La mafia torna a minacciare il giornalista Salvo Palazzolo, inviato di Repubblica, redazione di Palermo. La squadra mobile lo ha informato, dopo varie intercettazioni telefoniche, che sarebbero emerse “gravi ostilità nei suoi confronti”.

E per questo è stato predisposto un servizio di tutela.

Palazzolo si è occupato dei boss scarcerati e dei permessi premio a ergastolani condannati per stragi e omicidi. Queste misure che avrebbero consentito ad alcuni boss tra i più pericolosi di riprendere contatti con gli ambienti criminali di provenienza.

In varie telefonate intercettate sarebbero state pronunciate frasi allusive e intimidazioni non molto velate. “Continuerò a svolgere il mio lavoro”, ha commentato Palazzolo all’ANSA.

Altre volte il giornalista di Repubblica era stato l’obiettivo di attenzioni minacciose e intimidazioni. Nel 2018 la polizia aveva intercettato alcuni esponenti del clan Inzerillo che, dopo articoli del giornalista sul ritorno degli “scappati” dagli Stati Uniti, parlavano del progetto di dare a Palazzolo “due colpi di mazzuolo”.

In quella occasione Palazzolo ricevette attestati di stima e solidarietà, come sta avvenendo anche in queste ore. Non si contano i messagi, anche di semplici cittadini che scrivono su social: “Io sto con Salvo Palazzolo”. E poi quelli di tantissimi giornalisti, politici, ecc. Ne riportiamo solo alcuni, qui di seguito. Ovviamente anche il nostro giornale condanna le minacce rivolte a Palazzolo. A lui la nostra solidarietà.

La Galla, sindaco di Palermo:

“Minacciare un giornalista significa mettere in pericolo, non solo la libertà di stampa, ma la democrazia. Per questa ragione, esprimo ferma condanna per le intimidazioni rivolte al cronista di Repubblica Salvo Palazzolo”

Cgil Palermo:

Solidarietà a Salvo Palazzolo, alla redazione di Repubblica Palermo e ai giornalisti impegnati nell’affermare una libera informazione.

“Le minacce a Salvo Palazzolo si incrociano paurosamente con un generale abbassamento dei livelli di guardia nella lotta alla mafia e coincidono con le scarcerazioni dei boss mafiosi condannati, che in una città come Palermo rappresentano una potenziale minaccia per tutti i cittadini e soprattutto per i più esposti, come i giornalisti, in questo caso come Salvo Palazzolo, autore delle inchieste sui boss scarcerati tornati in circolazione   – afferma il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulo – L’intreccio tra economia illegale, politica e mafia, a Palermo oggi è più forte che mai, come hanno dimostrato tante recenti indagini.  E tutto questo è frutto di una combinazione che mette insieme proprio le norme che hanno prodotto la scarcerazione dei detenuti per fatti di mafia, il calo di tensione nella lotta a Cosa Nostra e il calo dell’impegno della società civile. Parlare di mafia oggi nella nostra città sembra come parlare del passato più che del presente”.

Mariangela Di Ganci, consigliera comunale Palermo:

“Le ho toccate con mano le “gravi ostilità” della criminalità organizzata nei confronti di Salvo Palazzolo.

Ma già tanto tempo fa, quando per attaccarmi, proprio da quegli ambienti a cui il lavoro di Salvo dà fastidio, mi venne detto che “si come a Palazzolo”.

E fu proprio Salvo uno dei pochi a starmi accanto in quel momento, uno dei più delicati dei miei dieci anni di lavoro allo Zen.

E se Salvo ha la grande capacità di non essersi lasciato scalfire mai, nemmeno un pochino, a noi spetta il compito di essergli davvero vicini, ciascuno come può e ciascuno dove deve.

Perché quello che accade oggi a Salvo, esattamente come quello che ci ha raccontato in questi mesi, non significa che le cose non sono migliorate, bensì che sono peggiorate e pure assai.

Ma è sotto gli occhi di tutti e lo sappiamo bene.

E non arretrare significa non essere indulgenti mai, nelle cose piccole e grandi.

Ciascuno come può e ciascuno dove deve.”

Mari Albanese, scrittrice:

“Conosco il coraggio e la determinazione di Salvo Palazzolo, giornalista coraggioso e caro amico. La mafia detesta la libertà di parola. In questo momento storico in cui la tensione sociale verso cosa nostra è ridotta ai minimi termini, abbiamo bisogno di parole di coraggio e verità! Sono certa che Salvo continuerà il suo lavoro di denuncia con sempre maggiore slancio. A noi chiedo di continuare ad indignarci perché l’indifferenza ci rende complici, fottutamente complici!”

