
Figlicidio a Misterbianco: si chiamava Maria Rosa la piccola lanciata dal balcone | Il padre accusa un malore
- 30 Aprile 2025 - 20:27
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Aveva sette mesi la piccola Maria Rosa che stamattina è stata lanciata in strada dal balcone di casa, dalla madre, che sembra avere avuto dei problemi di depressione. Soccorsa da personale del 118, la piccola è deceduta poco dopo.
Un’altra ambulanza ha preso in carico il padre della piccola – operatore ecologico – che ha avuto bisogno di cure mediche per aver accusato un malore, ed è stato portato anche lui in ospedale a Catania.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno preso in consegna la donna.
Via Marchese, luogo della tragedia, è stata interdetta e sul posto si sono portati gli specialisti della scientifica per i rilievi.
Gli inquirenti stanno ascoltando anche i testimoni, i parenti e i vicini di casa.
La donna, Anna Maria Geraci, 40 anni, ha un altro figlio di 7 anni che veniva accudito in casa dalla nonna che si era trasferita in casa della nuora per aiutarla a superare questa fase delicata della sua depressione.
Secondo le testimonianze di alcuni parenti la donna non avrebbe accettato la bambina sin dall’inizio della sua gravidanza.
Oggi tutto è accaduto in pochi secondi. La piccola sarebbe stata lanciata in strada dalla madre e i primi che hanno provato a soccorrerla sono stati i passanti. Sul posto in pochi minuti si sono precipitati i sanitari del 118 che hanno trasportato con la massima urgenza la piccola in ospedale. Purtroppo tutti i tentativi dei sanitari di salvarle la vita non sono serviti a nulla. I medici hanno poi dovuto soccorrere anche il padre della bimba, dopo aver avuto un malore: l’uomo si trova ora in ospedale a Catania. Chiamato d’urgenza, in quel momento si trovava al lavoro.
Secondo quanto emerso, la donna avrebbe iniziato a manifestare segni di disagio psicologico dopo la nascita della sua seconda figlia, venuta al mondo sette mesi fa, nel settembre scorso. Le sue condizioni erano già note ai servizi sanitari: la 40enne era infatti in carico al Dipartimento di Salute Mentale (Dsm) di Catania, presso il quale era seguita da specialisti. Era seguita anche dai servizi sociali. In passato, pare avesse già affrontato momenti particolarmente critici, tanto da rendere necessario il ricorso a due trattamenti sanitari obbligatori (Tso).
“Abbiamo appreso la notizia mentre era in corso una riunione di giunta e siamo rimasti pietrificati – dichiara Marco Corsaro, sindaco di Misterbianco, giunto sul posto -. La comunità è terribilmente scossa. E’ una tragedia umana di enormi proporzioni, come padre, prima ancora che da sindaco sono fortemente scosso e addolorato. Sono stato travolto da questa notizia, come tutti i miei concittadini. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di grande dolore”.
La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.