Denise Pipitone, scomparsa da 20 anni | Piera Maggio: “Dolore e rabbia per l’insuccesso nel ritrovamento di mia figlia”
- 1 Settembre 2024 - 14:57
- 0
“Nel giorno della triste ricorrenza si rinnova più forte il nostro dolore misto alla rabbia per l’insuccesso nel ritrovamento di Denise e per la mancata giustizia!”. È quanto scrive sul proprio profilo social Piera Maggio insieme a Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone, nell’anniversario della scomparsa della bimba, avvenuta il 1° settembre 2004, mentre giocava davanti casa a Mazara del Vallo.
“Dopo vent’anni dal sequestro di nostra figlia – prosegue -, non abbiamo nulla da aggiungere più di quanto non abbiamo già detto in tutti questi anni”.
Per i genitori di Denise “questo caso è una delle vergogne italiane: il fallimento assoluto dei poveri d’animo e di senso umano. Non smetteremo mai di chiedere giustizia e verità. Come non dimenticheremo le cattiverie subite: non tutti hanno una coscienza”.
Piera Maggio e Pietro Pulizzi, il padre naturale della bimba, scrivono ancora: “la nostra Denise è diventata figlia di tutta Italia, siamo convinti che prima o poi i colpevoli pagheranno per il male procurato, sia una pena terrena che divina. I minori scomparsi vanno cercati, non dimenticati”.
Denis, sparisce nel nulla l’1 settembre 2004
Denise Pipitone è scomparsa il 1º settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, quando la bambina, che all’epoca aveva quasi quattro anni, sparisce mentre si trovava nei pressi della casa della nonna materna.
La mattina del 1º settembre 2004, Denise Pipitone, nata il 26 ottobre 2000 dalla relazione tra Piera Maggio e Pietro Pulizzi (ma risultante all’anagrafe come figlia legittima di Tony Pipitone, all’epoca regolarmente sposato con Piera Maggio e all’oscuro di non essere il vero padre della bambina) scomparve da Mazara del Vallo, dove abitava, davanti a casa.
Fu vista l’ultima volta dalla zia Giacoma, sorella di Piera Maggio, alle 11:45, sul marciapiede in strada, dove era rimasta da sola dopo che lei aveva richiamato in casa per il pranzo il figlietto che la stava accudendo.
Al momento della sparizione Piera Maggio, madre di Denise, stava frequentando un corso di informatica e seppe della scomparsa alle 12:30 circa. La notizia venne trasmessa attraverso i media alle ore 14:00 dello stesso giorno tramite un telegiornale locale. L’ipotesi investigativa sviluppatasi attraverso gli anni indica come causa della sparizione il rapimento, gestito tramite un passaggio di staffetta tra diversi soggetti tuttora anonimi, sia il giorno stesso, sia successivamente, che aveva come obiettivo quello di far perdere le tracce della bambina.
I cani molecolari della squadra investigativa percepirono la presenza di Denise nei pressi della abitazione della sorella di Gaspare Ghaleb (all’epoca fidanzato di Jessica Pulizzi, figlia di Anna Corona e di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise) distante solo pochi metri dallo stabile nel quale si trovavano gli appartamenti di Piera Maggio e del marito Tony Pipitone, di Giacoma Maggio e dei genitori delle Maggio, stabile davanti al quale Denise era stata vista dalla zia Giacoma e dal cuginetto per l’ultima volta. Jessica, al tempo aveva 17 anni e fu una delle maggiori sospettate del rapimento assieme alla madre.
Tra le ricostruzioni che vengono fatte Denise sarebbe stata rapita dalla sorellastra Jessica con l’aiuto della mamma Anna Corona e dell’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Il movente? La gelosia di Jessica nei confronti della sorellastra perchè figlia dello stesso padre. La posizione di Anna Corona, indagata in un secondo filone d’indagine per sequestro di minorenne, fu archiviata dal gip di Marsala nel dicembre 2013. La procura di Marsala chiese la condanna a 15 anni di reclusione per sequestro di minore, ritenendola “colpevole senza alcun dubbio” per via di una serie di indizi chiari, univoci e convergenti. Secondo l’accusa, la mattina del 1º settembre 2004, la Pulizzi aveva prelevato Denise e l’aveva condotta a casa del padre (Piero Pulizzi) per avere la conferma che fosse sua figlia, ma non trovandolo consegnò la bambina a persone mai identificate. Jessica Pulizzi è stata così accusata di concorso in sequestro di minore e rinviata a giudizio dal Gup di Marsala il 18 gennaio 2010. Un processo durato 7 anni ma concluso in via definitiva in Cassazione con l’assoluzione di Jessica per mancanza di prove. Resta così ancora irrisolto il caso della piccola Denise.
La procura di Trapani dopo aver riaperto il caso il 3 maggio 2021, ha mandato i Ris in perquisizione di nuovo a casa di Anna Corona. Lo scopo era quello di trovare elementi nuovi utili a dare risposte a un caso che ha ancora solo domande. Dopo 7 ore di perquisizioni dove si è guardato anche nel pozzo del garage della casa profondo 10 metri non si è però trovato nulla. Ma questa riapertura del caso ha fatto emergere degli errori importanti nelle indagini che erano stati fatti sino ad allora,
Il 18 ottobre 2004 a Milano una guardia giurata nota una bambina somigliante a Denise in compagnia di rom in strada davanti ad un istituto bancario. Egli riuscirà a trattenere per poco il gruppo e a filmare la bambina. Nel filmato la bambina viene chiamata “Danas” e la si sente chiedere ad una donna «Dove mi porti?», la bimba in questione nel video aveva un graffio sotto l’occhio come la piccola Denise nel giorno della sua scomparsa.
Nel settembre 2008 un’infermiera italiana in vacanza nell’isola greca di Kos vede una bambina molto somigliante a Denise. La bambina aveva apparentemente la stessa età di Denise Pipitone e si trovava in compagnia di una donna albanese, che dichiarò subito di esserne la madre. Un’altra circostanza che insospettí gli inquirenti fu che la bambina parlava italiano, al contrario della presunta madre. Il 12 settembre 2008, il test del DNA escluse definitivamente che la bambina fosse Denise Pipitone e la confermò figlia dell’albanese.
Il 31 marzo 2021 un’infermiera russa residente in Val Seriana segnala al programma televisivo Chi l’ha visto? di aver notato una forte somiglianza tra Piera Maggio (la madre di Denise) ed una ragazza ventenne russa partecipante alla trasmissione televisiva Pust’ govoryat (Lasciali parlare, in onda sul primo canale russo Pervyj kanal) che sostiene di essere stata rapita dai rom da bambina e di essere in cerca della madre. La cittadina russa si chiama Olesya Rostova ed ha ricevuto il nome in orfanotrofio. Qui scoppia il caso mediatico. Alla puntata del successivo 7 aprile 2021 partecipano l’avvocato della madre di Denise, Giacomo Frazzitta, e il corrispondente Rai Marc Innaro: all’avvocato viene comunicato privatamente il gruppo sanguigno di Olesya Rostova, tuttavia egli annuncia che non è compatibile con quello di Denise, e che avrebbe comunque informato la Procura di Marsala.