RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Gent.le Direttore,

Le scriviamo per chiederLe di condividere, attraverso il suo giornale, una discriminante situazione lavorativa che attualmente interessa alcuni lavoratori del Consorzio di Bonifica di Ragusa N° 8 rendendo tragica ed insostenibile la vita quotidiana.

Siamo stati assunti, quasi tutti tra il 1999 e il 2002 dall’Ente per svolgere mansioni di manutenzione nel comprensorio ibleo con contratti a Tempo Determinato, ripetuti ciclicamente fino ad oggi. Nel 2011 diamo avvio ad un ricorso nei confronti dell’Ente per vedere riconosciuta la trasformazione a Tempo Indeterminato del rapporto di lavoro. In primo grado di giudizio, il Tribunale di Ragusa, ammette esclusivamente il danno subito, per cui, decidiamo di procedere con il ricorso. In secondo grado, la Corte d’Appello di Catania, a partire dal mese di Marzo 2016, riconosce a tutti i lavoratori il Tempo Indeterminato, il ruolo ricoperto e la relativa fascia funzionale e soprattutto dichiara la nullità del termine apposta al primo contratto, e dichiara il rapporto in questione fin dall’origine a tempo indeterminato.

Finalmente saremmo usciti da un bacino di assistenzialismo, lavorando solo alcuni mesi all’anno e percependo per gli altri un’indennità. Dopo tanti anni avevamo ottenuto la dignità di lavoratori a tempo indeterminato!

L’Ente ci convoca attraverso un SMS che recita testualmente: “convocato per avvio lavoro a tempo indeterminato giorno…… munito di certificato ASP, casellario giudiziale, stato famiglia o autocertificazione, copia carta identità e codice fiscale”. Non sottoscriviamo la proposta contrattuale, poiché tra le condizioni si legge “la riammissione in servizio è prevista a decorrere dal ….… e fino al ……” violando pertanto la nullità del termine stabilita dalla sentenza della Corte d’Appello di Catania.

Di conseguenza, veniamo considerati esclusi dalla lista delle Garanzie Occupazionali, ovvero dal contingente al quale appartenevamo per l’avvio del lavoro a Tempo Determinato.

Contemporaneamente e stranamente analoghe sentenze di trasformazione del rapporto di lavoro a Tempo Indeterminato, giudicate in primo grado dal Tribunale di Enna e Caltagirone, vengono provvisoriamente eseguite nei Consorzi di Enna e Caltagirone permettendo ai lavoratori l’avvio a Tempo Indeterminato; solo al Consorzio di Ragusa si interpretano diversamente.

Noi lavoratori e le nostre famiglie stiamo vivendo una situazione paradossale ed umanamente insostenibile!

La sentenza della Corte d’Appello di Catania ci ha riconosciuto un diritto legittimo mentre oggi non solo non lavoriamo da 8 mesi, ma ci sentiamo abbandonati da tutti.

Ci appelliamo a tutte le istituzioni di ogni ordine e grado, alle forze dell’ordine, alla politica locale e regionale, ai sindacati, affinché vigilino su tale vicenda e facciano chiarezza sulla posizione attuale di noi lavoratori a tutela della legalità e dell’occupazione.

I lavoratori

Arrabito Enrico – Caruso Giorgio –  Corvo Andrea – Di Pasquale Giuseppe – Lopes Giuseppe – Miceli Carlo – Vaccaro Ignazio