Case a luci rosse: il fenomeno esplode in Sicilia, boom a Ragusa
- 9 Settembre 2014 - 17:03
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Non si vedono ma ci sono. In silenzio, ma non troppo. Lontano dal rumore del clacson, dalla luce del semaforo. Esplode il fenomeno delle case d’appuntamento in Sicilia. La lancetta dell’orologio torna indietro. La legge Merlin, le alcove a cielo chiuso. Il caso limite è quello di Ragusa. Agenti della squadra mobile negli scorsi giorni hanno chiuso in pieno centro cittadino un’altra casa d’appuntamenti, la tredicesima dall’inizio dell’anno. Segno che ormai il fenomeno si è solo trasformato, ha cambiato pelle, rendendosi ancora più sotterraneo, nascosto e pericoloso. Ormai il sesso corre in rete e si perpetua dentro centinaia di appartamenti. Nelle forme e nei modi più strani e complessi.
La segnalazione – come sempre capita in questi casi – è arrivata da parte dei residenti, stanchi del continuo via vai di gente a tutte le ore. Il proprietario dell’appartamento, che ha riferito alla polizia di non essere a conoscenza di quanto avveniva, ma di avere solo un vago sospetto, aveva stipulato un contratto di locazione con una straniera, al momento irreperibile. Stando a quanto riferito da una prostituta negli uffici della polizia, si facevano pagare cifre che oscillavano da 50 a 500 euro a seconda delle ‘voglie’ del cliente.
Ragusa, Scoglitti, Vittoria. Poche italiane, molte sudamericane. La prostituzione tra le quattro mura avanza di pari passo con quella che si pratica in strada. Ma nelle case d’appuntamento la pubblica decenza è protetta. Il peccato si chiude a chiave per compiacere l’opinione pubblica e i falsi pudori.Quello del sesso a pagamento su internet è un oceano incontrollato. Basta inserire alcune parole magiche e dai motori di ricerca esce di tutto. I clienti possono anche godere di maggiore privacy, rischi minori di essere notati e più comodità.
Le case del sesso camuffate da centri benessere nella maggior parte dei casi sono alcove seminascoste. Personale rigorosamente femminile, spesso con gli occhi a mandorla, un esercito agguerrito che evita la strada. Bilocali residenziali, accoglienti e decorati. Trenta-quaranta minuti da brivido per 50 euro. Licenze facili e clienti facoltosi. A Palermo – come a Ragusa – la zona più “battuta” via via è diventata quella del “salotto buono”, ovvero il quadrilatero compreso tra via Libertà e Villa Sperlinga. Qua i centri spuntano come i funghi. In silenzio, senza troppo chiasso.
Uno degli ultimi centri massaggi a luci rosse è quello chiuso dai carabinieri in via D’Amelio, proprio di fronte alla casa dove abitava la madre del giudice Paolo Borsellino. I blitz dei carabinieri nei tanti eros-center del quadrilatero della Palermo bene non ha indebolito il fenomeno della prostituzione in case e club a luci rosse. Con quei copioni quasi tutti uguali. Il solito andirivieni che diventa a poco a poco sospetto. I primi “si dice”, i “pissi pissi” per strada. Fino ai sigilli e all’indignazione generale.
Avanti il prossimo.
Fonte:siciliainformazioni