Arrestati due  tunisini, Othmane Mouhanned, 21 anni, incensurato e Ncib Bilel (nella foto sotto), di 28 anni, con precedenti per spaccio, nel corso di mirati servizi finalizzati alla repressione dei reati in materia di stupefacenti, intensificati a seguito dei recenti ricoveri per overdose, in questo territorio, di alcuni giovani assuntori di eroina .

A seguito delle indagini svolte, sabato mattina presso il locale Commissariato sentiva a sommarie informazioni alcuni assuntori per cercare di risalire al probabile canale di approvvigionamento del giovane che venerdì scorso era stato ricoverato per overdose presso l’Ospedale di Modica.

Uno dei tossicodipendenti, in evidente crisi di astinenza, malcelata durante la verbalizzazione in Commissariato, attirava l’attenzione degli investigatori. Si decideva, pertanto, di pedinare il soggetto con personale in borghese, per verificare se era intenzionato ad acquistare ed assumere stupefacente. Infatti, alla guida della propria autovettura iniziava a dirigersi per Marina di Ragusa, sempre seguita da questo personale, fino a giungere in località “Casuzze” territorio di Santa Croce Camerina. Qui, nei pressi del serbatoio idrico comunale, posto lungo il tragitto che porta alla Piazza di Casuzze, lo stesso incontrava due soggetti, di nazionalità tunisina, i quali, subito dopo l’incontro si allontanavano. I due individui si incamminavano in direzione della loro abitazione, posta a poche centinaia di metri dal luogo dello spaccio, dove entravano all’interno, costantemente pedinati dal personale operante che, per evitare che i due giovani si dessero alla fuga alla vista della Polizia, decidevano di intervenire solo quando i due individui entravano all’interno del proprio “covo”.

Contestualmente, altro personale raggiungeva la persona che poco prima aveva acquistato lo stupefacente, che non potendo negare l’evidenza, dichiarava che i due cittadini tunisini, che si erano allontanati poco prima, le avevano appena ceduto l’eroina già assunta a pochi metri dal posto in cui li aveva incontrati. Affermava di aver pagato la dose cedendo loro, oltre alle uniche 5 Euro di cui era in possesso, il suo telefono cellulare marca Nokia vecchio modello privo di scheda, atteso che non era riuscito a reperire tutto il denaro contante per l’acquisto e aveva urgenza di assumere eroina.

Il personale che accedeva all’interno dell’abitazione, una piccola mansarda, effettivamente trovava i tunisini pedinati, i quali, dopo la cessione, erano ritornati al sicuro nella loro abitazione. All’interno della stessa, effettivamente, venivano rinvenuti a seguito di perquisizione, oltre ad un piccolo residuo di hashish, in un portafogli posato sul letto, duecentoventi euro in banconote di piccolo taglio, nonché veniva rinvenuto il cellulare ceduto per l’acquisto dal tossicodipendente poco prima in cambio della dose, unitamente ad altri sette cellulari, tutti privi di scheda sim e caricabatteria, un televisore 26 pollici a schermo piatto del valore di 600 euro, oltre che il cappellino di colore bianco indossato da uno dei due tunisini durante l’attività di spaccio. Tali telefoni tutti privi di schede e il televisore venivano sequestrati quale provento dell’attività si spaccio, ovvero quale retribuzione alternativa fornita dai tossici che, solitamente, per l’acquisto di stupefacente, in assenza di denaro, cedono quanto in loro possesso.

Infatti, a riprova di ciò si evidenzia che i due tunisini non sapevano dare alcuna plausibile spiegazione circa la presenza nella loro abitazione di quanto posto in sequestro.

A conclusione dell’attività d’indagine iniziata nella mattinata di sabato, per le evidenti responsabilità in ordine ai reati di spaccio in concorso, continuato nel tempo, di eroina i due tunisini venivano dichiarati in stato di arresto e condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione del PM di turno Messina.