E’ stato realizzato in 40 giorni con dei container posizionati in un’area protetta da un perimetro con base in cemento, inferriate e filo spinato. E’ la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo che sarà attiva in Italia per le cosiddette procedure accelerate di frontiera. Si trova tra Modica e Pozzallo.

All’interno 84 dei 300 posti previsti sono riservati ai migranti che potranno utilizzare il nuovo iter che prevede il versamento di 5.000 euro per evitare di esservi trattenuti.

A dare l’annuncio della sua attivazione è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi confermando che di Cpr ce ne sarà uno in ogni regione, ma precisando che “sul tavolo al momento però c’è solo qualche ipotesi” sulle collocazioni specifiche.

“Nel recepimento di una direttiva europea – ha detto il ministro Pianteodosi – avviamo a Pozzallo, la prima struttura di trattenimento di richiedenti asilo provenienti da Paesi sicuri, come la Tunisia, per fare in modo che si possano realizzare velocemente, entro un mese, procedure di accertamento per l’esistenza dei presupposti di status di rifugiato”.




Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha commentato l’annuncio di Piantedosi citando recenti parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Siamo per accogliere, siamo per integrare ma a patto di regolarizzare questi immigrati”. La prima struttura per richiedenti asilo (che dovrebbe avere 300 nuovi posti, di cui 84 da destinare all’attivazione del nuovo servizio). Ammatuna non nasconde di aver avuto “iniziali perplessità per questo tipo di strutture, specie perché nell’hotspot a ridosso dell’area portuale attualmente gestiamo un centro con 220 posti disponibili e ne stiamo accogliendo 500”. E al governo chiede di investire “nell’ accoglienza e nella conseguente regolarizzazione per fare in modo che si possano realizzare velocemente procedure di stabilizzazione, di rifugiato o di rimpatrio”.