E’ cominciato stamattina lo sciopero della fame dell’onorevole Pippo Digiacomo, in segno di protesta per l’ancora mancata apertura dell’aeroporto di Comiso. La protesta è condivisa anche dal deputato nazionale Nino Minardo.

Accanto a Digiacomo, molti simpatizzanti e membri del Pd quali il segretario provinciale, Zago, ed il segretario cittadino Bellassai, assieme a tutta la segreteria Pd ed i consiglieri comunali.

Dopo l’incatenamento del luglio 2010 all’aeroporto, Digiacomo è tornato dunque alla carica con il digiuno.

Come si diceva prima, la protesta messa in atto da Digiacomo è condivisa pure dall’onorevole Nino Minardo che invita tutte le forze politiche a fare quadrato; “condivido nel merito la protesta dell’onorevole Digiacomo – dice Minardo – che vuole risposte chiare sul giorno di apertura dell’aeroporto di Comiso. Non ho difficoltà a riconoscere che il ‘vaso’ della pazienza è colmo e, dunque, l’esasperazione di fronte ad ingiustificati silenzi è oltremodo comprensibile. Anche perché in questi mesi, io stesso ha più volte sollecitato ai Ministeri competenti e per essi al Governo nazionale, il superamento di ostacoli verso un obiettivo che non può più essere postergato come invece sta avvenendo. Bene fa dunque, chi  attira ancora una volta l’attenzione anche mediatica per rompere questa ‘cortina’ che nasconde l’avvio operativo dell’aeroporto di Comiso. Per questo torno a chiedere che il Prefetto di Ragusa  Giovanna Cagliostro, che grande sensibilità ha mostrato su questa tematica, ci sostenga nel sollecitare risposte governative che tardano ad arrivare e per capire cosa adesso impedisca l’avvio vero e proprio di una struttura fondamentale per la nostra provincia. Ritengo sia giunto il momento di far sentire, se è necessario in maniera eclatante, l’indignazione della gente iblea nei confronti dei silenzi assordanti del Governo. Da parte mia continuerò a svolgere il mio ‘dovere’ parlamentare nel rispetto del mio territorio e della gente iblea, facendo in modo che giungano le risposte dovute. Ma per arrivare all’obiettivo, mai come questa volta è necessaria un’azione compatta di ogni rappresentanza della nostra provincia, che trovi sintesi proprio attorno al Prefetto di Ragusa e che escluda divisioni e lacerazioni politiche e/o partitiche, che diventerebbero deleterie e devastanti nel percorso verso l’obiettivo finale. Far leva sul detto ‘l’unione fa la forza’ non è, di fronte all’obiettivo di vedere aperto lo scalo di Comiso, una frase fatta; le rappresentanze istituzionali e la gente della terra iblea, hanno dimostrato di sapere ottenere grandi risultati solo se sanno camminare in un’unica direzione e se non si dividono in ragione di una sigla partitica e di un’autoreferenzialità che non serve. Ed in questo senso, per arrivare all’apertura in tempi ragionevoli dell’aeroporto di Comiso, siamo chiamati ognuno per le proprie competenze, ad un obiettivo che non esito a definire ‘epocale’ per questo lembo di Sicilia che si può raggiungere solo con compattezza e comunione d’intenti”.