Parlare dell’aeroporto di Comiso significa argomentare su un mistero del quale oramai nulla è chiaro, un mistero che rischia addirittura di cadere nel ridicolo quando si ha non l’impressione, ma la certezza, di vivere un deja vu. Ieri, presso l’aula consiliare della Provincia regionale di Ragusa, si è consumato l’ultimo atto di un film visto e rivisto. A Viale del Fante si è tenuta una riunione sollecitata dall’assessore regionale alle infrastrutture, Carmelo Russo (nella foto), che ha voluto chiarire alcuni aspetti riguardo alla situazione di stasi in cui versa l’iter per l’apertura della struttura comisana. “ Ho ricevuto una lettera da parte del Viceministro Ciaccia – ha esordito Russo- attraverso la quale mi è stato detto che in riferimento alla problematica concernete l’erogazione di servizi di assistenza al volo su sedime aeroportuale di Comiso, si fa presente che al fine di emanare il decreto interministeriale di attribuzione ad Enav,  occorre chiarire la questione riguardante  la copertura dei costi dei medesimi servizi, cioè i servizi per l’assistenza al volo. Al riguardo- continua Russo nella lettura della lettera- è nota la posizione assunta dal Ministero dell’economia e delle finanze, in base alla quale lo Stato non dovrebbe essere chiamato alla copertura di detti costi in quanto con il protocollo sottoscritto nell’Agosto 2010 tra il ministero della difesa, delle infrastrutture, l’agenzia del Demanio, l’Enac, la Regione Sicilia e il comune di Comiso, è stato acclarato l’interesse non nazionale dell’aeroporto”. In sostanza il ministero sostiene che essendo l’aeroporto di Comiso su sedime regionale dovrà essere la regione a pagare i costi.

“Questa Logica – ha affermato Russo- non ha alcun senso, le informazioni contenute nella lettera sono prive di fondamento perché il carattere non nazionale a cui si riferisce il Ministero riguarda solo la natura del demanio perché, se non fossero dichiarate non nazionali le aree demaniali, queste non si sarebbero potute trasferire alla regione, ma nell’Accordo di Programma Quadro non c’è una parola che definisca la natura dell’aeroporto. Ma a smentire ancora la tesi del ministero- ha continuato Russo-  esiste anche un protocollo di intesa siglato nel settembre 2010 dove il Presidente della Regione precisava la volontà di firmare solo se l’aeroporto fosse riconosciuto di interesse nazionale”.

 

Insomma, sembra di assistere alla scena del cane che si morde la coda, alla domanda secca per sapere se l’aeroporto apre o meno, Russo ha risposto con una citazione filosofica: “Napoleone diceva che Dio sta con i grandi battaglioni, io sono venuto a Ragusa a portare la cognizione del problema, non siamo intervenuti prima perché convinti che tutto stesse andando secondo quanto stabilito”. Fin qui la situazione dell’aeroporto, ma adesso andiamo al fenomeno di deja vu prima citato. “Per evidenziare all’esterno l’importanza che la regione affida all’aeroporto di Comiso- ha affermato l’assessore regionale- ho formulato una proposta al presidente della regione di intitolare la struttura ad un eroe nazionale individuato, come in origine, in Pio La Torre”.  Questa affermazione non è piaciuta per nulla al Sindaco di Comiso – Giuseppe Alfano- il quale ha replicato dicendo che “la regione non è proprietaria dell’aeroporto, non vorremmo intestarci ancora una lotta per dire che qualcuno sta superando i limiti andando contro quelle che sono le richieste di un territorio. Sulla situazione presentata dall’assessore- ha affermato Alfano- chiediamo alla regione di farsi intanto carico delle spese per lo start-up, noi siamo pronti a partire”.

In conclusione non si può che affermare che la sensazione è che il giorno dell’apertura dell’aeroporto di Comiso,  sia ancora molto, ma molto lontano.

 

Articolo Pubblicato sul Qds del 01/06/2012  http://www.qds.it/9957-comiso-scalo-chiuso-ma-litigano-sul-nome.htm