La Regione Sicilia ha accreditato le risorse a favore dell’infrastruttura di Comiso. Ad affermarlo è  il deputato regionale del Pd, Giuseppe Digiacomo, che fa notare come il Govermatore Lombardo abbia mantenuto la sua promessa, facendo accreditare i 4,5 milioni di euro per lo star -up dell’aeroporto ragusano.

I soldi stanziati dalla Regione Sicilia serviranno ad assicurare per i primi due anni i costi dei servizi di assistenza al volo, indispensabili per il funzionamento dell’aeroscalo.

Intanto l’On. Digiacomo continua la protesta assieme ad un gruppo di esponenti del comitato cittadino e di Cittadinanzattiva attraverso un sit-in davanti ai cancelli dell’aeroscalo intitolato “Ore sotto il sole”.

“Come sempre, con i fatti e con risorse vere – afferma l’on. Digiacomo – dimostriamo il nostro incessante lavoro verso l’aeroporto di Comiso. A differenza di alcuni mestatori del Pdl comisano che sparano numeri a vanvera, noi manteniamo gli impegni garantendo il contributo necessario all’avvio dell’infrastruttura e continuiamo a profondere per Comiso risorse per milioni e milioni di euro. Purtroppo, e con grande rammarico, continuiamo ad assistere all’assordante silenzio del governo nazionale. Non abbiamo registrato alcun segnale che possa lasciare intuire una risoluzione positiva della vicenda, anzi con delusione apprendiamo che il Ministro Passera si dichiara pronto a dare credito e sostegno ad un aeroporto come Salerno, la cui poco operatività è nota, e ignora Comiso.Ecco cosa stiamo perdendo: 1.500.000 passeggeri nel 2015 (500.000 nel 2013, 1.100.000 nel 2014 con soli due vettori). Ce ne faremmo un baffo della crisi con un miliardo di euro di PIL in più in tre anni. Il profilarsi di un danno erariale e l’ipotesi della restituzione delle somme alla Comunità Europea, purtroppo, non lascia presagire nulla di buono. Per questo giorno 30 giugno andremo ad occupare Fiumicino e faremo sentire forte il grido di una terra che ha riposto nell’aeroporto le speranze di una reale rinascita economica. Vorrei conoscere chi fa i conti a Monti e Passera: ma forse è per questo che non ci vogliono ascoltare, perché non c’è orecchio più sordo di quello che non vuole sentire. Ma ascolteranno, e come se ascolteranno…”.