In Italia un ragazzo su quattro soffre di ansia e depressione
- 11 Ottobre 2022 - 7:47
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In Italia i disturbi d’ansia e depressione interessano 1 minore su 4 e si moltiplicano le richieste d’aiuto di bambini e adolescenti, ma in neuropsichiatria infantile nel nostro Paese si contano solo 395 posti letto e ben 5 regioni non ne hanno neppure uno.
A lanciare l’allarme la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia) in occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale (World Mental Health Day), istituita nel 1992 e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per gli esperti, questi sono “numeri da emergenza sanitaria ma una realtà ignorata da opinione pubblica e classe politica”.
La situazione è ulteriormente peggiorata durante la pandemia, con un aumento della prevalenza di ansia e depressione del 25% nel corso del 2020.
In particolare, tra il 2020 e il 2022, gli accessi dei minori al pronto soccorso e i ricoveri in ospedale per cause legate alle tendenze suicidarie , cioè comportamenti autolesionistici, pensieri, azioni e tentativi di porre fine alla vita, sono in preoccupante aumento. Nello stesso periodo sono triplicati i ricoveri per cause legate ai disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia. Ma, sottolinea, le risorse dei servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza continuano invece a diminuire, e perfino le situazioni urgenti non riescono a trovare un ricovero e ci si appoggia quasi sempre nei reparti di Pediatria. Ma, aggiungono ancora gli esperti, anche gli accessi per tutti gli altri disturbi, dall’autismo ai disturbi del linguaggio e dell’apprendimento, appaiono in netto aumento e con quadri di sempre maggiore complessità.
Durante il 2021, in particolare, significativa la chiusura di alcuni servizi dedicati alla cura della sanità mentale, convertiti in reparti Covid-19 e più difficoltà di accesso alle strutture sanitarie durante i picchi dei contagi. In aumento anche il tempo di ricovero nelle strutture e meno dimissioni.
E un segno che i disagi legati alla sfera psicologica sono aumentati con la pandemia è rappresentato dal boom di richieste di accesso al bonus psicologo: 300 mila le richieste arrivate all’Inps. Oltre il 60%, pari a 180mila domande, proviene da cittadini sotto i 35 anni. Lo riferisce un rapporto della Commissione europea sull’impatto della pandemia sulla salute mentale dei giovani, diffuso in occasione della Giornata mondiale. “I giovani sono stati particolarmente colpiti. Hanno visto le loro vite sconvolte. Dobbiamo sostenerli con interventi concreti”, ha evidenziato la commissaria europea Mariya Gabriel. La disponibilità per il bonus che inizialmente era di 10 milioni è stata portata a 25, dato l’alto numero di richieste.