In città si respira un’atmosfera diversa, quando i giovani riescono ad esprimere il proprio valore, tramite iniziative culturali e manifestazioni  artistiche da loro stessi nate e, spesso, finanziate.

Emozionanti ed emotivamente molto sentite sono  le ‘kermesse’ grazie alle quali la gente del paese scopre che i loro figli possiedono capacità innate nel vivere la bellezza della terra in cui sono nati e cresciuti.
A Scicli, è il caso del progetto FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), che ormai da diversi anni occupa decine di studenti e insegnanti.
Il FAI  vede infatti impegnati figli di diverse generazioni che interagiscono con figure religiose, appassionati ed esperti d’arte, curiosi di godere della freschezza che i piccoli cittadini donano alla città, quando ne illustrano tutta la sua preziosità;  il prossimo 24 marzo, forestieri e sciclitani avranno la possibilità di godere di questo onore reso al comune cremisi.
 Una delle massime espressioni del mondo giovanile si manifesterà con l’iniziativa “città dei giovani”,congelata a gennaio per maltempo e che sarà riproposta nel periodo primaverile: interi istituti mobilitati per risvegliare una città troppo spesso seduta, al ritmo di musica (dal reggae al rock), fino ai tornei di Play-Station.
La “Città dei giovani” sarà una moderna manifestazione di un  desiderio di svago più vicino alle sagre popolari e alle feste dell’unità, che ai malsani costumi di smodato sballo dionisiaco.
 La politica, negli anni, ha promesso al mondo giovanile contributi economici in cambio di comparsate e comizi da campagna elettorale;
contrariamente a ciò che molti pensano, i ragazzi hanno mantenuto la schiena diritta e hanno declinato i vari inviti, salvo soffrire per i magri bottini ricavati e le mille difficoltà.
Tutto questo senza chiedere nulla in cambio: l’unico nobile fine è rianimare Scicli.
Christian Catera