alessandro loddo carabiniereUna volta a settimana a cena con il maestro Guccione, di giorno al comando di quasi 100 uomini impegnati nella lotta anti-droga e non solo, in Procura per avere le autorizzazioni all’avvio delle indagini, che hanno fatto anche scalpore a livello nazionale, al teatro e negli incontri istituzionali.

Alessandro Loddo si era creato in quattro anni la sua vita a Modica dove ha comandato la Compagnia dei Carabinieri fino a ieri. Loddo lascia il ruolo per andare a ricoprire a Vicenza una delega che lo occuperà negli affari istituzionali ed internazionali con i Militari. “Sono stati anni importanti per la mia carriera, ha riferito, ma adesso dopo 12 anni di vita nel meridione torno vicino casa”.

Il Capitano, originario di Luino, Varese, durante l’ultima intervista, ha riferito che  ha dovuto evitare molti rapporti interpersonali per non correre il rischio che possano essere strumentalizzati e finalizzati a secondi fini. Dal punto di vista professionale ha ricordato le operazioni più  importanti. In prima linea quelle antidroga come “Suk”, Drill”, “Torre Cabrera” che ha permesso di reprimere una rete di spacciatori giovanissimi pozzallesi che avevano il dominio su tutto il territorio. Tra i fatti eclatanti quello del “Caro estinto” che ha portato alla luce presunte truffe e casi di clientelismo al nosocomio modicano tra agenzie di pompe funebri ed infermieri. “Un’indagine non ancora chiusa” ha rivelato Loddo. Altro caso è il sequestro dei villaggi turistici. I sigilli al “Marsa Siclà” hanno anche coinvolto Loddo in critiche aspre. “Nonostante il dissequestro, ha detto,  si ha la convinzione di avere operato correttamente e lo dicono anche le consulenze recenti.”

Al comando della Compagnia ci sarà il Tenente Edoardo Cetola, 26enne di Savona, reduce dall’esperienza al comando dei Nor di Siena. Il nuovo tenente è figlio del prefetto Massimo Cetola,generale di corpo d’armata dei carabinieri,  nominato dal ministro Amato, commissario unico con poteri  poteri speciali dell’Azienda sanitaria provinciale a Reggio Calabria, tentando di riportare l’ente alla normalità dopo l’onta delle infiltrazioni mafiose. Alessandro Loddo, dopo la Sardegna,  a Cagliari dove comandava l’ufficio  logistico, la compagnia di Bari ed il nucleo operativo a Napoli, dice della Sicilia: “Quando arrivai  era troppo tranquilla per essere la Sicilia, ma era una calma piatta, in…attesa, di scoppiare.”

V.S.

Fonte: laspia.it