“Spiace assai prendere atto che la sindaca Schembari, a un mese dal suo insediamento alla guida del Comune di Comiso, non sia ancora sufficientemente informata non solo della gravissima crisi di liquidità che pesa sulla Soaco e quindi sull’Aeroporto; ma anche  dell’architettura strutturale della società (“chi” possiede “cosa”?) e dei beni in concessione, della proprietà del demanio e dei relativi immobili (certamente non riconducibili al Comune: vedasi Convenzione del 2010), e, infine, del ruolo fondamentale e indiscusso dell’Authority nazionale dell’aviazione, l’Enac, unico ente in grado di certificare una infrastruttura aeroportuale rilasciando la concessione aeronautica che ne consente l’operatività”. L’ex sindaco di Comiso Filippo Spataro replica così alle dichiarazioni rese alla stampa dalla sindaca Schembari, qualche giorno fa, sull’attuale situazione dell’Aeroporto.

“A tal proposito vorremmo precisare che quella del “contratto di affitto temporaneo” dell’aeroporto era – e fin qui rimane – l’unica soluzione possibile, elaborata nel corso di più vertici convocati prima a Roma e poi dal Prefetto di Ragusa su richiesta dei vertici Soaco (gli stessi che lei, sindaca, in campagna elettorale minacciava di rimuovere), preoccupati del futuro della struttura. Autorizzata dall’Enac, nel corso di una riunione a Roma, la decisione di affittare temporaneamente un ramo d’azienda è stata approvata “all’unanimità” – e sottolineo “all’unanimità” – e consapevolmente da tutti i presenti alla riunione indetta dal Prefetto di Ragusa e alla quale hanno preso parte l’Enac, la Regione Siciliana (Assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone), il Comune di Comiso, il Cda Soaco, i rappresentanti di Intersac e il Cda Sac.

Ricordiamo alla sindaca Schembari – scrive Spataro – che Soaco attraversa una grave situazione finanziaria “strutturale” – con perdite di circa 200mila euro al mese, per un totale di circa 2,3 milioni l’anno: situazione comune a tanti altri scali di analoghe dimensioni – e che il Decreto Madia impedisce la ricapitalizzazione di società con bilanci in rosso. Ragion per cui, per consentire a Soaco di gestire l’amministrazione ordinaria – ossia di pagare fornitori, dipendenti e lo stesso Stato (tasse, versamenti contributivi, etc.) – e proseguire la regolare operatività dello scalo, senza contrarre debiti e dimostrando l’autonomia finanziaria che consente il mantenimento della concessione ENAC (altrimenti revocata), quella dell’affitto del ramo d’azienda – suggerita, valutata ed articolata da autorevoli giuristi – è stata reputata come l’unica soluzione percorribile approvata in maniera consapevole e, soprattutto, collegiale insieme a tutti gli attori istituzionali, portatori di interessi da parte dell’intera collettività.

Se adesso lei, sindaca, intende “valutare altre possibilità di intervento che diano la giusta tranquillità di prosecuzione a Soaco”, noi siamo qui ad ascoltarla, pendiamo dalle sue sapienti, competenti labbra: a lei la parola, dunque; ci illumini, esercitando finalmente e consapevolmente quel ruolo istituzionale che le è stato attribuito dalle urne, nel segno dell’impegno morale per il territorio che è stato mio, prima che suo” – conclude l’ex sindaco di Comiso -.