Così si avvia un’altra settimana, e speriamo che infine si costituisca un Governo, che riceva la fiducia. E speriamo soprattutto che faccia qualcosa…non dico di buono, ma almeno, semplicemente, qualcosa (Cecile Kyenge è un buon segno). Per il resto, su un piano nazionale, è difficile trovare un argomento da commentare con uno scritto, magari cogliendone l’aspetto meno interpretato dal giornalismo più quotato. Tutto è stato già commentato, tutto è stato detto…e in fondo non c’era neanche granché da dire (scrivevo l’articolo venerdì, dunque non era ancora avvenuta la sparatoria. Ora qualcosa da dire ci sarebbe): simu ‘mprugghiati!!! Basta, no? Nel senso che tutto è in crisi, intendevo dire! O meglio, tutto è Crisi! Potrei anche scrivere che la crisi è uno stato positivo dell’essere, in quanto dalle contrastanti vicissitudini e contingenti situazioni in opposizione, viene fuori la novità, piacevole o meno che sia.  Quel qualcosa di cui dicevo all’inizio! Ed è forse per questo che la nostra situazione sociale sembra più vicina ad una necro-stasi, una paralisi mortale, piuttosto che ad una vera e propria crisi. Ma ci vorrebbero troppe parole per essere seriamente esplicativi, e sinceramente…m’annoia! Riguardo l’articolo di oggi, avevo addirittura pensato allo scenario politico locale paesano, ma poi ho creduto bene di soprassedere (come Franco Franchi [link]). Non tanto perché poi qualcuno  direbbe “quando sua sorella era assessore non scriveva certe cose”, quanto perché l’inefficienza amministrativa è ormai così totalizzante da scoraggiare persino la critica. In altre parole, che vada al diavolo anche il governo locale, sbrigatevela voi, basta che mi lasciate il mare pulito per l’estate (lo chiedevo proprio la settimana scorsa, ricordate?).

E allora non resta che guardare a me stesso, faccio un po’ di autocritica! Alle recenti nazionali ho espresso un voto pentastellato (lo avevo già fatto in chiave regionale, in effetti) ed ho persino contribuito attivamente, per un certo periodo, alla formazione di un  grillesco gruppo locale. Ovviamente, anche se adesso cavalco l’onda di una certo malcontento ingeneratomi da taluni comportamenti dei parlamentari da me stesso eletti, non ritengo sia il caso di mettermi a fare le pulci ad un progetto che sto via via abbandonando per disillusione crescente. Non è elegante, né lungimirante. Nel senso che la speranza del ravvedimento non è mai l’ultima a morire. Bando alle chiacchiere, voglio prendere, quale elemento di esempio per la dimostrazione di un fallimento ormai ben avviato, quello che era uno dei punti critici e di dubbio che sin dall’inizio mi hanno trattenuto dal professarmi un appassionato affiliato del M5S: mi riferisco a Meetup!!!

Che cos’è meetup? Molti credono di potersi ascrivere tra le fila organiche del M5S già nel momento in cui risulta effettiva la registrazione su meetup. Niente di più falso! Non essendoci segreterie locali (e si potrebbe discutere anche di questa assenza menomamente), non essendoci una segreteria nazionale, l’unica iscrizione realisticamente importante è quella al MoVimento, tramite il blog di Beppe Grillo. Meetup, in effetti, è solamente un social network, un aggregatore di eteree e presunte soggettività internettiane. Meetup è come facebook, soltanto un po’ peggio, in realtà! L’utilità di questo telematico aggregatore è indubbiamente reale, anche se minima. Si tratta di un servizio in grado di mettere in relazione, con relativa immediatezza, un nucleo di iscritti che devono discutere di un generico qualcosa. A dirla tutta, lo si sarebbe potuto fare anche su Facebook, ma perché non fare gli snob?! Ad ogni modo, essendo il software lievemente più macchinoso e complesso di quelli più generalmente consuetudinari, il suo utilizzo non può prescindere da un certo grado di smanettorietà internettiana. Se poi si aggiunge che lo stesso meetup va utilizzato in concomitanza di altri mini-programmini (sottosoftware) come piratepad e liquid feedback, più l’iscrizione al sito di Beppe Grillo se si vuole realmente far parte, capirete che l’attivista-tipo è un eletto, tale e quale a quel popolo di Israele disperso nel deserto dal loro stesso dio. Forse lo si può leggere in tale contesto, il disillusorio dato sulle quirinarie. Mi riferisco ovviamente ai quattromila e seicento voti circa conseguiti da Rodotà. Un amico mi diceva che se candidavamo l’ex sindaco Falla forse ne prendeva di più.

Il dato dovrebbe far riflettere anche i faraoni (veri o presunti) del MoVimento stesso. Ma soprattutto dovrebbero riflettere gli sprovveduti smanettoni che ancora si ostinano a proclamare la rivoluzione sul web! Qualche giorno fa leggevo su un quotidiano “il web è democratico, ma non crea democrazia”…detta in termini più terra-terra, su internet si va a guardare le donnine nude, a scaricare musica, a conoscere il partner per la vita…e poi ci sono quelli del cinque stelle. La Politica è un’altra cosa! Meetup poteva essere ragionevolmente utile, per consentire immediate decisioni e per “darsi appuntamento in piazza”, ma in ogni caso bisognava andare in piazza. Tanto è vero che Grillo ha svolto la propria campagna elettorale proprio nelle piazze. Se tutti coloro che si sono fatti infatuare dalla spinta e polemica dialettica di Grillo non dovessero tornare più ad esprimere un voto favorevole al M5S, resterebbero comunque i numerosi smanettoni della prima ora, senza dubbio. Ma si tratterebbe di un numero appena superiore a quello delle preferenze di Rodotà. Quanto potrebbe raggiungere il M5S degli smanettoni? Il 6, l’8 % ? Cioè i numeri  assegnati loro dagli effimeri sondaggi pre-elettorali.

Vedete, io sono convinto che in una grossa città del nord-Italia, specie in inverno, dialogare (chattare) su meetup possa persino risultare produttivo. Ma a Scicli, come in qualche altro centro minore dell’intero Bel Paese (se esiste ancora), la Politica deve farsi per strada, fuori! Bisogna incontrarsi in piazza, passeggiare, esplorare e controllare quotidianamente il circondario. Solo così si può capire quali sono le cose che vanno aggiustate. Poi, va bene, c’è gente che non va su meetup, eppure consente insostenibili e incresciose situazioni nell’ambito della raccolta rifiuti, ridicole politiche del lavoro, mare ngrasciatu , disattenzioni urbanistiche, ambientali, sociali e così via… ops, scusate, mia sorella era assesrice!

Gaetano Celestre