Continua senza soste con verifiche e controlli mirati l’attività di polizia giudiziaria dei militari della Guardia costiera di Pozzallo a difesa dell’ambiente marino e costiero.

Il piano operativo  avviato da circa un anno,  in ossequio anche a precise indicazioni della Prefettura di Ragusa, ha prodotto risultati importanti. Con il sequestro di ristoranti, opifici e aziende varie, che scaricavano reflui in mare, in violazione della normativa vigente.

Ultima operazione in ordine di tempo la scoperta di una discarica abusiva a Cava D’Aliga, territorio di Scicli, nel tratto di litorale di Via del Mare. I militari si sono trovati di fronte ad una catena di discariche abusive realizzate, a macchia di leopardo, in diversi piccoli siti. Disseminati e occultati tra la vegetazione, in un tratto di litorale di mezzo chilometro circa. Fra il materiale scaricato, serbatoi e lastre di amianto. “Lavoro sporco” – dice il maresciallo Marco Antonio Santaera – realizzato di recente. L’ultimo nostro controllo in zona risale infatti a due settimane addietro. Il posto, fra l’altro, è difficilmente raggiungibile”. Per impedire il libero accesso nei luoghi, “i guastatori ambientali” hanno creato una specie di barriera utilizzando basamenti di cemento. Il sito risulta confinante con il Parco di Costa di Carro. Nel rapporto, prontamente presentato all’autorità giudiziaria, oltre a contestare ad ignoti la violazione di norme del testo unico per la tutela dell’ambiente, viene pure denunciato il reato di disastro ambientale. Già programmato il lavoro di bonifica da parte della Provincia Regionale di Ragusa. “Mare, spiagge e coste – dice il comandante della Capitaneria di porto Andrea Tassara – sono beni da difendere. Nell’interesse della collettività.