Trafficate notizie in queste ore sull’Aeroporto di Comiso.

Facciamo il punto.

Ieri il passo indietro di Aeroitalia dopo che, martedi’ aveva annunciato la sospensione dei voli, a fine anno, dei propri voli da e per Comiso.

Un accordo temporaneo ieri è stato raggiunto tra Aeroitalia e la SAC per garantire la continuità dei collegamenti aerei e tutelare i passeggeri e le prenotazioni fino al 31 dicembre. Lo ha annunciato Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia, che ha sottolineato l’importanza di questo risultato per assicurare una regolare programmazione dei voli, sia nazionali che internazionali, in un periodo cruciale per il traffico aereo.

“Abbiamo lavorato intensamente per raggiungere questa intesa e offrire certezze ai nostri passeggeri e partner commerciali”, ha dichiarato Intrieri. “A gennaio ci siederemo nuovamente al tavolo con la SAC e la Regione per pianificare il futuro e non disperdere il lavoro fatto finora per costruire un network solido di voli nazionali e internazionali. Abbiamo preteso di sapere dalla Regione e dalla SAC come intendono impiegare le risorse disponibili. Serve trasparenza e una visione strategica per evitare sprechi e massimizzare i benefici per il territorio”. Nonostante le difficoltà, Aeroitalia si dice pronta a fare la sua parte per supportare la crescita del settore e migliorare l’offerta. “Continueremo a fare sforzi importanti, anche coinvolgendo il territorio, perché siamo convinti che ci siano ampi margini di crescita. Ma tutto ciò è possibile solo se si rema tutti nella stessa direzione,” ha concluso Intrieri.

Nello Dipasquale: “Regione sostenga scali minori e finanzi nuove tratte”

“In tutta Italia gli aeroporti minori sono sostenuti economicamente dalle Regioni: non possono essere a carico delle società di gestione perché, per le loro caratteristiche che comprendono anche dei limiti (per esempio l’assenza di infrastrutture di supporto) non sono appetibili per le compagnie aeree tanto quanto gli aeroporti maggiori. In Sicilia, dove la condizione di insularità contribuisce a rendere gli scali minori di vitale importanza per i cittadini, il Governo deve impegnarsi ancora di più rispetto a quanto fanno le Regioni nel resto del Paese.

Per quanto riguarda nello specifico l’aeroporto di Comiso, il presidente Schifani e Musumeci che lo ha preceduto hanno grandi responsabilità. Ovviamente, non posso che accogliere con favore la notizia che riguarda l’avanzamento del progetto Cargo a Comiso, dato che ne sono uno dei principali fautori avendo agito per il suo finanziamento con una norma apposita nel 2018. Tuttavia – e lo dico da tanto tempo – non può essere questa la soluzione per il Pio La Torre. Il Governo regionale deve comprendere che è indispensabile un piano degli aeroporti minori di Sicilia che preveda parità di trattamento tra gli scali e, soprattutto, un’interlocuzione seria con le compagnie aeree, nella consapevolezza che per farle atterrare su queste piste, con la previsione di tratte di collegamento importanti col resto d’Italia, sono necessarie somme considerevoli. Per questo motivo, da anni ormai, chiediamo che vengano stanziate somme per finanziare le nuove tratte su Comiso, esattamente come si fa per Trapani. Finora l’aeroporto Pio La Torre ha avuto solo briciole rispetto a quanto ottiene quello di Birgi. Sulla parità di trattamento dei due scali minori insisteremo sempre”.

Lo ha dichiarato questa mattina l’on. Nello Dipasquale, parlamentare regionale PD ARS durante la riunione del tavolo tecnico all’Aeroporto di Comiso con i vertici della SAC.

Stefania Campo: “Quota azionaria del 12% detenuta finora dall’Irsap, venga trasferita al Libero consorzio”

“Gli attuali fondi stanziati dalla Regione non sono sufficienti per il rilancio di Comiso, anche perché è da anni che si va avanti così, con aiuti pubblici regionali non adeguati alle reali esigenze e assolutamente non strutturali”. Lo dice la deputata regionale Stefania Campo del Movimento 5 Stelle durante il tavolo istituzionale di stamattina sull’Aeroporto di Comiso e degli Iblei, allargato alla deputazione, ai sindaci, alle associazioni di categoria e ai sindacati.

“È in questo contesto – prosegue la Campo – che le compagnie aeree ci abbandonano in malo modo trovandoci non appetibili, che il Comitato a difesa dell’aeroporto non venga preso nemmeno in considerazione e che chiunque dissenta legittimamente dall’attuale management viene considerato ignorante, incompetente o mosso esclusivamente da comportamenti populisti. Ora Sac, supportata dal Comune di Comiso, cerca nuovamente l’aiuto economico dei sindaci con la proposta di un incremento della tassa di soggiorno! Ma non saranno certo i pochi spiccioli sottratti ai Comuni a risolvere un problema grande come questo. Oggi solo la Regione Siciliana, e quindi Schifani, può fare realmente la differenza aumentando in maniera congrua il fondo strutturale per Comiso. Dall’altra parte, Sac a sua volta non può più sottrarsi alle sue responsabilità di fare investimenti per migliorare il funzionamento della struttura e dell’aerea commerciale, per esempio. Oltre questo lanciamo una proposta per colmare quello che a nostro avviso è un gap sull’azionariato sperando che attraverso le interlocuzioni politiche possa diventare una soluzione concreta, ovvero, che la quota azionaria del 12%, detenuta finora dall’Irsap, venga trasferita agli enti del territorio ibleo, ad esempio al Libero consorzio comunale di Ragusa. Il come farlo potrebbe venire fuori da un confronto politico e istituzionale direttamente con il governo regionale. In questa maniera fra i soci siederebbero a parità di quote tutte e tre le province della Sicilia del Sud est: Catania e Siracusa che già ne fanno parte con il 12% ciascuna e in futuro anche la nostra provincia di Ragusa con la stessa identica quota azionaria del 12. Solo così potremo sentirci maggiormente tutelati e rappresentati nelle scelte, con la certezza che il nostro territorio avrà saputo conseguire una voce autorevole nell’Assemblea dei soci, e magari anche nel Consiglio di amministrazione quando si faranno i rinnovi delle cariche elettive. E solo così potranno esserci interlocutori diretti, e speriamo al più presto eletti e non commissariati, a cui poter rappresentare sia il nostro supporto che la preoccupazione e il nostro dissenso sullo spettro della privatizzazione che purtroppo avvertiamo sempre più pericoloso e grave, soprattutto per un aeroporto minore subordinato alle scelte catanesi come il nostro”.