Cara e diletta Chiesa di Ragusa,

Fratelli e sorelle nel Signore, nel giorno in cui viene resa pubblica la notizia della mia elezione a Vescovo della Chiesa di Dio che è in Ragusa, desidero rivolgermi a voi con le stesse parole dell’apostolo Paolo: «Grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!» (1 Cor 1,3).

Quando il 29 aprile scorso, festa di Santa Caterina da Siena, il Nunzio Apostolico in Italia mi ha convocato a Roma, presso la Nunziatura Apostolica, per comunicarmi la decisione di Papa Francesco di affidarmi la cura pastorale della giovane e bella Chiesa che è in Ragusa, un senso di stupore, commozione, tremore e timore mi ha letteralmente sommerso. Tuttavia, pur consapevole della mia povera umanità e della responsabilità del compito che mi veniva affidato, ma al tempo stesso, abbandonandomi alla grazia e alla misericordia di Dio, ho accolto la nomina episcopale dicendo ancora una volta il mio “si” al Signore che mi chiamava.

Nel rendere grazie a Dio per il grande dono, che senza alcun mio merito, ha voluto elargirmi e con la gioia e la pace interiore di chi confida unicamente nel Signore, mi preparo pertanto a venire a voi in semplicità di cuore, con l’unico desiderio di servire la vostra gioia ed essere segno e strumento di Cristo, unico Pastore e guida delle nostre anime.

«Officium amoris pascere dominicum gregem» scriveva S. Agostino nel suo commento al vangelo di Giovanni. Pascere il gregge del Signore è un ministero che esige un cuore semplice, pieno di amore accogliente, di pazienza, di tenerezza e di misericordia. La sofferenza che leggiamo sul volto di tante persone e nella vita di tante famiglie, soprattutto in questo tempo tanto difficile che stiamo vivendo, chiedono che la Chiesa eserciti tutta la sua funzione di madre amorevole attenta e premurosa, capace di offrire motivi di speranza facendosi casa di misericordia, luogo «dove tutti possono sentirsi accolti, amati, perdonati, e incoraggiati a vivere secondo la vita buona del Vangelo» (EG n. 1 14).

La misericordia, ci ricorda il Papa, non è una parentesi nella vita della Chiesa, ma è il centro della vita cristiana, la misericordia è “il cuore stesso di Dio”. Mentre esprimo il mio affetto e la mia gratitudine a Papa Francesco per avermi scelto quale Vescovo della vostra, e da oggi nostra, amata Chiesa iblea, a voi chiedo il ricordo nella preghiera affinché il Signore mi sostenga con la perenne vitalità del suo Spirito, per poter essere per voi, con la mia vita e il mio ministero, trasparenza del volto di Dio e del cuore misericordioso di Cristo.

II mio affettuoso pensiero e il mio saluto vanno al carissimo Mons. Carmelo Cuttitta, mio predecessore e vostro Vescovo negli ultimi cinque anni. A lui i sentimenti di profonda riconoscenza e gratitudine per il suo ministero pastorale esercitato con saggezza e umiltà e per l’impegno profuso in favore del santo popolo di Dio. Mentre gli assicuro il mio affetto e la mia preghiera perché il Signore lo ricolmi di pace e salute, a lui voglio dire che Ragusa rimane sempre la sua casa e la sua Chiesa e saremo sempre contenti di averlo con noi ogni volta che vorrà venirci a trovare.

Saluto Mons. Paolo Urso, Vescovo emerito di Ragusa, unitamente a Mons. Carmelo Ferraro, Arcivescovo emerito di Agrigento e Mons. Gianbattista Diquattro, Nunzio Apostolico in Brasile, figli eletti della nostra Chiesa ragusana. Sono certo non mi faranno mancare il conforto e il sostegno della loro preghiera.

Saluto e ringrazio Mons. Roberto Asta, Amministratore Apostolico durante il tempo di sede vacante. Con lui saluto tutti voi, carissimi sacerdoti e diaconi che con fedeltà servite il popolo santo di Dio. Sento forte il desiderio di costruire con voi legami sinceri di fraternità, di amicizia e di stima reciproca, non solo perché siete preziosi collaboratori del Vescovo, ma perché insieme dobbiamo essere segno e testimonianza di quella comunione ecclesiale che siamo chiamati a costruire. A voi voglio dedicare le mie attenzioni e le mie cure più profonde.

Carissimi presbiteri, mentre vi saluto e vi ringrazio per la generosità con cui donate ogni giorno la vostra vita al Signore e alla sua Chiesa, vi chiedo di portare la mia speciale benedizione alle vostre comunità parrocchiali, alle famiglie, ai giovani, agli anziani e in modo particolare a quelli che soffrono nel corpo e nello spirito, a quelli che sono provati a causa della pandemia, alle persone sole e ai poveri di amore e di pane. Dite loro che hanno già un posto speciale nel cuore e nella  preghiera del Vescovo.

Saluto con affetto i nostri cari seminaristi. Siete la porzione più preziosa della nostra Chiesa perché ne rappresentate la speranza e il futuro. Vivete con gioia e impegno il tempo della formazione, per prepararvi ad essere pastori secondo il cuore di Cristo.

