Mondi lontanissimi, ma ugualmente vicini, ancora una volta grazie alla musica e alla parola. Domenica sera alla Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso un incontro speciale: Gesualdo Bufalino e Franco Battiato sono tornati a specchiarsi, l’uno nell’arte dell’altro, nel concerto Mondi Lontanissimi dell’ensemble Omaggio a Battiato, all’interno del festival L’Ingegnere di Babele. Tra i due siciliani c’era un rapporto speciale, umano, ma anche professionale, nato nel 1994, che ha portato a una contaminazione creativa eccezionale.




“Bufalino e Battiato s’incontrarono a Catania nel 1994 – racconta Giuseppe Digiacomo, presidente della Fondazione Bufalino – e fu amore a prima vista. Entrambi erano all’apice della loro carriera e tra loro si stabilì da subito un bellissimo rapporto, che ebbe delle pagine artistiche importanti anche qui alla fondazione – Bufalino aveva tradotto la canzone francese “Que reste-t-il de nos amours” di Charles Trenet, poi pubblicata nella raccolta “L’amaro miele” e registrata dallo stesso Franco Battiato. La canzone è poi stata anche riarrangiata da Battiato e inserita nel suo album Fleurs nel 1999 con il titolo “Che cosa resta”. E ancora, Bufalino scrisse la presentazione di una mostra che Battiato fece proprio alla fondazione con Guccione. Nel 2000 Battiato realizzò per la Fondazione una litografia come suo tributo all’amico Bufalino, che noi abbiamo voluto riprendere come immagine grafica del concerto. Insomma – continua il presidente Digiacomo – vogliamo ricostruire una tessitura dei rapporti che resero quel periodo della Sicilia insuperabile. La nostra fondazione è stata un luogo permeato di presenze e relazioni straordinarie, noi oggi non vogliamo commemorare quei momenti, ma rilanciarli con la speranza che un giorno tutto questo possa riaccadere”.

Quindi, intrecci biografici e soprattutto artistici a cui la fondazione ha voluto ispirarsi per la manifestazione L’Ingegnere di Babele e che ieri hanno emozionato il pubblico presente. L’ensemble Omaggio a Battiato, composto dai musicisti Nadia Tidona al violino solista, Giuseppe Guarnieri al piano e alle tastiere e Alessandro Romano alla chitarra e voce, e dall’attore Giovanni Peligra, voce narrante, ha raccontato in musica la carriera del compianto Battiato e, attraverso un percorso narrativo, la sua vita da un punto di vista filosofico, regalando un’atmosfera suggestiva e intimistica.




Da ieri la Fondazione Bufalino ospita anche la seconda parte dell’edizione 2021 del Donnafugata Film Festival, sospesa a causa delle limitazioni anti-Covid: una settimana di appuntamenti dedicati al grande cinema. E i due festival, L’Ingegnere di Babele e il Donnafugata Film Festival, s’incontreranno il 6 ottobre con la presentazione e proiezione del film documentario “La storia vergognosa” (2020), scritto e diretto da Nella Condorelli, dedicato alla grande emigrazione italiana in America tra il 1876 e il 1925, con testimonianze, immagini inedite e fonti censurate. Per la serata sarà presente la regista, Nella Condorelli, e il critico cinematografico Maria Lombardo. Inizio alle ore 19.30. L’ingresso è gratuito, con prenotazione su info@fondazionebufalino.it / tel. 0932.712273 e green pass.

La manifestazione ha contributo del Comune di Comiso, dell’Assemblea Regionale Siciliana, dell’Assessorato Regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana.

Info su www.fondazionebufalino.it