Anche due ragusani vittime della “strage di Mineo” nel 2008, ecco la sentenza
- 27 Novembre 2012 - 14:23
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Quattro anni dopo il tragico evento ecco la sentenza emessa dal Tribunale di Caltagirone per l’incidente sul lavoro che l’ 11 giugno 2008, presso il depuratore comunale di Mineo, provocò la morte di sei persone tra cui gli operai ragusani Salvatore Tumino e Salvatore Smecca (sotto nelle foto).
Sono state emesse condanne per un totale di 17 anni e 6 mesi di carcere e due assoluzioni. Condannati, tra gli altri, l’ex assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Mirata, il responsabile Ufficio tecnico Marcello Zampino, l’addetto al depuratore Antonino Catalano, il titolare dell’omonima azienda di espurgo di Ragusa, Salvatore Carfì e il capo cantiere Salvatore La Cognata. Carfì e quest’ultimo sono stati assolti dall’accusa più grave, cioè avere sversato nel depuratore rifiuti tossici. L’accusa aveva chiesto ventotto anni e quattro mesi, tra cui otto mesi per il sindaco di Mineo, poi assolto.
Il tribunale ha assolto il sindaco di Mineo, Giuseppe Castania, e il responsabile del servizio di prevenzione, Giuseppe Virzì.
Nell´incidente del depuratore di Mineo, a causa delle esalazioni tossiche in una fase di pulitura, oltre ai due operai ragusani della società Carfi, persero la vita i dipendenti comunali Salvatore Pulici, Giuseppe Palermo, Natale Sofia e Giuseppe Zaccaria.
Il Tribunale ha disposto il risarcimento delle parti civili da stabilire in altra sede, con una provvisionale compresa tra i cinque e i 45 mila euro per i familiari delle vittime e un rimborso per spese legali per il Comune di Mineo e l’Inail.