Pippo Digiacomo 2Tre mesi fa tanto scalpore ha suscitato in provincia il fatto che l’on. Orazio Ragusa (UDC), avesse a sua disposizione ben 4 portaborse, tutti sciclitani (ne abbiamo parlato qui: Orazio Ragusa: ecco i nomi dei miei portaborse pagati con soldi pubblici). A quanto pare però Ragusa non sarebbe l’unico parlamentare regionale ad abbondare in fatto di “portaborse”.

Dopo l’approvazione della legge sulla spending review, con la norma che fa salvi “i contratti in essere” al 31 dicembre, molti parlamentari di Palazzo dei Normanni si sono affrettati a contrattualizzare nuovi o ‘vecchi’ portaborse, in alcuni casi facendo dei contratti ex novo, in altri rinnovando dei contratti fatti in passato. L’obiettivo, in entrambe le situazioni, ‘salvaguardare’ il contributo di 3.180 euro a deputato destinato alle “spese per l’esercizio del mandato”: semplificando, ai collaboratori personali o portaborse. Una parte dell’indennità degli onorevoli siciliani che sarebbe andata persa dal primo gennaio, con l’entrata in vigore della legge che ha recepito il decreto Monti, salvo – appunto – contratti stipulati prima di fine anno.

Quasi tutti i deputati del Partito democratico, hanno reso noti numero e in qualche caso anche i nomi dei loro portaborse (pagati sempre con soldi pubblici).

In media 2 portaborse a testa. Ne hanno di più Bruno Marziano, presidente della commissione Attività produttive, che ha fatto due contratti nel 2008 e uno questo dicembre. Totale: tre collaboratori, nessuna colf ma solo co.co.pro. Stessa situazione quella di Pippo Digiacomo, presidente della commissione Sanità. Digiacomo ha 3 portaborse, Michele Digiacomo, Marco Salafia e Gianni Liuzzo. Tre sono anche quelli di Giovanni Panepinto e di Gianfranco Vullo.

Tutto questo accade mentre i cittadini sono chiamati a fare uno sforzo in più e a scucire dalle proprie tasche sempre più soldi per pagare le tasse e i relativi aumenti.