Comiso – Notte da incubo per un dj, sequestrato e derubato
- 5 Giugno 2014 - 17:38
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Notte da incubo per un noto dj della provincia, in vacanza solo per qualche giorno a casa dei genitori. Il giovane è stato aggredito a Comiso la scorsa notte intorno alle 23.45 in via della Resistenza, mentre era fermo in auto dopo avere prelevato un pacco di sigarette da un distributore automatico.
Due tunisini, tra i 25 e i 30 anni, gli si sono avvicinati con la scusa di chiedere un’informazione e mentre uno distraeva la vittima, l’altro, saliva a bordo puntandogli un coltello allo stomaco. I due immigrati hanno costretto il giovane a recarsi in una zona di campagna con l’intento di derubarlo: infatti la vittima ha dovuto sostare con il mezzo tra una nota discoteca e il mercato ortofrutticolo nella città casmenea dov’è stato fatto scendere dall’abitacolo, gli sono stati sottratti il telefono, un orologio di 500 euro, la carta di credito e tutti i documenti.
Mentre i due tunisini rubavano hanno colpito la vittima con calci, pugni e bastoni, trovati nei pressi della campagna.
I due tunisini poi non contenti hanno fatto razzia di tutti gli oggetti che trovavano in auto, tenendo sotto sequestro il noto dj per più di quattro ore.
La vittima è stata portata nelle campagne di Pedalino, Comiso, Acate e Roccazzo: in quest’ultima località uno dei due tunisini si è fermato vicino ad un semaforo per prelevare le sigarette.
Questo dato potrebbe ulteriormente aiutare la Polizia ai fini dell’identificazione dei due aggressori perché nell’esercizio commerciale ci sono le telecamere di video sorveglianza.
Poco dopo il tunisino, alla guida dell’auto della vittima, ha imboccato una strada di campagna senza illuminazione e senza uscita, costretto a fare retromarcia per più di 2 km ad alta velocità. L’auto è andata a sbattere contro i muri a secco e si è attivato il satellitare, il GPS, dal quale una voce chiedeva se il proprietario avesse bisogno di soccorso. A quel punto il dj si è salvato perché i due migranti sono scappati per paura di essere intercettati.
La vittima è andata subito in ospedale per le cure del caso mentre un’altra telecamera di video sorveglianza ha ripreso i due tunisini in via della Resistenza, luogo dove ha avuto inizio l’approccio con l’aggredito.
“Ho pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta per me, ha confessato la vittima. Loro cercavano in tutti i modi di rubare tutto quello che potevano e non mi lasciavano andare fino a quando non avevano preso tutto. Se li dovessi incontrare li riconoscerei subito”.
La polizia ha mostrato alla vittima alcune foto segnaletiche di tunisini ma nessuna di quelle aveva il volto dei due aguzzini. E’ caccia ai due malviventi: da accertare se risiedono in città o se sono ospiti della struttura d’accoglienza per rifugiati politici.
Viviana Sammito