«Disastro ambientale dell’arenile dei Macconi e di Marina di Acate,  Musumeci sordo all’invito del ministro dell’Ambiente Costa  a collaborare e ad attivare programmi e interventi necessari. Silenzio assoluto pure su una nota della Direzione generale per il risanamento ambientale, inviata non solo alla Regione, ma anche all’Arpa e al consorzio comunale di Ragusa. Ci piacerebbe tanto capire perché». La denuncia è della deputata del M5S all’Ars, Stefania Campo, che da anni si batte per il recupero e la bonifica dell’area dei Macconi e della foce del Dirillo.

«Abbiamo interloquito – afferma la deputata – con il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e i suoi diretti collaboratori in diverse occasioni: due volte a Roma, durante una sua visita a Siracusa e con varie note ufficiali. Ciò ha permesso di fare passi in avanti in merito all’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei e ad una programmazione della bonifica dell’area dei Macconi: la foce del Dirillo, le cosiddette ‘dune di plastica’, lungo tutto il litorale, i terreni agricoli su cui insistono gli impianti serricoli e le sponde del Dirillo, fiume invaso da rifiuti agricoli, scarti di teloni di serre, bidoni e contenitori di pesticidi e fitofarmaci e quant’altro”.




“Proprio in merito al disastro ambientale dell’arenile dei Macconi, e quindi di Marina di Acate – continua Campo – il ministro ha inviato il 26 marzo scorso al presidente Musumeci una nota di invito ad una attenta e proficua collaborazione fra Ministero dell’Ambiente e Regione Siciliana per ‘attivare al più presto gli interventi necessari, oggi urgenti e imprescindibili, stante l’intendimento del Ministero di valutare, salvaguardare e valorizzare l’area in questione, caratterizzata anche da ecosistemi di particolare rilievo’».

«La nota ministeriale – racconta la deputata – segue, fra l’altro, quella della Direzione generale per il risanamento ambientale del 18 febbraio scorso, indirizzata non solo alla Regione, ma anche al Libero consorzio comunale di Ragusa e all’Arpa Sicilia (che hanno risposto) per sollecitare ‘ogni forma di collaborazione in un più ampio progetto di valorizzazione dell’area e attivare i necessari interventi nell’ambito delle specifiche competenze in materia di gestione, controllo e vigilanza del demanio marittimo’».

“Sappiamo per certo – aggiunge il deputato 5stelle Nuccio Di Paola – che queste note importanti e molto determinate, una delle quali dello stesso ministro, con cui invita personalmente Musumeci alla collaborazione per sanificare un’area fondamentale per la provincia di Ragusa, ma disastrata e abbandonata da tempo dalle istituzioni, sono rimaste lettera morta. Saremmo felici di venire contraddetti. In caso contrario vorremmo capire perché Musumeci non si è nemmeno degnato di rispondere”.