La legge n. 172 del 4 dicembre 2017 ha introdotto l’equo compenso per tutte le categorie del lavoro autonomo, siano o no riferite ad ordini o collegi professionali, applicando le relative disposizioni a tutti gli incarichi conferiti dalla Pubblica Amministrazione dopo la data di entrata in vigore della legge. La norma ha reso definitivamente impossibile l’attribuzione di incarichi gratuiti da parte di un Comune o altra Pubblica Amministrazione, in accordo con il dettato generale dell’art. 36 della Costituzione o altre disposizioni in merito come il protocollo tra Ordine e Anci.

La segreteria provinciale dell’Assostampa di Ragusa esprime perplessità e stupore per la decisione del sindaco di Ragusa di affidare la delicata funzione della comunicazione istituzionale ad un giornalista a titolo gratuito.

“Non è ammissibile che vi siano ancora amministrazioni locali che propongano incarichi a titolo gratuito o con altre soluzioni fantasiose dal punto di vista amministrativo con il solo scopo di eludere le leggi, violando fra l’altro l’articolo 36 della Costituzione che stabilisce che ogni lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro – si legge in un comunicato stampa a firma del segretario provinciale di assostampa, Gianni Molè -.

Il Comune di Ragusa, ch’è stato antesignano in passato nell’applicazione della legge 150/2000 sulla comunicazione pubblica, fa una giravolta incredibile con questa determina sindacale che individua un giornalista, a titolo gratuito, nell’attività di supporto della comunicazione istituzionale, pur disponendo di un ufficio stampa estremamente professionalizzato. Sorprende che un Sindaco di un comune capoluogo intraprenda queste scorciatoie amministrative per avvalersi di professionisti della comunicazione. Invitiamo il sindaco Giuseppe Cassì a ritirare il suo provvedimento in modo da evitare anche la segnalazione all’Ordine dei Giornalisti del collega prescelto.

L’Assostampa è disponibile in tal senso a fornire tutti i tipi di assistenza legale e amministrativa necessari, ma non può accettare un incarico del genere che suona come una mortificazione professionale per tutta la categoria, oltre a violare le norme vigenti in materia di pubblico impiego e le linee guida stabilite dall’accordo tra Ordine dei giornalisti e Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) che escludono richieste di prestazioni a titolo gratuito”.