curare chi dovesse avere di bisogno di assistenza. Il Ministero alla Salute dovrà avere i progetti ospedalieri in condizioni di poter fronteggiare emergenze Covid. Di Modica e di Vittoria è certo. C’è la necessità di potenziare i reparti esistenti al “Maggiore”. Perché non si è pensato di fare la scelta anti pandemia sull’ospedale di Scicli che sarebbe stato adatto.

Auspicano che gli ospedali siciliani entrino nel circolo virtuoso dei finanziamenti nazionali e comunitari per potenziare i nosocomi stessi  e per dotarli di personale adeguato.

Propone di assumere un’iniziativa con un ordine del giorno tecnico di una nuova rete ospedaliera che deve nascere. Ciò è nei programmi del governo regionale e bisogna stare vigili.

Il consigliere Giovanni Spadaro nutre dubbi sull’ordine del giorno. Ha raccolto perplessità su alcune persone che avevano il timore di servirsi dei servizi sanitari al “Maggiore” di Modica al tempo del Covid.

Se viene individuato come ospedale Covid il Paternò Arezzo non gli dispiace purché al “Maggiore” di Modica arrivino le risorse necessarie per la seconda TAC, per il potenziamento della rianimazione e che non vengano toccati i servizi esistenti.

Il consigliere Tato Cavallino rileva che il consiglio comunale non può impegnare organi istituzionali fuori dalla portata dei civico consesso. Allora il consiglio comunale si faccia carico di invitare il direttore general dell’Asp e l’assessore regionale alla Sanità per un confronto sulla problematica.

Il consigliere Marcello Medica valuta che la sanità è un problema di tutti e il civico consesso deve impegnare l’amministrazione e il presidente del consiglio a coinvolgere il direttore generale dell’ASP e l’assessore regionale alla sanità. Auspica  che i fondi arrivino per potenziare struttura e servizi.

Il Sindaco sottolinea ancora che di ospedali Covid non si deve parlare più. Dal primo giugno non esistono più. È necessario fabbricare ospedali nuovi. Il Comune è pronto per intervenire sul nuovo parcheggio del Maggiore di Modica ma si aspetta che l’Asp faccia i suoi interventi come un bando di gara di trenta mila euro che tarda a decollare.

Il consigliere Filippo Agosta sostiene che l’opposizione doveva essere coinvolta nella preparazione della proposta atteso che il consigliere Medica aveva già redatto in precedenza un documento dello steso tenore.

Dichiara poi che l’ospedale di Modica al tempo del Covid ha azzerato i servizi sanitari determinando difficoltà enormi all’utenza.

Propone che l’ordine del giorno di impegni il sindaco e il presidente del consiglio comunale di invitare il direttore generale dell’Asp e l’assessore regionale alla sanità per una discussione sull’argomento e poi prevedere un eventuale Covid Hospital al Paternò Arezzo di Ragusa.

Il consigliere Giammarco Covato stigmatizza l’atteggiamento del consigliere Agosta che non solo fa ostruzionismo ma attacca i consiglieri di maggioranza come privi di proposte quando invece su questo come su altri argomenti i gruppi di maggioranza sono pronti a dare battaglia accanto al sindaco su questo versante.

Il consigliere Filippo Agosta precisa che non è importante la paternità sulle proposte ma è necessario che ognuno, nella diversità delle posizioni, li faccia in consiglio nel contesto di un dibattito a cui oggi partecipa anche la maggioranza su un tema che è di tutti.

La consigliera Rita Floridia rivendica il fatto che l’amministrazione da sempre ha sollecitato la direzione dell’ASP di Ragusa sui temi dell’Ospedale Maggiore e ribadisce che i finanziamenti Covid devono essere spalmati in tutti gli ospedali. Si dichiara d’accordo sul fatto che su questo argomento l’opposizione doveva essere coinvolta.

Il consigliere Massimo Caruso anticipa il voto favorevole e ribadisce che è una battaglia che tutti portano avanti nell’interesse del territorio e auspica che sia il direttore generale dell’Asp e l’assessore alla sanità Razza possano venire in consiglio a discutere sul’argomento.

Il consigliere Tato Cavallino annuncia un voto di astensione. Bisogna operare in modi deciso solo se il direttore generale e l’assessore alla sanità non rispondano alle sollecitazioni inviate dal civico consesso.

