SCICLI (RAGUSA)Una zona artigianale nascerà a breve nella parte alta di Donnalucata, frazione balneare di Scicli, in un paesaggio incontaminato con vista sul mare. Adesso si dirà che ormai non si può fare più nulla, il dato è tratto e tutti i passaggi istituzionali sono stati fatti. In effetti l’iter per la realizzazione della seconda zona artigianale di Scicli è stato avviato molti anni addietro, su una richiesta avanzata dal Corsorzio Cipai, il cui presidente è Giuseppe Falla, ai tempi della giunta Falla. Il CIPAI (Consorzio imprese produttive artigiani ibei) è un consorzio di imprese che ha chiesto di poter fare questa zona artigianale nella frazione sciclitana che diventerà un insediamento produttivo con lo stimolo dei privati. Per l’opera è previsto un investimento produttivo di circa venti milioni di euro e il progetto è stato finanziato dalla Provincia regionale di Ragusa grazie ai fondi ex Insicem. La politica ha subito sposato l’iniziativa chiedendo alla ditta aggiudicataria dei lavori, la Ctf srl di Barcellona Pozzo di Gotto, di eseguire i lavori di urbanizzazione primaria, dalla rete fognaria alle condotte idriche. Nel 2011 sono stati resi esecutivi gli espropri per pubblica utilità dei terreni ai privati offrendo loro un pagamento di poco più di 7 euro al Mq, tariffario che molti proprietari di terreno hanno rispedito al mittente facendo ricorso, adesso si attende il giudizio della Corte di Appello di Catania.

Ma torniamo ad oggi: Pochi giorni fa la ditta ha iniziato i lavori, ma nonostante ci sia ben poco da fare, sono enormi le perplessità per la realizzazione di un opera di cementificazione su una zona dalla grande vocazione naturalistica e paesaggistica, sebbene non tutelata dal piano paesistico. La zona artigianale nascerà in un area a monte di Donnalucata che gode di un panorama da cartolina molto suggestivo, in linea d’area siamo a meno di un chilometro dal mare spesso “venduto” come il mare di Montalbano, lì la nascita di una cortina di capannoni avrà un impatto ambientale disastroso.

 

Nonostante tutto ormai sia stato deciso, sono tanti gli interrogativi: Perchè fare una seconda zona artigianale proprio in quel luogo, quando la prima zona artigianale di Scicli non funziona come dovrebbe, mancano i servizi e ci sono dei capannoni chiusi? Perchè non espandere la zona artigianale di Contrada Zagarone o al limite ricercare un area nella periferia della città?

Da anni si organizzano convegni sulla salvaguardia del paesaggio e la promozione turistica del territorio, si è preso coscienza dello scempio ambientale realizzato negli anni sessanta-settanta con la costruzione di strutture serricole ovunque capitasse, ma anche se la buona logica consiglia che dagli errori bisognerebbe imparare, dobbiamo prendere atto che si continuano a rifare gli stessi sbagli.

 

tratto dal qds di oggi www.qds.it

Carmelo Riccotti La Rocca