L’IACP risulta commissariato da troppi anni, e si registra una carenza nella  direzione politica attenta alle esigenze dell’utenza e dei lavoratori. I segretari generali della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo e il segretario generale della FP CGIL di Ragusa, Nunzio Fernandez in una nota  chiedono con forza un cambio di passo, una rivisitazione delle politiche del Personale, procedendo immediatamente alla nomina dell’organo preposto per legge all’indirizzo politico dell’Ente, previa revoca della determina di modifica della dotazione organica, il ripristino della situazione ex ante e l’immediato avvio dei concorsi.

“Le Organizzazioni Sindacali, già nello scorso agosto, contestavano, affermano i due dirigenti sindacali, le scelte adottate dallo IACP e rappresentavano, per la verità invano, che la nuova Dotazione organica, così come prospettata, sarebbe risultata scarsamente funzionale.

L’Ente, tuttavia, anziché fornire risposte concrete in ordine all’attuale condizione lavorativa -che a tutt’oggi è in grande affanno a causa di una carente dotazione organica e della discutibile gestione del personale (sia in punto di rapporti umani che strettamente lavorativi )- con la recente determina del Commissario Straordinario non tenendo conto delle rimostranze delle OO.SS., ha proceduto alla modifica della dotazione organica.

A detta di chi gestisce l’Ente, la modifica avrebbe quale obiettivo quello di snellire l’assetto organizzativo  per migliorare il livello qualitativo dei servizi resi, rendere più efficace ed efficiente l’azione amministrativa e razionalizzare la spesa.




L’Ente ha già visto ridotto il proprio organico a circa 22-25 unità ed il numero degli occupati è destinato a calare anche nel 2021. Il risultato è evidente: il personale non è in grado di assolvere appieno neppure il lavoro ordinario.

Questa riorganizzazione ha operato un ulteriore ridimensionamento e, per quello che più conta in ragione della natura istituzionale dello IACP, ha soppresso Uffici strategicamente importanti per l’economia e la buona gestione dell’Ente: l’ufficio della Programmazione e Gestione Interventi e l’ufficio degli Appalti e Contratti.”

Gran parte delle attività svolte dagli IACP hanno a che fare proprio con questioni tecniche quali gare d’appalto, esecuzione di lavori ed opere di completamento, costruzione di alloggi, programmazione di opere pubbliche, ed è evidente che l’operata razionalizzazione non potrà che avere effetti negativi per l’Ente.

“Illogiche appaiono, conti ala nota dei due dirigenti della CGIL di Ragusa, le scelte di abolire la figura del dirigente del Settore tecnico (ruolo oggi ricoperto dallo stesso Direttore) e di riorganizzare il Settore Tecnico con la contestuale determinazione di non utilizzare due risorse apicali laureate, in possesso di un bagaglio trentennale di esperienze in materia di appalti, mortificandone la professionalità acquisita negli anni. Non si comprende, infatti, la ragione per la quale l’Ente si sia determinata a non sfruttare più queste professionalità, salvo che la scelta nasconda motivazioni che, tuttavia, sfuggono alla nostra conoscenza.

Di contro, illogicamente, si è previsto il mantenimento di ben quattro (4) funzionari con incarichi di Posizioni Organizzative al settore amministrativo; discutibile anche la distribuzione delle PP.OO.: solo una (1) afferisce il settore tecnico e ben quattro (4) il settore amministrativo, settore dove peraltro esistono un Dirigente Generale e un Dirigente amministrativo di ruolo.

Nel Programma Triennale la spesa prevista per lavori pubblici è pari a ZERO euro per il prossimo triennio.

Appare legittimo chiedersi cosa penseranno di ciò le Associazioni di Categorie del settore Edile, soprattutto in un periodo di crisi come quello attuale, ove l’attivazione di opere strategiche e manutentive avrebbe potuto fungere da volano per un comparto di rilevante importanza economica e che attualmente paga un costo altissimo in termini di inattività.

Il timore che si andasse verso lo smantellamento dello IACP di Ragusa a seguito delle scelte adottate appare oggi più concreto ed attuale.

Limitare gli interventi di riduzione di spesa alle sole risorse umane è una decisione inaccettabile e, in fin dei conti, anche controproducente. Risulterebbe a parere di chi scrive più proficuo e produttivo perseguire una politica di rinascita e di potenziamento dell’Ente, delle capacità di attingere nuovi finanziamenti e programmare nuovi interventi, così risaltando le finalità istituzionali che sono alla base dell’esistenza stessa degli II.AA.CC.PP.

Un’efficiente politica di assunzioni avrebbe permesso il potenziamento del

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