Ordine degli Avvocati di Caltagirone:

“Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mario Francese, Giuseppe (Pippo) Fava, Giancarlo Siani, Mauro Rostagno, Giuseppe Alfano, Ilaria Alpi e Miran Hovratin, un lungo elenco di caduti per mano della spietata violenza mafiosa, con la complicità di uno Stato spesso assente e di cittadini sovente svogliati.

Nomi che evocano un passato doloroso e allo stesso tempo richiedono un presente di giustizia, libertà d’espressione e verità.

Queste storie silenziate a causa di parole troppo scomode o articoli troppo fastidiosi, non sono solo fatti del passato, perché il presente è purtroppo altrettanto sfacciato nel proporre testimonianze significative di donne e uomini minacciati, aggrediti, sol perchè continuano a raccontare ciò che hanno visto.

Questi giornalisti dimostrano, ogni giorno, che sono capaci di affrontare continui avvertimenti in nome di un lavoro, di una missione, della passione ardente per i valori della giustizia e della verità.

E Salvo Palazzolo, cui l’Ordine degli Avvocati di Caltagirone esprime la propria vicinanza e solidarietà, ne è la viva ed autorevole testimonianza.”

Vittorio di Trapani, Presidente Fnsi

“Noi tutti abbiamo il dovere di mostrare la massima vicinanza al giornalista de La Repubblica Salvo Palazzolo, al quale sono state rafforzate le misure di sicurezza dopo le minacce di alcuni boss.

Vicinanza e solidarietà che non possono limitarsi a comunicati e dichiarazioni: a chi lo minaccia deve arrivare il messaggio chiaro che le denunce di Palazzolo sono le denunce di tutti noi, di tutti coloro che lottano contro le mafie.

Per questo rivolgo un appello a tutti gli organi di informazione, siciliani e nazionali: in questo momento è importante illuminare le inchieste condotte da Palazzolo. Mettere in qualche modo, simbolicamente, la firma di ciascuno di noi sotto i suoi articoli.

Infine, un ringraziamento va ai magistrati e alle forze dell’ordine che ancora una volta hanno saputo cogliere in anticipo segnali di pericolo nei confronti di un giornalista, e attivare quindi le necessarie misure di sicurezza: è l’ennesima prova che lo Stato c’è ed è più forte di mafiosi e corruttori.”

Comitato Addiopizzo:

Siamo vicini al giornalista de La Repubblica Salvo Palazzolo, penna coraggiosa che da molti anni racconta dinamiche e storie di Cosa nostra.

Siamo certi che nessuna intimidazione provocherà un arretramento del suo impegno  nel continuare a scrivere e svelare fatti di mafie che ancora oggi continuano a costituire una delle problematiche più serie del nostro Paese.

Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana:

“Il cronista Salvo Palazzolo è da sempre impegnato in prima linea a raccontare i fatti di mafia e come le cosche esercitano il controllo sul territorio e sull’economia siciliana. Non vi è dubbio che il suo coraggio diventi elemento di fastidio per i boss e i loro affiliati. Bene ha fatto il comitato provinciale per la sicurezza ad assegnargli la scorta dopo le ultime rivelazioni emerse nelle indagini, con evidenti minacce rivolte nei suoi confronti da parte di esponenti di cosa nostra. A Palazzolo, che sulle colonne di Repubblica ed attraverso i suoi libri racconta senza filtri gli affari della mafia, la nostra piena solidarietà e un ulteriore incitamento a svolgere il suo lavoro a testa alta come ha sempre fatto”.

Il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca:

“A nome del gruppo parlamentare che rappresento, esprimo la più grande solidarietà e vicinanza al giornalista, inviato di Repubblica Palermo, Salvo Palazzolo, oggetto di pesanti e inaccettabili minacce mafiose. Il suo operato e quello di tanti suoi colleghi rappresentano un argine al malaffare che, purtroppo, cerca sempre di rialzare la testa e contro il quale non va mai abbassata la guardia. Siamo certi, comunque, che quanto accaduto non fermerà la sua penna né condizionerà la sua azione”.

La Figec Cisal Palermo:

“Esprimiamo preoccupazione per le nuove minacce nei confronti del giornalista di Repubblica, Salvo Palazzolo, cui è stata rafforzata la vigilanza. Esprimiamo solidarietà e la nostra vicinanza a Palazzolo,  uno dei cronisti più impegnati nel raccontare il nuovo volto della mafia e lo fa cercando di scavare sempre più a fondo, senza lasciarsi intimorire dalle “attenzioni particolari” più volte manifestate già in passato dai boss infastiditi dalle sue cronache.  Segno che il collega fa bene il suo lavoro, offrendo chiavi di lettura nuove e originali che stimolano analisi e riflessioni su una città come Palermo in cui molti segnali fanno temere il ritorno a un passato buio che speravamo di esserci messi definitivamente alle spalle”