Per alcuni è stato un fulmine a ciel sereno, per altri, decisamente più ottimisti, una storia che si concluderà con il lieto fine. Il ‘caso Montalbano’ con gli occhi e le parole di chi lo interpreta. Parlano gli attori siciliani e parla anche il produttore Carlo Degli Esposti, che apre più di uno spiraglio sulla permanenza a Ragusa dei set del commissario di Andrea Camilleri.

Il responsabile della Palomar, la casa cinematografica che produce Montalbano, oggi ha detto all’ANSA di essere ”possibilista”, dopo aver sentito al telefono Rosario Crocetta: ”Mi ha assicurato di voler essere al fianco della Palomar per i prossimi Montalbano. Oggi si apre una fase nuova”.

In questi giorni grande fermento e polemica per lo spostamento delle riprese della fiction “Montalbano” dalla Sicilia alla Puglia. Una grande delusione per tutto il pubblico siciliano, affezionatissimo al suo Commissario, ma soprattutto sgomento tra gli attori, per cui la notizia piomba come un fulmine a ciel sereno.

La giornata, però, si è aperta con i titoloni preoccupati dei giornali locali e nazionali sul possibile trasferimento del set in Puglia, e con i commenti a caldo dei protagonisti della fiction di Rai 1.

angelo russo e zingarettiAngelo Russo, meglio conosciuto come il poliziotto Catarella, è stato da subito ottimista e senza perdere il proprio umorismo ha detto: “Montalbano nasce in Sicilia e deve morire qua”. Secondo l’attore la fiction ha dato tanto al territorio in termini di turismo e di notorietà:“Quando vai fuori e nomini Ragusa la risposta è sempre la stessa: “Montalbano sono” e proprio la città è stata poco riconoscente, rispetto ad esempio a Modica – dice -. Quasi fanno loro un favore a noi mettendo a disposizione i luoghi ragusani, ma forse non hanno capito che Montalbano ha portato i pullman pieni di turisti, altrimenti nessuno verrebbe perché i musei e le chiese sono sempre chiuse. Se Montalbano dovesse lasciare Ragusa questa città si potrebbe cominciare a chiamare desolation”.

mariuccia cannataLa ragusana Mariuccia Cannata, volto noto della trasmissione “Insieme”e interprete di varie puntate della fiction, si concentra più sul problema degli attori siciliani per i quali Montalbano rappresenta un trampolino di lancio. “Se le riprese verranno spostate in Puglia i nostri giovani attori perderanno una grande possibilità. Vengono scelti soprattutto per il dialetto e perché conoscono la terra e credo proprio che Ragusa scenderà di un gradino, perdendo la possibilità di una grande vetrina”.

Anche Aldo Messineo, presenza fissa nel cast dello sceneggiato di Rai 1, per avere interpretato il ristoratore preferito dal Commissario  si unisce al malcontento generale: “La Sicilia ha una brutta fama e la nostra fiction è fondamentale per trasmettere un’immagine positiva della nostra terra. Io mi occupo anche di beni culturali e posso dire che i turisti spesso vengono in Sicilia proprio per visitare i luoghi di Montalbano. Tra l’altro Camilleri è siciliano ed è giusto che Montalbano resti qui”.

La notizia mi dà un colpo al cuore, come se da siciliana mi sentissi abbandonata”, dice sorpresa l’attrice siciliana Ornella Giusto. “E’ quasi come se tu ti fidi di qualcuno e quel qualcuno ti tradisse – continua – .Per un’attrice non è un problema spostarsi in Puglia, ma mettiamoci nei panni degli spettatori siciliani. Per tutti questi anni Montalbano ha respirato i luoghi del Sud e della Sicilia ed è come un abbandono, come se non venisse tenuto in considerazione il pubblico, affezionato e fedele al personaggio”.

Intanto in questi giorni si sta girando la seconda serie del Giovane commissario Montalbano, le riprese andranno avanti fino al prossimo gennaio e fra gli attori impegnato c’è anche il catanese Luciano Messina. Fra un ciak e una battuta, l’interprete siciliano non si sottrae al commento sul ‘Caso Montalbano’: “Sono le solite porcherie politiche – dice –  perché se abbiamo un rientro dal punto di vista turistico, pubblicitario ed economico da una fiction che a livello mondiale sta riscuotendo questo successo. In Sicilia, si preferisce prendere spazi a Parigi per la promozione, ma sono queste attività culturali il reale veicolo commerciale”.

Messina ricorda che quest’estate mentre si trovava a Punta Secca, la location dove si trova la villa ‘televisiva’ del Commissario  ha assisto ad un vero e proprio pellegrinaggio:“Vedevo le persone che si facevano i selfie con la casa di Montalbano, addirittura uno l’ha pure baciata…roba da non crederci!”

Oltre agli aficionados delle serie, il mondo del teatro e del cinema siciliano aspetta, quindi,  il lieto fine della storia nella speranza che non serva un commissario a risolvere un caso complicato, ma non troppo.

 

Giorgia Lodato

Fonte: blogsicilia