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Atmosfera intima e romantica martedì sera  al Teatro Garibaldi a Modica. Una delle voci femminili più influenti del mondo jazz ha iluminato il palcoscenico. Chiara Civello ha preferito iniziare i primi momenti sul palco in solitudine: c’erano solo lei e il pianoforte. Il flauto di Alfonso Deidda ha accompagnato in dolce armonia le parole e non solo. Si è anche esibito con il sax e il pianoforte mentre Chiara suonava la sua chitarra.

Da Umberto Bindi a Vasco Rossi, la migliore musica degli anni sessanta ad oggi: su questo modello si è ispirata la cantautrice, modicana d’adozione.

Tributo a Paolo Conte con “It ‘ s wonderful”. “L’album dei suoi sogni”, lo ha definito la Civello, “quelle canzoni avrei voluto scriverle io”. E’ abitudine di Chiara presentare un intermezzo tra una canzone all’altra anche se ieri è stato più un continuo amarcord di emozioni. Non poteva mancare il riferimento di Chiara su Modica. Lei, che nella città della contea, ha trascorso i primi anni della sua vita, ha ricordato i momenti, come in un deja vu, in cui andava in spiaggia con i genitori, i dialoghi sotto l’ombrellone con gli amici di famiglia.  Le era venuto un colpo quando ha letto nel prospetto che nel tour siciliano mancava Modica. “Ci siamo subito adoperati – ha raccontato – prendendo subito i contatti con lo zio Bruno. E il sogno si è trasformato in realtà. “Modica, è la città del mio cuore”, ha rivelato la Civello. Lei che ha una carica travolgente è riuscita a coinvolgere il pubblico in un mix di calore dall’ America latina al merididione d’Italia, prima con una canzone scritta con Rocco Papaleo, l’ attore comico, che proprio come un segno del destino si era esibito qualche settimana fa con una commedia sempre al Teatro Garibaldi. Il titolo è “Tre”: “Noi siamo quello che c’è, siamo facce della stessa fantasia a noi siamo due che fa per tre, un equilibrio matematico non c è.  Recita il ritornello. Poi con lo swing: il brano celebre di Renato Carosone “Tu Vuo’ fa’ l’americano” è il pezzo che inevitabilmente ha invitato tutti a battere il piede in terra. Un omaggio allo zio Bruno, lei ha rivelato sul palco.

Atmosfera composta e romantica con la sua canzone “Al posto del mondo”.

Il tributo ufficiale porta il nome di Ennio Morricone con la colonna sonora del film ” Metti una sera a cena”, che è il brano ispiratore del sesto album.

Un arrivederci che è arrivato solo dopo i tre brani di coda: un omaggio a Vinicio Capossela, “Con una rosa io sono venuta a te”, con Mandolino, voce senza microfono, e flauto.

“Arrivederci dammi la mano e sorridi. Per una volta ancora è bello fingere”. Il brano scritto da Umberto Bindi è stato interpretato nello stile sublime di Chiara.

E con il brano “Resta” la Civello ha dato la buona notte al suo pubblico. Con affetto e lunghi sorrisi, sguardi rivolti ai genitori presenti in sala, è sparita dietro le quinte, lasciando ancora per qualche altro istante qualche nota romantica nell’aria.

Il concerto è stato promosso dal Centro Studi della Contea di Modica con il patrocinio del Comune.  Chiara Civello qualche giorno prima dello spettacolo ha incontrato la stampa al Palazzo Failla e a fare gli onori di casa è stato Paolo Failla, che oltre ad essere il proprietario della elegante struttura, è membro del consiglio d’amministrazione del Centro Studi della Contea. “Lo spettacolo è stato piacevolissimo.  L’ artista ci ha fatto provare delle emozioni e noi siamo contenti – ha dichiarato Failla che a nome dell’associazione culturale ha anche anticipato altre occasioni di spettacoli di alto profilo. “Quando possiamo continuiamo a organizzare questi eventi. Stamattina abbiamo avuto un confronto con Chiara, con la quale vorremmo organizzare qualcosa di grande, ma abbiamo bisogna di finanziamenti.

In estate ci saranno eventi. Vorremmo fare gli spettacoli più importanti a Cava d’ Ispica, dove sono stati stanziati diversi milioni di euro, per il ripristino del parco archeologico”. Un altro sito che il Centro Studi intende valorizzare è il chiostro di Santa Maria del Gesù a Modica. Sono state consegnate le chiavi dall’ istituto penitenziario al demanio, all’ ingegnere Pappalardo, che è il responsabile, e “si è mostrato propenso a darlo al comune attraverso il Centro Studi della Contea –  ha fatto sapere Paolo Failla – ; altre cose saranno organizzate anche lì”.

Viviana Sammito

Foto: Vincenzo Canto

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