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Care amiche e cari amici,

questo mio periodo di silenzio, durato quasi un anno, non è bastato a farmi rassegnare e accettare la rovina, il marcio, i tanti interessi personali e la sempre minore attenzione al bene comune di cui è fatta la nostra politica.

Lasciare la mia gente in mano a chi finge di ascoltare mi è costato un pezzo di cuore. Prima di andare avanti a spiegare le ragioni che mi hanno portato a ritornare sulla scena politica voglio che i miei elettori, passati e futuri, sappiano il perché delle mie dimissioni da Sindaco di Scicli.

Il motivo è presto detto: il quadro politico all’interno del quale ero costretto a esercitare la mia attività di Sindaco era manovrato dai cosiddetti “potenti”, al solo fine di rendere impossibile la gestione della città, in un balletto di potere totalmente fine a se stesso che non teneva minimamente conto dell’interesse dei cittadini. Mi sono battuto con tutte le mie forze affinché questo ridicolo gioco finisse, perché al centro dell’interesse di tutti, politici e amministratori, tornasse il benessere collettivo e non i privilegi personali, le prove di forza tra i componenti della coalizione o altre insensate logiche. Mi dispiace, non sono riuscito a fermarli ma ho fatto in modo di non essere loro complice, ho salvato la mia dignità.

Queste, nella sostanza, le ragioni delle mie dimissioni. Chi mi conosce sa che gli unici beni di cui dispongo sono la mia lealtà, la mia correttezza e la mia onestà. Posso affermare senza timore di essere smentito che negli oltre dieci anni di attività politica non ho mai pensato al mio interesse personale. Questo mi permette di tornare in piazza e guardare ognuno di voi dritto negli occhi, ritornare a parlare, a discutere, a cercare soluzioni di umana civiltà e tornare a ragionare come una collettività. Ritengo che la nuova aria che si respira, sia a livello locale che a livello nazionale, possa dare vita una nuovo periodo adatto a chi ha voglia di fare politica in maniera pulita, a chi ha intenzione di ricostruire sulle macerie che ci lascia questa classe dirigente una realtà più giusta, dove parole come solidarietà ed eguaglianza non siano parole utilizzate solo in campagna elettorale ma che diventino realmente i punti cardinali di una nuova società.

Sento che la nostra amata Terra ha l’occasione reale di cambiare.

Vedo una Sicilia più libera, più aperta, più accogliente, più giusta.

Vedo una Sicilia che ha fiducia nel futuro, nelle proprie risorse, nelle proprie donne e nei propri giovani. Vedo una Sicilia in cui chiunque arrivi, da qualunque parte del mondo, per cooperare al bene della nostra terra sarà accolto con la solidarietà e la civiltà che ci contraddistingue da millenni.

Per costruire una nuova Sicilia occorre innanzitutto creare nuove opportunità di lavoro, fare crescere il senso delle istituzioni, annullare gli odiosi privilegi della classe politica, rinnovare la lotta alla mafia, sopprimere il malaffare, gli sprechi e il clientelismo. Ho sposato la causa di Nello Musumeci Presidente nell’assoluta certezza che le mie convinzioni sono anche sue, causa che sosterrò con assoluta convinzione e massimo impegno.

Vorrei parlare con ciascuno di voi per trovare insieme idee, per raccogliere suggerimenti, come ho sempre fatto come sindaco, come cittadino, come vostro vicino di casa.

Questa volta abbiamo davvero l’occasione di cambiare il corso della storia della nostra terra. Alle prossime elezioni tutti saremo chiamati a una scelta di campo, non ideologica ma civile: rinnovare il consenso a chi ci ha condotto in questa situazione o intraprendere una strada alternativa e nuova che, sebbene piena di lavoro, potrà portarci alla Sicilia che meritiamo.

Un caro saluto

Giovanni Venticinque