
Scicli – La lunga festa di Pasqua al grido di Gioia Gioia
- 6 Aprile 2015 - 12:00
- 0
Sicuramente in nessun altro posto la Pasqua è vissuta come accade a Scicli. Si inizia il sabato notte, verso le ore 23 ad invocare Gioia Gioia, un grido che continua sino al lunedì mattina, quando alle 2:30 o anche più tardi, la statua del Cristo Risorto rientra in Chiesa. Niente, o quasi è programmato nella festa di Scicli.
La Resuscita del signore mentre migliaia di persone urlano, saltano e hanno puntato gli occhi, quest’anno, in quel telo rosso montato davanti alla porta della Chiesa di Santa Maria La Nova, che qualche minuto prima della mezzanotte si è aperto per lasciare spazio alla bellissima statua del Cristo Risorto, l’Uomo Vivo, U Gioia.
E poi la lunga giornata della domenica, che come si diceva, termina nelle prime ore del lunedì. Il tragitto che i portatori compiono ogni anno è imprevedibile, a deciderlo, spesso non è neppure l’Arciconfraternita, che fa fatica a gestire quelle oltre cento persone che stanno sotto “a Vara”.
Ma la Pasqua di Scicli è fatta anche di quei momenti che si ripetono ogni anno e che ti emozionano; tra questi: il lancio dei petali di garofani dal sagrato della Chiesa della Consolazione di “donna Stella” (nella foto qui a lato di Sara Gallaro) e poi Davide, che dalla sua carrozzina diventa portatore anche se per pochi secondi.
I classici giri intorno a Piazza Busacca, mentre la strepitosa banda musicale cittadina suona l’Inno al Busacca.
E’ festa, è Pasqua, tra fede e folklore, un’appuntamento che richiama in città migliaia di turisti, che ieri sono giunti da ogni dove, mentre qualcuno durante la processione intonava il noto brano di Vinicio Capossela dedicato proprio al Gioia “… barcolla, traballa, sul dorso della folla …”.
Giovanni Giannone
Foto sotto: FOTO FIDONE – PMM GROUP