“Ci ha lasciato un campione indimenticabile, uno dei simboli del calcio bianconero degli anni ’70”. La Juventus esprime il suo cordoglio per la morte a 71 anni di Pietro Anastasi, che da due anni combatteva contro una grave malattia.

“La società abbraccia la moglie Anna, i figli Silvano e Gianluca e saluta Pietro con una semplice parola grande quanto lui: Grazie”.

Cordoglio è espresso anche dal Calcio Catania che definisce l’attaccante “un atleta talentuoso e uomo capace di tracciare un luminoso esempio che sarà sempre prezioso per tanti giovani sportivi”.

Il sindaco Salvo Pogliese esprime “il cordoglio della città per la scomparsa dell’ex calciatore etneo” al quale “sarà intitolato un campo di calcio comunale”. “Anastasi – dichiara il Sindaco – è stato per decenni uno dei simboli di Catania e dell’intraprendenza catanese nell’Italia, un goleador di successo nei campi di calcio e anche fuori, di cui andare fieri e orgogliosi”.

I funerali saranno celebrati lunedì pomeriggio  nella Basilica di San Vittore a Varese.

Nato a Catania il 7 aprile del 1948 Anastasi diventò il mito calcistico degli operai meridionali sbarcati nel Nord Italia a cercare fortuna. E la Juventus con la quale il bomber bianconero vinse tre scudetti li fece innamorare tutti tra vittorie memorabili e grandi partite.

“Pietruzzo”, così  veniva chiamato all’epoca dai tifosi per rimarcare la sua origine siciliana.

Considerato uno dei migliori attaccanti italiani della sua generazione, giocò con la squadra torinese un totale di 258 partite in Serie A realizzando 78 reti, laureandosi capocannoniere della Coppa delle Fiere 1970-1971 e della Coppa Italia 1974-1975, prima di una precoce parabola discendente che lo portò a chiudere la carriera con le maglie di Inter, Ascoli e Lugano. Campione europeo con la nazionale italiana nel 1968, in azzurro ha giocato 25 partite siglando 8 reti.

Alla Juventus Pietro regala anni straordinari fino al 1976, memorabili le sue reti in acrobazia, indimenticabili  i 3 gol segnati alla Lazio in 4 minuti, i tifosi scrissero in uno striscione: ‘Anastasi Pelè bianco’.