gintoli Incontro la gente, parliamo, ci confrontiamo e molte volte la discussione si anima e  si infuoca. Va benissimo tutto, fin quando non nomino quegli strani, misteriosi, incomprensibili Fondi Strutturali. Ne abbiamo sentito parlare come di qualcosa di lontano, irraggiungibile, che non riguarda noi; Questa convinzione non ce la siamo inventata, ci arriva semplicemente dal non avere riscontro concreto della loro esistenza. Nessuno ce li hai mai raccontati, nessuno ci ha mai spiegato cosa sono, come sono nati e a cosa servono. Anzi, a cosa servono ce lo spiegano gli altri, le altre Regioni di Italia, gli altri Comuni d’Italia. Lo sentiamo in Tv, lo leggiamo sui giornali. Nelle Regioni del Nord con i Fondi Strutturali hanno rinnovato scuole, strade, ponti, porti, case, edifici pubblici. Al Nord con i Fondi Europei hanno aiutato gli agricoltori, gli artigiani, gli imprenditori. E da noi? Al Sud e in Sicilia? A Scicli? Eh, queste domande me le sono posta pure io. Ero a Bruxelles, era il gennaio del 2014 e ascoltavo una funzionaria Italiana, delegata a Bruxelles che ci raccontava di “Smart cities” di “Cosme” di “Erasmus”. Che erano? Si, certo che li conoscevo.

Ma mi chiedevo, come può essere che a Bruxelles studiano città super informatizzate, turismo destagionalizzato e di fascia, di gente che viaggia in giro per il mondo a studiare, quando in Sicilia siamo ancora al riscaldamento nelle scuole, alla sicurezza degli edifici, alle famiglie in affanno, alle infrastrutture che non esistono.

Davvero, guardavo quella funzionaria come fosse aliena. Se ne è accorta e mi chiede:”signora cosa la lascia dubbiosa?”, rispondo esponendo le mie perplessità. Il chiarimento mi lascia di stucco. Mi scuote e finalmente capisco che il tempo di cullarci, pensando che tanto qualcun altro ci penserà è finito. La funzionaria ha risposto “Dal 1990 eroghiamo fondi alla Sicilia, quando non li restituisce è perchè li ha usati in cose che non hanno mai avuto un reale ritorno socio-economico. La Sicilia dovrebbe capire che deve prendersi la responsabilità del suo futuro, deve cominciare a scuotersi dall’apatia in cui è caduta. Riunitevi, associatevi, cooperate e soprattutto pretendete che la vostra Regione progetti secondo le necessità reali del vostro territorio. E lo potrà fare solo dopo aver ascoltato ogni operatore economico e sociale della vostra terra, anche attraverso le associazioni di categoria, dai costruttori, agli assistenti sociali, dagli agricoltori, ai commercianti. Pretendete che venga portato a Buxelles il vostro POR (Piano Operativo Regionale quinquennale) vero, che rispecchi davvero cosa vorrà diventare la Sicila” Mi sono alzata, sono andata a prendere un caffè e fumare una sigaretta. Come mi scuserò con i ragazzi, a cui stiamo dando una città immobile?

 

Margherita Gintoli

/spazio autogestito a pagamento)