Asp di SR, vince bando pubblico mai pubblicato
- 3 Agosto 2019 - 11:52
- 1
Bando “pubblico ma non pubblicato” all’Asp di Siracusa: selezioni ad personam?
Una ginecologa vince un bando pubblico all’Asp di Siracusa ma il bando non era mai stato pubblicato.
L’asp aretusea si difende: “il provider certifica che il bando era stato pubblicato”, peccato però che la certificazione è stata prodotta dopo l’emissione della sentenza a favore di tre ginecologhe, difese dall’avvocato rosolinese Roberto Salemi, che hanno presentato ricorso contro una collega che ha vinto il bando pur non avendo i requisiti e pur – come ha confermato il Tribunale aretuseo – non essendo mai stato pubblicato.
Il giudice del tribunale di Siracusa, sezione civile, dott.ssa Viviana Urso, ha dichiarato illegittima, lo scorso 16 maggio, la procedura di pubblicazione del bando relativi ai turni specialistici ambulatoriali II trimestre anno 2016 per 6 ore settimanali nel reparto di Ginecologia del distretto di Lentini e ha ordinato la rinnovazione del procedimento.
I fatti contestati risalgono al 15 giugno 2013 quando l’Azienda era guidata dal commissario Straordinario Mario Zappia ma, a seguito della recente sentenza, è stato chiamato a replicare l’attuale manager, Salvatore Lucio Ficarra, ex commissario ASP di Ragusa, il quale ha subito sollecitato l’ufficio Legale agli ulteriori accertamenti. L’Asp, difesa da un esperto esterno, l’avvocato Claudio Vinci, è stata condannata al pagamento delle spese processuali per un totale di oltre 15mila euro e alla pubblicazione di un nuovo bando. L’ufficio legale dell’Asp di Siracusa, cui fa capo l’avvocato Linda Di Giorgio, ha fatto sapere che ottempererà alla sentenza, riservandosi la costituzione in Appello, e pubblicherà il bando entro fine giugno quando sarà pronta la determina. Ma è di queste ore la notizia che l’azienda Sanitaria è in possesso della certificazione che dimostra l’avvenuta pubblicazione del bando on line ed è per tale ragione che l’Asp intende proseguire l’azione legale dopo avere nominato un nuovo avvocato, Giovanni Viola, del foro di Catania.
Tuttavia le dottoresse che hanno presentato ricorso tramite l’avvocato Roberto Salemi potranno, dopo l’estate, partecipare regolarmente al bando. Attorno a questo paradossale caso di mancata trasparenza degli atti pubblici che di fatto ha estromesso una ginecologa, in particolar modo, che aveva tutti i titoli per aggiudicarsi il titolo del bando, si sono aggiunti altri particolari degni di nota. A testimoniare è stato chiamato un sindacalista che ha dichiarato di avere visto il bando pubblicato nel sito ma il consulente tecnico d’ufficio (CTU) ha determinato che “l’allegato rappresenta uno screenshot, in formato cartaceo, delle pagine di gestione degli articoli che verranno pubblicati sul sito web dell’Asp di Siracusa”. Nient’altro che “una videata che precede la pubblicazione, non può ritenersi dimostrata l’effettiva corretta e idonea pubblicazione telematica del bando”. Il legale Salemi sta valutando la querela per falsa testimonianza del sindacalista trasmettendo gli atti in Procura.
Per il giovane avvocato, Roberto Salemi, è una vicenda che ha leso la possibilità di attribuzione di incarichi pubblici ai medici più meritevoli e primi in graduatoria, a fronte di presunte pubblicazioni di esso in realtà mai avvenute e che hanno dato spazio a chi, per quel bando, non avrebbe avuto diritto ad assegnazione alcuna.
Una lunga e difficile battaglia giudiziaria innanzi al Tar della Sicilia, poi proseguita e conclusasi innanzi al giudice del lavoro del Tribunale di Siracusa.
“É stato difficile sconfessare la tesi dell’Asp che ha sostenuto invano di aver pubblicato il bando – ha commento il legale delle parti offese -. Dopo 6 lunghi anni di battaglie ci siamo riusciti ma attendiamo ancora che la magistratura individui i nomi dei responsabili. Vigileremo sull’esecuzione della sentenza, auspicando per il bene comune che si sia trattato di un episodio isolato e non di un modus operandi dell’amministrazione”.
antonella
Il “sistema Italia”, non solo Università ma anche ospedali. Favoritismi a figli dei figli, ecco cos’è la nostra povera Italia. Sempre, nel campo medico come in qualunque altro! Rispetto degli altri zero!
I soggetti interessati alla vicenda poi dicono tutto