protesta sindaci“NO alla cancellazione dei trasferimenti da parte della Regione: i Comuni Iblei non vogliono rispondere del fallimento di altri! NO alla decurtazione dei trasferimenti da parte dello Stato: i Comuni Iblei non possono pagare da soli gli effetti della crisi! NO allo scarico, da parte della Regione e dello Stato sulle spalle dei Comuni Iblei, della pressione fiscale sui cittadini: la Politica dello Scaricabarile non può essere attribuita agli enti locali (vedi questione IMU Agricola!) Senza correttivi immediati ai Comuni iblei, già costretti a tagliare in questi anni qualsiasi spesa non assolutamente vitale, non basterà nemmeno aumentare la pressione fiscale nei confronti dei cittadini. I Comuni saranno costretti a ridurre drasticamente: – la spesa per il sociale (assistenza economica delle persone bisognose, assistenza sociale per anziani e disabili, risorse per lo studio e la ricerca); – la spesa per gli investimenti (turismo, sviluppo economico, internazionalizzazione delle imprese); – la spesa per le manutenzioni ordinarie e straordinarie (riparazione manto stradale, illuminazione moderna, verde pubblico, potenziamento energie rinnovabili). A questo si aggiungono vere e proprie emergenze all’orizzonte, tipicamente siciliane, ovvero la questione dei rifiuti, la gestione e l’impiego dei fondi europei 2007-2013, la programmazione europea 2014 – 2020 ed il potenziamento della mobilità e dei trasporti. Non possiamo assistere inermi alla morte degli enti locali!!!”.

Questo è il testo redatto dai sindaci iblei che non ci stanno ai tagli del Governo Nazionale nei confronti dei Comuni. Ieri una prima tappa della protesta dei Primi cittadini iblei, all’Aeroporto di Comiso.