L’emergenza causata dal ciclone Athos ha fatto emergere una serie di aspetti sia negativi che positivi relativi all’azione di intervento degli organi competenti.

Positiva è stata ad esempio la sinergia tra la Protezione Civile, Vigili Urbani, Carabinieri e Vigili del Fuoco che ha prodotto effetti in tempi rapidi per quanto riguarda la messa in pristino delle arterie stradali.

Negativa è stata invece la risposta dell’Enel alle richieste dei cittadini, al numero verde non rispondeva mai nessuno e ci sono state intere contrade senza energia elettrica per 3-4 giorni.  Sarebbe opportuno che in futuro venga attivata una linea telefonica, diversa dal numero verde, conosciuta almeno agli operatori impegnati negli interventi.

In questi giorni si stanno tenendo una serie di riunioni per fare una stima dei danni e raccogliere le istanze dei cittadini al fine di portare avanti l’iter per la calamità naturale.

I danni del ciclone sono stati immensi soprattutto se guardiamo alle borgate, qui le strutture serricole sono state letteralmente distrutte per non parlare di alberi secolari radicalmente sradicati. Per toccare con mano la situazione,  abbiamo chiesto al responsabile della protezione civile, Ignazio Fiorilla, di poter fare un giro illustrativo per poter visionare i danni, ma soprattutto capire le criticità del nostro territorio. Diciamo subito che la situazione è parecchio preoccupante, basta fare un giro di Scicli per capire che ci sono divieti di transito ovunque, vedi ad esempio la strada del cimitero, la strada della Fiumara e contrada Lodderi.

Abbiamo iniziato il nostro sopralluogo da contrada Gurgazzi dove si notano parecchi smottamenti lungo l’arteria stradale per arrivare ad una frattura importante del manto stradale sulla SP che da Scicli porta al bivio Cava d’Daliga –Sampieri. Scendendo verso contrada San Marco ci siamo soffermati nel torrente che scende verso il paese, il cosiddetto “launaru” dove si nota parecchio materiale che ostruisce il flusso regolare dell’acqua. Il torrente parte a monte con una larghezza iniziale di circa 4 metri quadrati di sezione idraulica per andare a finire a 1mq nei pressi del corso Umberto, passando, all’interno del cortile della scuola elementare di Via Perasso, la scuola De Amicis. Questo significa che un ulteriore presenza di detriti o materiali vari potrebbe ostruire il passaggio dell’acqua in caso di forti piogge causando la frattura delle strade.

Sempre all’inizio del torrente, come potete vedere nelle immagini, non è difficile notare la parete che confina con la strada, le famose curve di San Marco, particolarmente erosa dalle intemperie. Le immagini che vedete rendono bene l’idea di quanto sia alto il rischio di cedimento. Scendendo per la strada i muri presentano notevoli rigonfiamenti e in alcune parti sembrano che veramente stiano per “scoppiare”, cioè che siano prossimi al crollo.

Dopo San Marco siamo andati in Via Ospedale, nel ponte sul torrente  Modica-Scicli dove il percorso dell’acqua è fortemente condizionato dal deterioramento del letto, nelle immagini si vedono chiaramente i ferri scorgere dal cemento, segno che la struttura non è più solida.

Andando verso il cimitero troviamo la strada interrotta al traffico, anche se molti automobilisti non sembrano notare il segnale stradale, qui il ciclone ha provocato il crollo del muro e la fatturazione del manto stradale.

Prima del Cimitero, subito dopo l’ospedale, c’è un ponticello che consente di oltrepassare la cosiddetta scala del Padre Eterno, ma anche in questo caso il rischio di ostruzione del passaggio dell’acqua è alto, necessita un urgente intervento di bonifica.

Parallela alla strada Lodderi c’è una stradella che porta alle cannavate, ad un certo punto siamo obbligati a fermarci, la strada è completamente franata e non c’è possibilità di oltrepassare verso i terreni con relativo danno economico per quanti vi lavorano e, quindi, per la collettività.

Da sotto il cimitero percorriamo il torrente Modica – Scicli in direzione Modica, ad un certo punto si nota una erosione di sponda in sinistra idraulica del torrente nella confluenza della via Sila che separa il torrente dalla S.P ex SP 54. Un eventuale crollo trascinerebbe sicuramente l’arteria principale con conseguenze molto gravi.

Da notare, sotto la parete, la presenza di una abitazione proprio a ridosso del torrente. In contrada Fiumara sono tanti gli alberi che stanno per cedere e che andranno a finire al centro della carreggiata, qui bisognerebbe fare applicare l’ordinanza dell’ex sindaco Venticinque che obbligava i privati a tagliare gli alberi ai bordi delle strade.

Insomma, durante il sopralluogo effettuato, abbiamo appurato che ci sono tante arterie importanti chiuse al traffico, ma soprattutto una situazione critica per quanto riguarda la stabilità del territorio in caso di eventi climatici avversi.

Occorrerebbe che si innescasse al più presto una concreta azione di prevenzione del rischio per non ricorrere sempre agli interventi in situazioni di intervento.

Vogliamo rivolgere un invito ai candidati al Sindaco perché inseriscano tra le priorità dei loro programmi la bonifica del territorio per limitare  danni in caso di calamità.

Carmelo Riccotti La Rocca