Mai, a memoria d’uomo, si è verificato che ad una Bomba d’acqua si accompagnasse una Bomba di grandine e bufere di vento. Una “tempesta perfetta”, che ha messo in ginocchio la già disastrata agricoltura delle nostre contrade.

L’Amministrazione comunale di Acate, subito, ha dichiarato lo Stato di calamità e trasmesso la richiesta alla Regione.




“Non vogliamo ripetere sempre le stesse cose né allearci con i soliti predicatori o con i professionisti delle lacrime di coccodrillo – scrive l’Amministrazione Comunale -. Il passato è pieno di promesse mancate, di impegni disattesi e di demagogie che hanno spinto più della metà dei Siciliani a strappare la scheda elettorale e rimanere a casa. Non so se hanno fatto bene o male. Il disagio e la rabbia sono ormai incontenibili. Il vaso ormai è pieno. Non ci aspettiamo miracoli ma fatti, magari pochi ma concreti, veri, fattibili.

Per ora non si è visto nessuno. Le campagne in alcune zone sembrano villaggi abbandonati, con serre accatastate e le produzioni a pieno campo “bombardate” – si legge nel comunicato stampa -. Si vedono solo agricoltori, muti, a contemplare il disastro e i sacrifici di una vita. Sono pazienti, ma questa volta non possono essere lasciati soli.

Oggi, bisogna dare un forte segnale di cambiamento, non si chiedono miracoli ma una presenza vera, sincera e attenta al grido di dolore di ha perso tutto, o quasi.

I sistemi ci sono, fatti recenti lo insegnano, con un Consiglio dei Ministri convocato di domenica sera e con decreti votati in 10 minuti.




La Sicilia deve avere la stessa attenzione e gli stessi provvedimenti. Mai come oggi deve valere la somma urgenza e la prova che non siamo “colonia” di Roma.

Il Governo regionale, non appena nel pieno dei poteri, sicuramente farà la sua parte. Ce lo impone la coscienza, i nostri valori etici e l’impegno con l’elettorato.

E’ un messaggio forte che deve arrivare agli agricoltori, alle imprese e a tutti i Siciliani, perché non si dica che tutto rimane come prima e, soprattutto, che tutti siamo uguali. I ciarlatani facciano le comiche, gli sciacalli inseguano le carogne, noi rimaniamo in mezzo alla gente, stiamo con i lavoratori e carichiamoci il doloroso fardello della disperazione comune. Solo così si ritornerà a credere nelle Istituzioni, nella politica e scriveremo insieme pagine nobili di Storia, piuttosto che pagine di cronaca sporche del sangue della disperazione”.

L’Amministrazione Comunale di Acate esprime poi il più profondo dolore a tutti coloro che hanno subito danni e  da la propria disponibilità per qualunque iniziativa finalizzata a portare avanti proposte o atti utili alla causa comune.

“Ci facciamo carico, insieme alle altre Amministrazioni della Zona Ipparina, di coinvolgere la delegazione parlamentare regionale e nazionale perché il tema dell’agricoltura e, in particolare, lo Stato di calamità occupino il primo posto nell’Agenda politica regionale e nazionale”.