Comiso – La Polizia arresta un tunisino per evasione continuata dagli arresti domiciliari
- 5 Febbraio 2018 - 13:19
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Continua incessante l’opera di controllo del territorio degli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Comiso.
La persona arrestata la mattina del 3 febbraio risulta essere la stessa che già il 30 gennaio era stata segnalata per evasione.
Personale della Polizia di Stato aveva, infatti, proceduto al controllo del 31enne tunisino GUORGUEB Alì, in atto sottoposto al regime di ARRESTI DOMICILIARI come da ordinanza del G.I.P. emessa in data 19.01.2018 per i reati di lesione, rapina e porto ingiustificato di arma, il quale risultava essere senza fissa dimora anche se all’atto della scarcerazione aveva indicato un domicilio a Comiso.
Verificata la correttezza dei dati riportati nelle comunicazioni inserite nell’ordinanza di restrizione si appurava che l’indirizzo ove lo stesso doveva scontare la pena degli arresti domiciliari corrispondeva al luogo ove si erano effettuati i controlli, pertanto si contattava il proprietario dell’immobile in questione il quale riferiva che in via Conte di Torino in Comiso vi è ubicata la propria abitazione; lo stesso dichiarava, inoltre, di conoscere il tunisino in quanto nel passato era stato un suo dipendente presso una sua tenuta agricola ma di ignorare che questi avesse fornito i dati della propria abitazione per espiare la pena degli arresti domiciliari.
La Polizia di Stato, al fine di assicurare l’evaso alla giustizia, aveva nei giorni ripetuto più volte i controlli cercando l’uomo anche dove si riteneva potesse trovare riparo, senza alcun esito.
I continui controlli anche presso suoi connazionali che si riteneva potessero essere conniventi, avevano però messo in allarme l’uomo che, probabilmente per evitare ulteriori conseguenze, sabato mattina si è presentato presso gli uffici del Commissariato di Comiso ove è stato controllato e posto in stato di arresto.
Su indicazioni fornite all’AG competente il tunisino, il quale oltre ad essere senza fissa dimora non ha potuto fornire indicazioni su un luogo ove scontare la pena, e visti i gravi fatti per cui è posto in regime di custodia, è stato condotto in carcere.