“Ritenevo che le attuali condizioni di Angelo Pulino, sì come il dolore dei congiunti, meritassero innanzitutto primario e profondo rispetto, inducendo (tutti) a doveroso silenzio, laddove -in ogni caso- sarebbe sempre buona norma tacere in corso di indagine, senza anticipazioni o pronostici di sorta”. Sull’aggressione dell’attacchino modicano, in “forza” a Italia dei valori, interviente l’avvocato Maurizio Catalano, difensore dell’aggressore, il venticinquenne ragusano indagato, che aggiunge. “L’incalzare di illazioni, notizie, comunicati e quant’altro mi costringe a stringate precisazioni. Il giovane indagato da me assistito – per come del resto risulta dalle stesse notizie di stampa- si è presentato agli Inquirenti subito dopo il fatto e, al di là delle responsabilità che accerterà la Magistratura, condivide l’umano dramma, conseguenza di esiti imprevedibili rispetto all’azione posta in essere. Il ragazzo assume di esser stato costretto a difendersi dall’altrui aggressione e che al fatto avrebbero assistito testimoni (ed anche tale ultima circostanza -peraltro- risulta già da notizie giornalistiche). In ogni caso, egli non prestava la propria opera in favore di specifici soggetti o partiti politici, ma indifferentemente per qualsivoglia committente ordinasse il servizio d’affissione, verosimilmente anche di contrapposte fazioni, sicché incongrua e non corrispondente a verità sarebbe la deplorevole ipotesi di premeditate azioni di violenza squadrista”.