Forse bisogna alzare lo sguardo, oltre l’uomo cioè oltre l’uomo come individuo e verso l’uomo come categoria.  Allora si che si scorgono tracce di immortalità:   nella sopravvivenza dei gesti, dei tratti, e soprattutto nel senso che è prodotto dalle opere dell’uomo, dalle cose che gli sopravvivono, dal pensiero, dalle opere della ragione, della speculazione e dal lavoro stesso occorso per realizzarle: tutto questo sopravvive all’uomo individuo ma rimane come eredità e testimonianza all’uomo categoria, così l’uomo è immortale: ”la legge che presiede al farsi del mondo non è pensabile come provvidenza personale, bensì come logica impersonale che nel tendere all’armonia non si cura dei singoli “ (Vito Mancuso). Ci vuole un grande atto di generosità per riconoscersi in questo tipo di “elisir” di lunga anzi lunghissima vita, bisogna rinunciare a se stessi, al proprio tornaconto e, soprattutto al proprio istinto di sopravvivenza solo cosi ci sarà un “domani ancora”.

Guglielmo tasca 2“Domani ancora” è il titolo del nuovo disco di Guglielmo Tasca, che ho voluto intervistare per conoscere meglio questo strepitoso album fatto di 14 canzoni. Guglielmo oggi vive in Puglia, ma appena può viene in Sicilia, a Scicli, nella sua amata Donnalucata.

Guglielmo ha vissuto per quasi 20anni a Bologna. Lì ha lasciato un pezzo del suo cuore quando è stato “costretto” a trasferirsi a Urbino per seguire la moglie. “A un certo punto però sento forte l’esigenza di accordare il paesaggio esteriore con quello interiore – racconta –, d’altronde essendo musicista cerco sempre l’armonia…e allora ho avuto bisogno  di  muri a secco, mare, olive e carrubi;  ho fatto allora un compromesso con mia moglie  che è pugliese ed ora vivo li dal 2006″.

D: Perché domani ancora?

R: Domani ancora vuol dire nel futuro ancora, cioè voglio esserci ancora …in qualche modo.  E’ una testimonianza di amore, di speranza e di fiducia nella vita. Ha una doppia valenza: nella vita che viviamo tutti i giorni e in quella che vivremo quando non ci saremo più qualsiasi essa sia, fosse anche solo il ricordo che di noi avranno le persone. Il disco rispetta questa doppia valenza, con dei brani più fisici e con dei brani meno immediati e proiettati …verso l’alto. 

D: Questa volta un disco fatto di canzoni italiane suonate da musicisti siciliani … 

R: Era già dalla pubblicazione di “U pagghiaru”, il mio secondo disco che volevo fare qualcosa in italiano. Ricordo infatti che proposi alcuni brani alla mia etichetta di allora e loro in romanaccio mi dissero : Aò te vuoi allargà? Noi famo solo er dialetto! dunque ho rimandato e avrei rimandato ancora se non fossi stato incoraggiato da Peppe Arezzo che ha arrangiato insieme a me i brani offrendomi una collaborazione a tutto tondo dandomi la possibilità di realizzare il lavoro nel suo studio insieme a Jorge Blengino, che l’ha materialmente registrato. Nel disco anche altri musicisti di alto valore mi riferisco a Peppe Tringali e l’indigeno, cioè sciclitano, Alberto Fidone. Non posso non citare anche la sezione fiati con Giovanni Cascone, Salvo Assenza e Maurizio Agosta. Poi ci sono anche altri, Fabio Iacono, i coristi e … insomma tutto l’entourage del M° Arezzo.

D:  In percentuale quanta Sicilia e quanta Puglia c’è in questo disco?

R: Per il momento vince la Sicilia ma sono previste collaborazioni per suonare dal vivo il cd in Puglia dunque potrebbero cambiare le cose…

D: So che come per un padre i figli sono tutti uguali, la stessa cosa vale per  un cantante con le sue canzoni; ma volevo sapere se per te è diverso, se magari hai qualche canzone a cui sei più affezionato o che preferisci in particolar modo e perché?

R: In questo cd  il brano che da il titolo all’intero lavoro “Domani Ancora”, dedicato a mio figlio. Poi c’è “U iardinu”, il brano che chiude il cd, l’unico in siciliano, dedicato a mia moglie. Quest’ultimo è un brano di una quindicina di anni fa che non ero mai riuscito ad inserire nella playlist dei dischi precedenti, stavolta ce l’ho fatta.

D: Cosa vedi nel domani?

R: Spero ancora musica, sto lavorando a un musical in Puglia,  ad un altro disco, ma soprattutto spero di avere modo di suonare dal vivo questo ultimo mio lavoro.

D: Visto che stai lavorando al prossimo disco, puoi anticipare qualcosa o è troppo presto?

R: Posso dire che con molta probabilità il  prossimo lavoro sarà ancora in siciliano… il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Giovanni Giannone

In alto il brano “Senza credo mai”, traccia n.4 del nuovo cd “Domani ancora. Sotto invece Guglielmo Tasca  in versione live a Scicli, in occasione di  “Basole di Luce” 2005.