Bocciato il primo emendamento presentato dal consigliere Marcello Medica con quattro favorevoli e dodici contrari.

Il secondo emendamento presentato dal consigliere Filippo Agosta che prevedeva di impegnare l’amministrazione in ordine al coinvolgimento degli organi indirizzo nell’ordine del giorno viene bocciato con quattro voti favorevoli e dodici contrari.

Il terzo emendamento che prevede l’ospedale Maria Paternò Arezzo come centro Covid viene bocciato con tre voti favorevoli e dodici contrari.

La delibera relativa all’ordine del giorno viene approvata a maggioranza con dodici favorevoli e tre astenuti.

Si passa alla discussione dell’ultimo punto posto all’ordine del giorno ovvero l’interpretazione e modifica all’art. 14 del regolamento per la concessione, la cessione e la gestione delle aree per insediamenti produttivi artigianali di Cda Michelica, approvato dal consiglio comunale con atto n°7 dell’8 febbraio 2013. Illustra il punto lì’assessore ai Lavori Pubblici, Giorgio Linguanti.

In particolare la delibera prevede di aggiungere all’art 14 il seguente comma: “ Nell’ambito dei locali di esposizione anche in spazi appositamente allestiti, aventi le dimensioni necessarie per lo scopo, non superiori al 25 per cento della superficie utile dell’intero insediamento, l’artigiano potrà effettuare vendita e promozione delle propria attività purché quanto commercializzato provenga dalla propria produzione o sia ad essa complementare o utile alla promozione del prodotto principale.”

Favorevole a maggioranza il parere sia della prima che della seconda commissione consiliare permanente.

Il consigliere Tato Cavallino chiede di capire se la proposta proviene da quanti artigiani atteso che non ha trovato atti in questo senso negli allegati. Nei fatti però si sta sconvolgendo il piano commerciale della città visto potrebbero profilarsi casi di concorrenza diffusa. Sarebbe stato opportuno investire le associazioni di categoria come i commercianti e artigiani su questo versante redigendo anche dei verbali delle riunioni e invita l’amministrazione  farsi promotrice dell’incontro.

Il consigliere Giovanni Spadaro chiede se è possibile che gli artigiani possano vendere e con quale legge di riferimento.

Il presidente della seconda commissione, Giorgio Belluardo, valuta che gli artigiani possono vendere il loro prodotto in un’area del 25 per cento. Sostiene che sia una variazione che si muove nella direzione della modernizzazione del mercato fermo restando  che rimane principale l’attività artigianale dei proponenti con una risparmio dei suoli per investire in nuove attività.

Il consigliere Filippo Agosta rileva che si è all’interno di una zona artigianale votata esclusivamente a quella attività. Politicamente sarebbe opportuno verificare la cosa con un confronto con i commercianti.

Il consigliere Antonio Di Rosa si sta promuovendo il prodotto artigianale alla cittadinanza e si parla di superfici esigue da utilizzare. Quindi se queste sono le premesse gli operatori commerciali non hanno nulla da temere in termini di concorrenza.

Il Sindaco replica alle domande rivolte ai consiglieri. L’iniziativa è legittima ed è un ulteriore incentivo per gli operatori artigianali. L’operazione non è obbligatoria. Quindi è un sostegno che si dà agli artigiani; per l’ente a costo zero. Si tratta di una precisa scelta politica perché offre un’opportunità maggiore alle aziende artigianali.

Il consigliere Giovanni Spadaro cita che la norma parla del 5 per cento come spazio da adibire alla vendita e il 25 per cento è una scelta abnorme.

Per una verifica il presidente Minioto sospende la seduta per cinque minuti.

Alla ripresa sono presenti diciotto consiglieri la PO allo sviluppo economico rileva che la normativa si riferisce alle zone ASI, quelle cioè gestite dalla Regione e non alle zone artigianali, peraltro l’autorità potestativa dell’edilizia pubblica nel territorio è dei Comuni.

Il consigliere Daniele Scapellato annuncia il voto favorevole al punto; il consigliere Tato Cavallino non avendo ricevuto risposta ai suoi quesiti e condividendo l’idea di fondo dichiara il voto d’astensione.

Ai voti il punto viene approvato a maggioranza con quattordici voti favorevoli, due contrari e due astenuti.

La delibera viene dotata dell’immediata esecuzione con la stessa votazione.

Esaurito l’ordine del giorno la Presidente Minioto scioglie la seduta.