Quando le partite sono decisive per il raggiungimento di un obiettivo prestigioso e le squadre che le giocano sono tra le più forti del lotto, è normale assistere a incontri equilibrati e che si risolvono solo nelle battute finali.

Rugby Club Latina-Padua Rugby Ragusa vista oggi al Messapi di Latina è stata una di queste. I trecento spettatori che hanno riempito la tribunetta del campo pontino, e le centinaia, oltre 500, che l’hanno vista in diretta streaming, hanno dovuto attendere il triplice fischio del signor Luca Cerino di Napoli prima di poter gioire, o rammaricarsi, per un risultato rimasto in bilico fino a dieci minuti dalla fine.

All’ottantesimo hanno gioito, e festeggiato, i giocatori e i tifosi del Padua in virtù del 20 a 22 finale, ma se il risultato avesse arriso ai padroni di casa, crediamo, nessuno avrebbe avuto da ridire. Entrambi i XV meritavano di passare il turno ed è un peccato che stasera una delle due sia uscita dal tabellone principale e, per sperare ancora nella serie B, dovrà passare per il ripescaggio dei barrage nazionale.

Ma andiamo alla cronaca. L’incontro inizia con le due squadre che si affrontano a viso aperto ma che, in virtù di un sostanziale equilibrio nel gioco, non riescono a superarsi.

Al 5° ci prova l’apertura pontina, Marco Torelli, a sboccare il risultato con un calcio di punizione da una trentina di metri, concesso dall’arbitro per un fallo biancazzurro in ruck, ma il cecchino nerazzurro, oggi in giornata non di grazia, mette a lato.

Il Padua, dopo un buon inizio, inizia a soffrire in touche, alla fine del primo tempo i ragusani ne avranno lanciate 8, vincendone solo 4, ma è sempre pericoloso quando decide di giocare alla mano. Il risultato è un equilibrio che perdura fino al 22°, quando il diciassettenne mediano di mischia del Latina, Pierpaolo Di Mambro, batte veloce una punizione sui 22 dei ragusani e, prima che gli uomini del presidente Tumino si rendano conto di quello che sta per succedere, i pontini stanno già esultando per la meta. Torelli sbaglia la successiva trasformazione. 5 a 0.

Una meta subita in questa maniera avrebbe stroncato qualunque squadra, ma non il Padua che, invece, risponde subito, al 24°, con un calcio di punizione di Peppe Iacono. 5 a 3 e partita che si infiamma.

Al 34° i ragusani passano in vantaggio: folata in attacco dei biancazzurri, fallo dei latinensi e Peppe Iacono che non perdona. 5 a 6.

Non c’è però tempo per gioire. Due minuti dopo i ragusani non rotolano via in una ruck e Torelli riporta in vantaggio la propria squadra. 8 a 6 e su questo risultato si va al riposo.

Nell’intervallo la coppia Vinti-Iacono decide di far uscire un abulico Giorgio Nobile, che forse oggi ha sentito troppo la partita, e mettere dentro Fabio Baglieri.

Al 44° è  il Latina a commettere un fallo in ruck e il piede magico del capitano biancazzurro a far ripassare avanti gli iblei. 8 a 9.

Alla ripresa del gioco esce uno stanco Eugenio Lo Presti, che ha dato tutto, per Lorenzo Castiello e al 49° arriva finalmente la meta del Padua. C’è un lungo batti e ribatti nei 22 nerazzurri, abbiamo contato ben 8 fasi, finché un devastante Cristian Iacono, alla fine sarà lui il Man of the Match dell’incontro, riesce ad entrare in area di meta nonostante fosse stato placcato da due avversari. Una meta d’altri tempi. Il fratello Peppe trasforma. 8 a 16.

Adesso il Padua adesso gioca meglio, ma continua a soffrire in touche. La panchina iblea allora, siamo al 50°, richiama un acciaccato Peppe Di Mauro, sposta in prima linea Antonio Modica, e fa entrare in seconda linea Giovanni Tumino. La mossa è vincente e da questo momento le touche sono tutte per gli iblei. Nello stesso momento esce anche Enoc Valenti, che ha preso una botta alla spalla, ed entra Peppe Modica.

Al 55° la squadra di casa accorcia. C’è una mischia sulla linea dei 5 metri del Padua, con introduzione dai ragusani. La palla viene tallonata velocemente, troppo velocemente, così velocemente che Peppe Modica non vede uscire il pallone. Di Mambro, in questa occasione più attento del mediano biancazzurro, è invece lesto a fare suo l’ovale e a tuffarsi in area di meta. Torelli, oggi irriconoscibile, almeno al piede, sbaglia la trasformazione. 13 a 16 e partita riaperta.

Alla ripresa ancora un cambio in casa iblea: esce Andrea Solarino ed entra Paolo Bellio.

La meta subita taglia le gambe ai ragusani che, per una decina di minuti subiscono il gioco dei padroni di casa. Ma si tratta solo di un momento. Il Padua ricomincia a macinare gioco e al 65° e al 71° il piede di capitan Iacono mette la propria squadra a distanza di sicurezza: 13 a 22.

Al 74° coach Garbeglio fa uscire Eugenio Cifra per Federico Rizzi e un minuto dopo Andrea De Santis per Diego Villanova.

I pontini a questo punto giocano il tutto per tutto e si riversano nella metà campo biancazzurra. I ragusani però difendono bene, senza troppo affanno, e rintuzzano ogni attacco dei giocatori di casa.

Nulla possono, però, all’80°, quando Giovanni D’amicodatri, dopo un lungo assedio, riesce a violare la meta iblea. Torelli questa volta centra i pali. 20 a 22, ma non c’è più tempo per fare altro se non esultare per la finale raggiunta, i ragusani, e rammaricarsi per il risultato finale, i pontini.

E adesso per il Padua Rugby Ragusa si aprono le porte della finale. Domenica i ragusani affronteranno in una doppia sfida il Campi Salentina, usciti vincitori dalla sfida in casa del Paganica con il risultato di 12 a 15. Partita di andata a Ragusa.