E’ stato tratto in arresto ieri da personale del Commissariato di Modica, a seguito di una ordinanza applicativa di misura cautelare, E.R. di 19 anni, cittadino marocchino regolare, pregiudicato, resosi responsabile di una serie di reati contro il patrimonio a Modica.

L’episodio più grave nella centralissima via Carlo Papa, dove veniva segnalata alla Polizia l’irruzione ad opera di un giovane maghrebino all’interno di un’abitazione privata, armato di una bottiglia rotta, dopo essersi impossessato di un portafoglio e di un apparecchio cellulare e di altri oggetti si dava a precipitosa fuga per le adiacenti vie limitrofe. L’azione delittuosa, condotta con la presenza di persone in casa, tutti cittadini rumeni.

Gli agenti della Polizia di Stato, appena giunti in Viale Medaglie D’Oro, sono dovuti intervenire per sedare una colluttazione tra due individui; dai primi accertamenti la Polizia rilevava che i due soggetti venuti alle mani erano uno il nipote della vittima della rapina, l’altro era l’autore, il quale teneva ancora in mano il telefono asportato.

Ulteriori attività investigative permettevano di accertare che il rapinatore, E.R., si era introdotto poco prima nell’abitazione di Via Carlo Papa, forzando la porta d’ingresso ed armato di una bottiglia in vetro rotta aveva minacciato un’anziana donna, la quale, a seguito di un delicato intervento chirurgico subito precedentemente, stava riposando. La vittima, alla vista dell’individuo armato  nell’abitazione non opponeva alcuna reazione, oltremodo timorosa del fatto che nella stanza adiacente era intento a dormire un bambino ed al piano di sopra vi era il nipote con la moglie.

Tuttavia, appena l’autore del gesto usciva dall’abitazione portando con sé gli oggetti trafugati, la donna dava l’allarme.

Immediatamente il nipote della vittima, effettuando un giro per le vie adiacenti, aveva notato il giovane magrebino che corrispondeva alle indicazioni fornitegli dalla congiunta e che peraltro teneva in mano il suo cellulare pertanto aveva cercato di bloccarlo in attesa dell’arrivo della Polizia.

Il personale di Polizia, oltre a restituire al legittimo proprietario gli oggetti provento del fatto delittuoso, riscontrava che il giovane rapinatore aveva fattezze somatiche analoghe all’autore di un tentato furto perpetrato nei giorni precedenti presso la Chiesa del Santissimo Salvatore. Nella circostanza le immagini registrate all’interno del luogo sacro consentivano di identificare il giovane maghrebino mentre si dava alla fuga.

Dettagliata segnalazione è stata  inviata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, comprensiva dei due episodi delittuosi, che ha emesso apposita ordinanza applicativa di misura cautelare, riconoscendo colpevole l’uomo, che è stato così arrestato con l’accusa di rapina aggravata e furto.

La misura in questione è stata eseguita ieri dagli agenti del Commissariato di Modica.

L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Ragusa.