da “La Sicilia” del 5 gennaio

Si sono svolti ieri pomeriggio nella Chiesa Madre di Scicli i funerali di Enrico Lutri, il 54nne morto carbonizzato nel rogo che ha devastato la sua abitazione di Via Sant’Antonio nella tarda mattinata di mercoledì. La funzione è stata celebrata da Don Ignazio La China, molto toccante la lettera letta da un amico a nome dei vicini che hanno chiesto scusa ad Enrico per nono avergli prestato le dovute attenzioni quando era in vita.




A poco più di 24 ore di distanza dal tragico avvenimento, rimane aperto ancora un enorme interrogativo, la domanda che tanti si pongono è se questa morte poteva essere evitata. I dubbi che aleggiavano all’inizio su un presunto suicidio, visti i trascorsi di Enrico Lutri, sono stati dissolti quasi subito dalle testimonianze dei vicini, dubbi dissipati ieri anche dagli inquirenti che attribuiscono lo scoppio dell’incendio ad un cortocircuito ed escludono il suicidio. Non è semplice ricostruire quanto accaduto in quell’abitazione perchè quasi tutto è andato distrutto, ma alcuni soccorritori hanno raccontato di aver trovato per terra dei vestiti con cui il 54enne, molto probabilmente, ha provato a spegnere le fiamme e poi accanto c’era anche una vecchia stufetta a gas, le due bombole (di stufa e cucina) erano in esplose. Una ricotruzione ipotizzata dagli inquirenti è che l’uomo fosse seduto con sopra le gambe una coperta e accanto la stufa che, causa un mal funzionamento, avrebbe potuto sfiatare così, nel tentativo da parte di Enrico di spegnere il gas, la coperta ha preso fuoco dando il là al rogo. I vicini hanno anche sottolineato come l’uomo abbia richiesto aiuto, ma nessuno è riuscito a salvarlo. Enrico è stato trovato sull’uscio della porta in una posizione di chiara difesa dalle fiamme. Un giovane ha provato a sfondare la porta, ma è stato fermato dalla folta nube di fumo.

Per tutti quanto accaduto nell’abitazione di Via Santantonio è una tragedia della solitudine e, per certi versi, annunciata.




Enrico come è ormai noto era disabile, aveva dei problemi psichisici e, dicono i vicini, aveva il vizio di alzare il gomito.

Più di una volta era finito in coma etilico e sovente si è reso necessario il ricovero in Ospedale. L’ultimo ricovero si è registrato qualche giorno fa all’Ospedale Maggiore di Modica. Enrico Lutri era nel reparto di rianimazione, ma aveva fretta di uscire. “Voleva essere trasferito a Scicli – ci ha confidato una persona che in quei giorni frequentava lo stesso reparto – si sarebbe accontentato di essere portato anche in psichiatria, ma da lì voleva uscire. Quello che mi ha colpito di più è che era sempre solo”. Enrico Lutri era psicologicamente molto debole, più volte aveva provato il suicidio, spesso lo faceva aprendo la bombola del gas, l’ultima volta – dicono- è stato circa dieci giorni fa, ma stavolta aveva ingerito dei farmaci. Era stato dimesso dall’ospedale solo martedì.