Il mio saluto e il mio pensiero grato vanno ai Religiosi e alle Religiose. So che in diocesi sono presenti, per grazia di Dio, molte comunità di vita consacrata, alcune delle quali nate dal grembo fecondo della nostra Chiesa locale. Vi esprimo la mia personale gratitudine e quella della Chiesa per la vostra scelta d’amore totale e radicale con la quale testimoniate, rendendola visibile e riconoscibile, la radicalità della sequela di Cristo. Grazie per quello che siete e per quello che fate.

Saluto i fedeli laici, i membri delle varie associazioni, gruppi e movimenti, le confraternite e le  aggregazioni laicali tutte. Saluto con viva cordialità i fratelli nella fede cristiana che non appartengono alla Chiesa Cattolica e anche coloro che non professano nessuna fede e non si riconoscono in nessuna religione. Di tutti voglio essere compagno di viaggio, fratello e amico.

Infine, il mio più cordiale saluto giunga a tutte le autorità civili e militari del territorio e a tutti coloro che si dedicano alla guida ed al governo delle nostre città. Ad essi fin d’ora assicuro leale collaborazione, nel pieno rispetto della differenza dei moli e degli ambiti, ma anche nel sincero desiderio di contribuire fattivamente al bene della nostra gente, soprattutto degli ultimi.

Permettetemi ora di rivolgere il mio grato pensiero alla Chiesa che mi ha generato alla fede e alla vocazione sacerdotale: la mia amata Chiesa di Caltanissetta.

Un grazie affettuoso e riconoscente al mio Vescovo, Mons. Mario Russotto, figlio di codesta Chiesa, non solo per la fiducia che mi ha dimostrato chiamandomi ad essere suo stretto collaboratore come Vicario Generale, ma soprattutto per la sua testimonianza di servizio alla Chiesa reso quotidianamente con generosa passione e amorosa dedizione. II suo esempio e i preziosi insegnamenti da lui ricevuti in questi ultimi diciotto anni di stretta collaborazione, mi guideranno nell’esercizio del mio ministero episcopale, nella certezza di poter sempre contare sul sostegno della sua preghiera e della sua affettuosa amicizia.

La mia profonda gratitudine va ai confratelli presbiteri del clero nisseno, ai Religiosi e alle Religiose, ai miei compagni di ordinazione, ai seminaristi, alle comunità parrocchiali presso le quali ho svolto il mio servizio sacerdotale, alle persone incontrate nei vari gruppi e movimenti ecclesiali e a tutti quelli che, con la loro vita e i loro insegnamenti, hanno lasciato una traccia nella mia storia vocazionale e sacerdotale. Alcuni di essi già abitano in Dio nella Gerusalemme del cielo, dopo averlo servito in quella della terra come laici, presbiteri e vescovi. A tutti, va la mia profonda gratitudine.

Con questi sentimenti di gratitudine, carissimi fratelli e sorelle, mi preparo a venire da voi in Simplicitate cordis, affidandomi all’intercessione della SS.ma Vergine Maria, e alle Beate Madre Maria Schininà e Madre Candida dell’Eucarestia, nonché al nostro Venerabile Mons. Giovanni Jacono, e chiedendo fin da ora il dono della vostra preghiera.

Vostro Aff.mo

+Giuseppe La Placa

Vescovo eletto di Ragusa

 

Qui di seguito messaggi di benvenuto a Monsignor La Placa

 

L’Assostampa provinciale saluta con particolare gioia la nomina di monsignor Giuseppe La Piana a vescovo di Ragusa.

A lui il benvenuto di tutti i giornalisti ragusani e l’augurio sincero di buon lavoro in questa terra. Al nuovo Pastore della Chiesa di Ragusa, collega giornalista dal 2006, consegniamo la certezza che questi anni a venire saranno fecondi di scambi e di grandi riflessioni per la nostra categoria.

 Prospero Dente, Commissario Assostampa Ragusa

 

“Siamo felici di donare don Pino come buon Pastore a quella Chiesa di Ragusa che mi è madre e che tanto amo, consegnandolo altresì a me come mio vescovo”. Lo scrive il vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, nella lettera rivolta ai fedeli della diocesi di Caltanissetta, in seguito alla nomina di mons. Giuseppe La Placa a vescovo di Ragusa. “Questo nobile spirituale pastorale connubio fra le due Chiese sorelle, quella di Caltanissetta e di Ragusa, iniziato con il venerabile mons. Jacono, possa essere sempre più forte e foriero di luminose figure di santità, nel presente e nell’avvenire”, è l’auspicio del presule. Da mons. Russotto un ringraziamento al “carissimo figlio e fratello mons. Giuseppe La Placa per essersi sempre speso con amore e sacerdotale zelo al servizio del Signore nella nostra diocesi”, “facendosi anche mio eccellente sostegno”. “Sono certo che quanto egli ha imparato e vissuto in questi anni porterà copiosi frutti di grazia e di santità nel suo ministero episcopale a Ragusa”.