Hanno salutato i loro affetti più cari al confine e hanno intrapreso il viaggio per l’Italia. È il denominatore comune di molte donne e bambini che in questi giorni lasciano la loro terra natìa per raggiungere un luogo lontano dagli orrori della guerra.

È la storia di due donne, una madre con il figlio e una madre con due figlie, il cui viaggio si è concluso a Chiaramonte Gulfi, presso il Centro Comunitario Evangelico Elim (c.da Coffa, SS 514). La loro ospitalità presso il centro è avvenuta tramite la collaborazione delle Assemblee di Dio in Italia e le chiese evangeliche presenti in Polonia e Romania. È stato già chiesto supporto all’Asp di Ragusa per l’assistenza sanitaria degli ospiti affetti da patologie.

Colto l’invito del Governo italiano ad accogliere i profughi fuggiti dalla guerra in Ucraina, il Centro Elim si era già adoperato per far fronte a questa esigenza. Difatti, ospita da poco meno di un mese 38 ucraini. Tanti sono i volontari che gratuitamente offrono la loro collaborazione per lo svolgimento delle attività diurne e notturne del Centro. Solidarietà anche da parte delle altre realtà evangeliche locali.




La missione del Centro Elim è di garantire loro una serena permanenza nel territorio ragusano e lenire, per quanto questo sia possibile, il dolore causato loro dalla guerra. Tornerà tutto come prima? Non c’è risposta a questa domanda. Allontanare un figlio dal padre, una moglie dal marito, semplicemente una persona da tutti i suoi affetti più cari ha già segnato un dramma nella loro vita e una sconfitta per tutta l’umanità.

Non si esclude che ci siano altri momenti di accoglienza: il Centro è in attesa di accogliere ancora profughi.