Auto rubate tra Ragusa e Caltanissetta, indaga la Polizia
- 25 Settembre 2015 - 13:17
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La polizia di Vittoria, in collaborazione con quella di Catania, sta indagando su alcune auto rubate tra la provincia di Ragusa e Caltanissetta.
Le indagini sono scattate dopo la denuncia, nel capoluogo etneo, di una rumena che guidava un veicolo risultato rubato a Vittoria. Da ricerche più approfondite si è appurato che l’auto faceva parte di un gruppo di altri 4 mezzi trafugati da un autosalone del comune ipparino con le relative chiavi.
Una banda di rumeni, ben organizzata in tutto il territorio siciliano, si sta dedicando al furto di auto negli autosaloni di tutta l’isola. Anche rivendite di auto, ben note, sono stati presi di mira dai ladri che, secondo i primi accertamenti, in trasferta da Catania puntano sulle concessionarie tra Vittoria e Gela. L’indagine della polizia è scattata dopo la denuncia di una rumena di 31 anni che, nel capoluogo etneo, guidava in pieno centro, in via Ventimiglia, un’auto del valore di 30mila, risultata rubata a Vittoria. La donna, senza patente, ha cercato di fuggire ma è stata bloccata dagli agenti, che l’hanno subito riconosciuta per i suoi precedenti per reati contro il patrimonio.
La rumena è stata sottoposta alla perquisizione durante la quale sono stati rinvenuti in un marsupio 1.210 Euro e arnesi usati per lo scasso. La trentunenne è conosciuta a Catania nel ruolo di maitresse, faceva la spola tra le prostitute per ritirare gli incassi. Era stata arrestata qualche anno fa perché chiedeva il pizzo alle lucciole che si prostituivano nella zona tra la stazione centrale ed il Faro Biscari, a Catania. L’ipotesi degli investigatori è che il gruppo di rumeni, di cui farebbe parte anche la donna fermata a Catania, ruba le auto per rivenderle all’estero, cambiando le targhe: alcune vengono riciclate altre spedite in altri paesi, qualcun’altra viene ritrovata.
Un’altra delle 4 autovetture rubate era già stata rinvenuta il 9 settembre scorso da personale delle volanti grazie al satellitare. Si trovava regolarmente chiusa in piazza Currò con una targa diversa di nazionalità tedesca.
Viviana Sammito