
Ispica – Lettera aperta di Mary Ignaccolo al sindaco (con la s minuscola)
- 6 Febbraio 2025 - 20:12
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO una lettera aperta a firma della consigliera comunale Mary Ignaccolo
“Credo che l’attacco anche personale e non solo politico che ho ricevuto dal sindaco (volutamente con s minuscola) Innocenzo Leontini durante l’ultima seduta de consiglio comunale, al di là di quanto detto nella sede istituzionale, meriti una mia ulteriore puntualizzazione.
I suoi toni aspri e smodati durante i lavori del consesso di mercoledì 29 gennaio in cui si votava la mozione di sfiducia, cozzano contro il sentire di una Città, la nostra Ispica, stanca del suo parlare istrionico e saccente, come dimostrano i commenti al suo agire e a ciò che ha detto, in quel mondo dei social che è sintomatico del ‘sentire comune’. Ci ha definiti ‘nani’ con tono di scherno. Dopo quasi cinque anni del suo mandato, il vero NANO in tutta la sua piccolezza di uomo disperato, terrorizzato, è lui.
Nei toni usati verso me e la collega Matilde Sessa, mancando di rispetto a noi e ad ogni donna di Ispica, che si è sentita ferita. NANO nel porsi rabbioso, saccente e offensivo innanzi non solo a noi consiglieri ma anche alle nuove generazioni di Ispicesi alcune presenti in aula e credo basite e amareggiate. NANO di fronte ai rappresentanti delle forze dell’odine che hanno temuto per l’ordine in aula per le sue continue provocazioni e istigazioni verbali quasi a volere una reazione dei suoi oppositori. NANO in quel palesato terrore di lasciare la poltrona, macchiando quella che fu e non è più una ‘brillante’ carriera politica ma anche personale mandando a farsi benedire cultura, conoscenza letteraria che gli si riconosce(va).
E poi i suoi accoliti… testa asserente e asservente alle sue smodate accuse perché magari c’è chi tra loro vive da sempre di sola politica o chi, facendosi spalla di maturi e ben conosciuti politicanti della storia ispicese, pur di soddisfare un personale e viscerale desiderio di riscatto sarebbe capace di tutto per effimeri momenti di gloria e visibilità.
Io, come ognuno dei firmatari e di chi ha votato la mozione, abbiamo mantenuto il garbo istituzionale che la Ispica, gli Ispicesi e l’aula meritavano. Il mio essere donna, la mia educazione, la mia dignità mi impongono educazione e di non scendere mai a così beceri livelli come quelli in cui le parole del sindaco volevano trascinarmi. Ha provato a rinvangare un passato già chiarito (fra persone intelligenti e perbene, caro ‘sindaco’, ci si parla e ci si chiarisce) ad accusare me di cambi di casacca gioco in cui lui è maestro avendone cambiato ben 9 (NOVE) tra liste e partiti.
Ero riluttante quando mi fu chiesto di entrare in maggioranza ma mi è servito a prendere atto ‘de visu’ che la situazione era ancor più complicata di quanto non immaginassi. Una maggioranza precaria e spaccata. E da cui figure portanti come i colleghi Milana e Galifi e la mia amica Matilde Sessa stavano prendendo le distanze. Perché la spada di Damocle del claudicante bilancio, della penosa situazione finanziaria di Palazzo Bruno era verità. Pesante. Il sindaco aveva garantito che un Bilancio Stabilmente Riequilibrato con tanto di ipotesi era pronta in pochi giorni. Fandonie! Da noi smascherate. Da quelle opposizioni per qualcuno spaccate, e che invece – salvo qualche rara e commiserevole eccezione – hanno mostrato di essere unite nello scopo, nonostante ognuno venga da un percorso e da una storia politica e personale distinta.
Quell’UNICO COMUNE DENOMINATORE che abbiamo e che si chiama ISPICA, la città dove siamo nati, cresciuti, dove abbiamo messo radici, dove desideriamo che i nostri figli possano vivere e vivere bene e che rende orgogliosi di esserne comunità, ci ha uniti. Abbiamo scelto prima di firmare e poi votare la sfiducia a questo sindaco. Che non è un leader visti i pezzi che va perdendo, che disgrega, a cui Ispica ha dato tanto senza ricevere altrettanto a parte ai suoi accoliti cui garantisce posizioni e ruoli. Aveva l’opportunità di attingere alla dignità di dimettersi e di farlo per rispetto dei cittadini che non vogliono gossip, fango ma vogliono risposte.
Stufi di chi vende fumo elencando iniziative, progetti che non esistono, non si vedono, promesse che ad oggi, però, non ci sono. Quello che si vede in questa Città, sono le lunghe e interminabili file per pagare bollette che arrivano a raffica e il più delle volte errate, il fallimento della sua lotta all’evasione; strade piene di erbacce diventate un serio pericolo per chi guida. Si vede l’impegno per un nuovo asilo nido piuttosto che fare partire quello esistente o una piazza nella zona mare senza risolvere l’annoso problema dei parcheggi. Ispica vede spazi cimiteriali non assegnati ma solo promessi. L’assegnazione del bando per il mercato pronto dalla primavera scorsa non parte. E ancora la mancata integrazione oraria al personale part-time il motore di tutta la macchina insieme al resto dei dipendenti comunali. Un PRG non ancora portato in consiglio ma solo annunciato. E una Ispica che vede e deve fare i conti – è proprio il caso di dire – con quell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato promesso ma oggi punto ritirato dall’ordine del giorno dal Commissario perché non poteva essere nemmeno trattato. E non voglio manco immaginare quando l’OSL riverserà la massa passiva nel bilancio dell’Ente.
Noi nove non dovevamo convincere nessuno ma dovevamo dare un chiaro messaggio politico a Ispica. Lo abbiamo fatto mentre il sindaco, dopo avere perso tre delle quattro liste che lo avevano sostenuto, senza numeri e maggioranza in consiglio e basandosi solo sull’arroccamento alla poltrona di un consigliere di pseudo opposizione, sconfessato da chi nel suo partito lo conosce bene perché suo concittadino, non si è dimesso e continua a tenere in ostaggio la nostra Città con un meno di un terzo dell’Aula.
Questa non è democrazia. Non è rispetto per Ispica. Questa è solo poltronite. ‘Malattia’ di cui sono affetti i NANI della politica.”
Ispica 6 febbraio 2025
Mary Ignaccolo
Consigliera indipendente
Comune di Ispica