Il mercato energetico italiano è alle prese con un’emergenza senza precedenti nella storia recente del Paese. Il costo dell’energia elettrica e del gas naturale per i clienti finali (famiglie e imprese) ha toccato negli ultimi mesi valori elevatissimi con conseguenze dirette sulle bollette di luce e gas, caratterizzate da importi sempre maggiore. La causa principale di questa situazione è la forte crescita delle quotazioni delle materie prime sul mercato all’ingrosso e l’intervento del Governo è riuscito solo ad attenuare i rincari.

In questo contesto d’emergenza, l’indagine dell’Osservatorio SOStariffe.it e Tariffe.Segugio.it si è concentrata sull’evoluzione del mercato energetico a livello regionale. Lo studio ha preso in considerazione l’evoluzione dei consumi in questi mesi d’emergenza. Mettendo a confronto i dati raccolti a febbraio 2022 con quelli della rilevazione di ottobre 2021, inoltre, l’Osservatorio ha analizzato l’andamento dei costi, su base regionale, per i clienti della Maggior Tutela e del Mercato Libero evidenziando anche l’evoluzione del risparmio per le famiglie che scelgono di passare alle offerte luce e gas del Mercato Libero.

Per contenere le spese per luce e gas si tagliano i consumi

L’aumento sostanziale del costo dell’energia ha spinto le famiglie italiane a contenere i consumi. L’indagine, infatti, ha registrato una leggera riduzione del consumo di energia elettrica e di gas naturale. Su base nazionale, il calo medio del consumo di energia elettrica è stato del -1% mentre il caso del gas naturale è stato del -4%. L’analisi regionale della variazione dei consumi consente di identificare le regioni in cui le famiglie hanno cercato di ridurre l’utilizzo dell’energia per evitare gli aumenti delle bollette.

Per quanto riguarda l’energia elettrica, il taglio più marcato dei consumi viene registrato in Valle d’Aosta dove il consumo medio si è ridotto del 3% per famiglia. Più marcato, invece, il calo dei consumi di gas. In questo caso, infatti, si registra un taglio del 6% del consumo complessivo di gas per le famiglie in Abruzzo, Emilia-Romagna, Piemonte, Trentino e Veneto. Il taglio dei consumi, sia per la luce che per i gas, riguarda quasi tutte le regioni italiane ed è, quindi, una delle contromisure adottate dalle famiglie per contrastare l’emergenza.

Le regioni dove si spende di più

L’analisi regionale della situazione del mercato energetico si sposta poi sulla spesa media registrata dalle famiglie. Per le utenze domestiche ancora in regime di Maggior Tutela, l’indagine rileva che, a febbraio 2022, la spesa annuale maggiore per la fornitura di energia elettrica viene registrata in Sardegna dove si tocca un picco di 596 euro. Una spesa media particolarmente elevata viene registrata anche in Sicilia, con un importo complessivo di 564 euro a famiglia, e in Calabria, con 562 euro in media.




Le regioni che fanno registrare la spesa media minore per l’energia elettrica sono la Valle d’Aosta, con 508 euro in media, e l’Abruzzo, con 510 euro. Anche nelle Marche ed in Toscana la spesa per l’elettricità risulta essere contenuta con un valore medio di 528 euro. Dati simili vengono registrati in Liguria dove la spesa media registrata per le bollette della luce risulta essere pari a 532 euro.

Per quanto riguarda il gas, invece, sono le regioni del Nord Italia a guidare la classifica della spesa nel mercato tutelato. Il picco di spesa viene registrato in Veneto, con una media di 792 euro, ed in Piemonte, con 784 euro. La spesa minima viene, invece, registrata in Liguria dove i clienti del mercato tutelato registrano un importo annuale medio di 509 euro per la bolletta del gas. Dati particolarmente contenuti vengono registrati anche in Puglia. Nella regione, infatti, si registra una spesa media di 576 euro per le bollette del gas.

Complessivamente, considerando la spesa media annuale per luce e gas, è il Veneto la regione che fa segnare la spesa maggiore con un dato complessivo di 1.340 euro. Tra le regioni italiane che registrano i costi maggiori per l’energia troviamo anche il Trentino, con un dato medio di 1.329 euro, il Piemonte, con 1.322 euro, e l’Emilia-Romagna, con 1.309 euro. La regione di registra la spesa minore è la Liguria con una spesa complessiva media di 1.042 euro. Spese più contenute anche in Abruzzo (1.142 euro) e Campania (1.159 euro).